greta ramelli

CALIF-FATO OSCURO - DOPO LA DECAPITAZIONE DI SOTLOFF, SALE LA TENSIONE PER GLI OSTAGGI ITALIANI - LE DUE RAGAZZE RAPITE “STANNO BENE”. MA BISOGNA EVITARE FINISCANO IN MANO ALL’ISIS

Fiorenza Sarzanini per “Il Corriere della Sera

 

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo

L’ultimo contatto è avvenuto una decina di giorni fa ed era servito a rassicurare sulla «buona salute delle ragazze». Il «canale» per riportare a casa Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le due cooperanti rapite in Siria la notte tra il 31 luglio e il 1° agosto scorso, rimane aperto. Ma nessuno può negare che la decapitazione del giornalista statunitense Steven Joel Sotloff e soprattutto la minaccia di riservare lo stesso destino all’ostaggio britannico David Cawthorne Haines, abbiano ulteriormente aggravato una situazione già delicatissima. E fatto salire i timori per la sorte di tutti gli occidentali tuttora nelle mani dei jihadisti.

 

Greta Ramelli 21 anni- una dei 6 italiani rapiti Greta Ramelli 21 anni- una dei 6 italiani rapiti

A far paura adesso è la scansione dei tempi scelti dai terroristi con l’uccisione di un prigioniero ogni dieci giorni e soprattutto con l’avvertimento «ai governi che entrano nella malvagia alleanza con l’America contro lo Stato Islamico» affinché «si tirino indietro e lascino il nostro popolo in pace».

 

 L’Italia è inserita in questo elenco, soprattutto dopo la decisione di inviare armi direttamente ai Peshmerga schierandosi ufficialmente con Washington e dunque contro l’avanzata del Califfato. E ciò la espone come bersaglio anche per quanto riguarda possibili attacchi che potrebbero essere pianificati in questa «guerra santa» che i massimi rappresentanti dell’Isis hanno detto più volte di voler combattere nei video trasmessi nelle ultime settimane.

SOTLOFF DECAPITAZIONESOTLOFF DECAPITAZIONE

 

È una situazione di altissima tensione che rende naturalmente irta di ostacoli l’attività condotta dalla diplomazia e dall’intelligence per mantenere aperto il negoziato con i rapitori delle due giovani. Anche tenendo conto che il conflitto siriano è in una fase acuta e gli scontri tra le varie fazioni si sono fatti più intensi.

 

Ieri sera, dopo la conferma dell’assassinio di Sotloff con la gesta dei fondamentalisti di «postare» sul web le immagini girate nel deserto, è scattata un’ulteriore allerta a questori e prefetti per la protezione dei possibili «obiettivi». Nei prossimi giorni il ministro Angelino Alfano riunirà nuovamente il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza.

 

Non c’è alcun rischio specifico, nulla di concreto è stato finora segnalato dagli 007 italiani, né dai servizi segreti stranieri su pericoli imminenti che possano riguardare il nostro Paese. Il monitoraggio effettuato dall’Antiterrorismo del Viminale e dagli specialisti del Ros dei carabinieri non fornisce alcuna indicazione di minaccia. Ma gli analisti sono concordi nel ritenere che il livello di attenzione debba rimanere alto non potendo escludere un’azione isolata o comunque un possibile attacco nei confronti dei cittadini italiani, in particolare contingenti militari, che si trovano all’estero.

mogherini obama renzimogherini obama renzi

 

In questo quadro si inserisce come priorità il negoziato per il rilascio delle cooperanti catturate un mese fa ad Aleppo. Le rassicurazioni fornite dai «mediatori» sulla sorte di Greta e Vanessa accreditano l’ipotesi che le due ragazze siano state affidate a un gruppo di connotazione «politica» ma che non siano gestite direttamente dall’Isis.

 

James Wright Foley James Wright Foley

Proprio per questo la Farnesina ha più volte evidenziato la necessità di mantenere il «massimo riserbo» sulle trattative avviate per evitare di far salire il prezzo degli ostaggi e soprattutto per impedire che possano essere cedute a un’altra formazione intenzionata a utilizzarle per la propaganda dei fondamentalisti. Una precauzione che vale anche per padre Paolo Dall’Oglio, catturato in Siria un anno fa e del quale da tempo non si hanno notizie, tanto che i suoi familiari si sono appellati ai rapitori affinché facciano almeno sapere se è ancora vivo.

 

PAOLO DALL'OGLIOPAOLO DALL'OGLIO

La gestione dei precedenti sequestri di italiani in Siria ha consentito all’Aise, l’Agenzia di informazione e sicurezza esterna, di creare una «rete» di contatti efficienti, canali di dialogo che sinora hanno mostrato di funzionare. E proprio questo alimenta la speranza che, con tempi che naturalmente non potranno essere brevi, si possa ottenere la liberazione delle cooperanti, evidenziando il loro impegno nei confronti della popolazione e la scelta di recarsi in Siria, sia pur senza avere alcuna esperienza di quelle zone e del «teatro di guerra», esclusivamente per aiutare la popolazione e in particolare i bambini.

 

 

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