daniele franco e mario draghi

DRAGHI CHIUDE LA MANOVRA: OK A QUOTA 102 SOLO PER IL PROSSIMO ANNO CON IN PIÙ UN FONDO PER AIUTARE I LAVORATORI PIÙ SVANTAGGIATI, RIFORMA DEL REDDITO DI CITTADINANZA (E I CINQUESTELLE MUTI) E CANCELLAZIONE DEL CASHBACK DI CONTE NEL 2022, 8 MILIARDI DI TAGLIO ALLE TASSE - APPROVATI IL DECRETO SUL RECOVERY E LA DELEGA SULLA DISABILITÀ...

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Serenella Mattera per www.ansa.it

 

Quota 102, cioè la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 di contributi, nel solo 2022. Mario Draghi mette sul tavolo una ultima mediazione sul tema delle pensioni. E' una soluzione che piace alla maggioranza, Lega inclusa, ma appare soprattutto un segnale distensivo ai sindacati, dopo la rottura al tavolo di martedì sera sulla legge di bilancio.

 

reddito di cittadinanza

Perché il non detto della norma, che sarà inserita in manovra, è aprire alla possibilità che nel prossimo anno si discuta di nuovo di flessibilità in uscita. Non è un annuncio di riforma della Fornero (questo chiedono i sindacati), ma dà modo a Cgil, Cisl e Uil di tenere aperto un canale di confronto e disponibilità al dialogo. E a poche ore dall'arrivo della legge di bilancio in Consiglio dei ministri, sembra poter calmare le acque.

 

cashback

Anche se restano fronti aperti, dalla riforma del Reddito di cittadinanza, che non sembra convincere del tutto i Cinque stelle, alla cancellazione del cashback di Conte, fino agli 8 miliardi di taglio delle tasse, su cui si deciderà solo in un secondo momento. Draghi, alla vigilia del G20, e a ridosso della fine del mese di ottobre, porta in Cdm tre provvedimenti centrali nella sua agenda: approva il decreto Recovery per semplificare e accelerare il Pnrr e sbloccare altri 8 target previsti entro il 2021; varare la legge di bilancio; approvare la legge sulla concorrenza, che interviene sui servizi pubblici locali ma potrebbe - il punto fino all'ultimo è in discussione - anche rivedere le concessioni balneari e per gli ambulanti.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

E' un modo, per il premier, di puntellare la sua azione da qui a fine anno, mentre la maggioranza si fa sempre più fibrillante e tesa, in vista della partita del Quirinale. Il presidente del Consiglio decide di affrontare questo passaggio senza strappi e non solo fino all'ultimo - tenendo fermi i saldi e la struttura della manovra - tratta con i partiti, ma coltiva anche il dialogo con i sindacati, che minacciano mobilitazioni. Draghi ha modo di incontrare i leader sindacali, dopo il teso tavolo sulla manovra, al G20 sindacale. E mette a fuoco la sua visione: "Voi sindacati avete un ruolo molto importante", afferma.

meme su elsa fornero

 

"La tutela dei piu' deboli, ovunque essi siano, ci unisce. Insieme, dobbiamo fare in modo che innovazione e produttivita' vadano di pari passo con equità e coesione sociale. E farlo pensando non solo ai lavoratori di oggi, ma anche a quelli di domani". Un passaggio, quest'ultimo, che non sfugge agli interlocutori.

 

Draghi resta convinto che sia il momento di pensare ai giovani e alle trasformazioni del mondo del lavoro, mentre sul fronte pensioni pensa che si debba tornare gradualmente a un sistema interamente contributivo, come quello indicato dalla legge Fornero. Al tavolo della cabina di regia, dopo una lunga giornata di contatti con i partiti della maggioranza, Franco porta però la proposta di Quota 102 per un solo anno (la proposta iniziale prevedeva un meccanismo di Quote per due o tre anni), con in più un fondo per aiutare i lavoratori più svantaggiati.

 

pasquale tridico 2

La durata breve sembra aprire alla possibilità di una riforma più mirata per la flessibilità in uscita, con attenzione ai diversi lavoratori e meno rigidità delle quote. O, nella lettura della Lega, di consegnare al governo che verrà dopo quello di Draghi, nel 2023, di rimettere mano all'intera legge Fornero. Sulle pensioni interviene anche il leader M5s Beppe Grillo, che sembra posizionare più a sinistra il M5s proponendo il modello Tridico di anticipo a 63 anni dell'uscita con la sola quota contributiva, chiede come il Pd di sostenere i giovani e invoca la gratuità del riscatto della laurea (misura troppo costosa).

 

DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI

Più doloroso per il M5s il Reddito di cittadinanza, perché c'è un inasprimento dei controlli preventivi e un meccanismo di decalage - riduzione progressiva dell'assegno - dopo i primi due lavori rifiutati. La soluzione piace a Iv e Fi, che spingono per cambiare il reddito, mentre resta "sospeso" fino al Cdm il giudizio politico del M5s, che si vede stoppare anche la misura del cashback. Solo poche ore prima della cabina di regia Giuseppe Conte difendeva la sua misura come "efficace" contro l'evasione.

 

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

Soddisfa invece i pentastellati - e gran parte degli alleati - la scelta di estendere il Superbonus anche alle villette nel 2022 ma con stringenti vincoli di reddito. Passa anche la proroga del bonus facciate invocata da Dario Franceschini, sia pure con riduzione della percentuale dal 90% al 60%. Viene invece rinviato il nodo delle tasse: si deciderà nell'iter parlamentare a cosa destinare gli 8 miliardi a disposizione.

 

Il Pd nella cabina di regia chiede al governo di ascoltare le istanze delle parti sociali sulle pensioni ma anche sul taglio delle tasse. I sindacati chiedono di destinarli tutti al taglio del cuneo lato lavoratori, posizione che vede concordi Pd e Leu. Il M5s chiede di agire sui redditi medi. Mentre Fi, Lega e Iv vogliono che si agisca anche lato imprese, a partire da un taglio dell'Irap. Se ne parlerà nel prossimo mese.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)