david ermini

TOGA PARTY – IL VICEPRESIDENTE DEL CSM DAVID ERMINI SI ATTOVAGLIA CON I COMPAGNI RENZIANI DEL PD CHE PARLANO DI GIUSTIZIA AD OROLOGERIA PER IL CASO DEI GENITORI DI MATTEUCCIO – È OPPORTUNO CHE IL CAPO DELL’ORGANO DI AUTOGOVERNO DEI GIUDICI SI INCONTRI CON CHI ATTACCA LE TOGHE?

Ilaria Proietti per “il Fatto Quotidiano”

 

david ermini

A fine giornata David Ermini è scuro in viso. E forse penserà che è il caso di farsene una ragione: la tessera evidentemente non gli porta bene. Appena eletto vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura furono molti, rovinandogli la giornata, a rinfacciargli il fatto di avere ancora in tasca quella del Pd.

 

Lui, responsabile giustizia dem spedito a Palazzo dei Marescialli, dove di li a poco si sarebbero dovuti affrontare gli strascichi del caso Consip, il disciplinare a carico di Michele Emiliano, il ricollocamento in servizio di Anna Finocchiaro, come lui ex parlamentare dem. Ma ieri bel altra tessera gli è stata fatale: quella del club degli interisti di Montecitorio. Che è andato a ritirare di persona alla Camera dove ha incontrato tanti ex colleghi, compresa Maria Elena Boschi, tutti intenti in queste ore a fare cerchio attorno al leader Matteo Renzi colpito negli affetti più cari con l' arresto dei due genitori.

 

alessia morani con il raffreddore

Tra i parlamentari del Nazareno, specie tra quelli di stretta osservanza renziana, è scattata la parola d' ordine: resistere, resistere, resistere. Ma alla giustizia ad orologeria. Un lessico che ha trovato una sponda naturale in Forza Italia, tornata molto tempestivamente alla carica in queste ore sulla riforma delle carriere dei magistrati.

 

"L' aria è cambiata" si sente dire nel Palazzo tra chi ha ancora un conto, politico, da regolare con le toghe. Ora in questo clima rovente, neppure si fosse tornati allo scontro al calor bianco tra politica e giustizia come ai bei vecchi tempi del ventennio berlusconiano, che ti fa Ermini? Nonostante il ruolo e il momento decisamente non ottimale, si è attovagliato a pranzo proprio a Montecitorio con quelli che il puntuto cronista di Huffpost definisce i pasdaran renziani.

 

david ermini

Ossia l' amazzone Alessia Morani, che nel Pd si occupa di giustizia, il giovane avvocato siciliano Carmelo Miceli. E Stefano Ceccanti che minimizza: "Ma quale sgrammaticatura istituzionale. Ermini viene qui almeno una volta ogni due settimane. A tavola peraltro non c' era nessun big del Pd" si schermisce. Inutile chiedergli di più sul pasto della discordia.

 

"Pranzo è una parola grossa, più che altro abbiamo mangiato un boccone al volo. Io ho visto un posto libero e mi sono seduto. Poi sicché mi tocca occuparmi di riforme costituzionali a Ermini ho raccontato come stava andando in aula qui a Montecitorio. Insomma abbiamo fatto quattro chiacchiere, niente di che". Sarà ma dentro e fuori il Palazzo intanto infuria ancora una volta, la polemica sulla giustizia.

 

Insomma, è un momentaccio. Sicuramente da ieri pure per Ermini che al Fatto Quotidiano dice: "Sono stupefatto: da quando sono vicepresidente del Csm sono andato tante altre volte alla Camera. Anche oggi in Transatlantico ho incontrato salutato e parlato con giornalisti e parlamentari di maggioranza e opposizione. Sono stato invitato a mangiare e ho pranzato accanto a tantissime persone".

tiziano renzi e laura bovoli

 

E le polemiche che in queste ore hanno di nuovo toccato i livelli di guardia? "Le mie posizioni a tutela della magistratura sono note, basta rileggere i miei recenti interventi. Non permetto a nessuno di tirare il Csm all' interno di polemiche soprattutto se alimentate da illazioni e ricostruzioni di pura fantasia".

 

Già il Csm. Perché Ermini guida l' organo di autogoverno dei magistrati facendo le veci del Capo dello Stato Sergio Mattarella. E le toghe si sentono sotto assedio più che mai per gli attacchi ricevuti in queste settimane anche su web dopo che il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto, inutilmente, al Parlamento di poter processare il ministro dell' Interno Matteo Salvini.

DAVID ERMINI

 

A Palazzo dei Marescialli non è passata la linea dei togati che chiedevano che si aprisse una pratica a tutela dei magistrati finiti nel mirino delle polemiche da tifoseria politica. Ma poi c' è stata la storiaccia di Laura Bovoli e Tiziano Renzi finiti ai domiciliari proprio nel giorno in cui la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, grazie ai voti di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle ha evitato il processo al capo della Lega Salvini. Una tempistica ritenuta sospetta, specie dal Pd, il partito da cui Ermini proviene. Per questo a più di un osservatore non è sfuggita l' inopportunità della rimpatriata di ieri .

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