EURO-SCOPPOLE – L’EUROPA NON SI FIDA PIÙ DEL PREMIER PINOCCHIO, TUTTO TWEET E SLIDE – ADESSO RENZI DEVE SCIOGLIERE I NODI CHE BLOCCANO L’ECONOMIA

Franco Bechis per “Libero Quotidiano

Matteo RenziMatteo Renzi

 

La ricreazione è finita. Divertenti le slides, simpatica idea le bamboline da piazzare in lista e nei posti che contano, belli i comizi e gli slogan. Però ora ragazzini, se volete continuare a giocare così, per favore fate un passo indietro, lasciate i comandi della nave a chi sa manovrare e continuate pure nella vostra stanza dei balocchi con le vostre splendide figurine.

 

Dalla Banca centrale europea è arrivata una delle più cocenti bocciature dell’Italia e del governo italiano che si ricordi negli ultimi anni. Un paio di schiaffoni ben assestati di quelli che si danno ai bimbi quando fanno perdere proprio la pazienza. Lo ha fatto con parole chiare e toni sfumati il numero uno della Bce, Mario Draghi.

mario draghi 3mario draghi 3

 

Il banchiere centrale ha spiegato che il ciclo economico sta dando segnali positivi, che non è affatto vero il mantra di Matteo Renzi secondo cui le cose qui non vanno perché non vanno in Europa. Nell’area dell’euro ci vorrebbe sì un po’ più di inflazione, ma nei Paesi che invece di annunci via slides le riforme sono state fatte davvero, l’economia funziona a meraviglia.

 

In altri Paesi no, perché si parla, si parla, si parla, ma non si combina mai un fico secco. Bisognerebbe fare investimenti pubblici e privati per aiutare la crescita. Si dovrebbero abbassare le tasse, favorire i consumi, rimettere in circolo denaro e creare posti nuovi di lavoro. Ma farlo nelle condizioni in cui sono quei Paesi, è pura chimera. Lì ci si balocca con riforme della pubblica amministrazione, e di vera riforma non si è vista l’ombra e la burocrazia resta quella di prima: sì, pagata un po’meno ai livelli apicali, ma lenta e farraginosa, d’ostacolo a qualsiasi attività privata.

Madia mariannaMadia marianna

 

Si propaganda una riforma del lavoro che non ha riformato nulla o quasi.Eppure da tre anni l’Europa e pure la Bce quella riforma l’avevano quasi dettata. Si parla di giustizia civile lenta, e sempre più lenta resta perchè non è che a chiacchierarne, a fare bei forum, a raccogliere pareri on line, a proiettare nuove diapositive, i tribunali poi vanno svelti svelti.

 

Ecco, siccome tempo non ne resta davvero più, e i balocchi, le diapositive, le graziose cheer leader di cui si contorna qualche premier dalla gran favella e sempre pronto ad applaudirsi fanno solo perdere altro tempo in modo drammatico, Draghi ha una soluzione che non difetta certo di chiarezza: «Cedere sovranità. Non solo sull’economia, ma anche sovranità politica in modo che quelle riforme che non si riescono a fare, le faccia qualcun altro per i singoli Paesi».

 

giancarlo padoan  giancarlo padoan

Da gran signore quale è, il governatore della Banca centrale europea ha stigmatizzato il peccato e non il peccatore. Da italiano non ha voluto fare un attacco diretto né a Renzi né all’Italia. Ma che l’unica capitale dell’area dell’euro nelle condizioni descritte da Draghi sia Roma lo capivano anche i bambini. In ogni caso per non lasciare spazio a dubbi di sorta, mentre Draghi diceva queste cose in conferenza stampa, il capo economista della Bce, Peter Praet, le traduceva per non lasciare dubbi in un’intervista al quotidiano finanziario francese Les Echos: è proprio l’Italia il Paese nel mirino,per le mancate «riforme del mercato del lavoro, dei prodotti e dei servizi,ma anche della giustizia civile». Draghi stava ancora parlando e Renzi già cercava di uscire dall’angolo in cui era stato messo dando alle agenzie un comunicato stampa in cui si dichiarava pienamente d’accordo con le parole del banchiere centrale e con la necessità di fare riforme.

SENATO DI CARTA d4bc70b22f963cf6aefecfbdb7a0b035-1815-kd1B-U10302401931320d7G-428x240@LaStampa.itSENATO DI CARTA d4bc70b22f963cf6aefecfbdb7a0b035-1815-kd1B-U10302401931320d7G-428x240@LaStampa.it

 

Una scena simile quella vista tante volte nei film di Totò e Peppino. Con uno dei due che diceva all’altro “Sei un incapace!”, e l’altro che per smorzare la pesante accusa, rispondeva: “Sono totalmente d’accordo”. Cose buone in campagna elettorale (condizione in cui Renzi si trova da tre anni a questa parte), ma non per chi guida il governo di un Paese e in questo momento dovrebbe reggere pure il semestre di presidenza della Ue, che rischia di essere uno dei più scialbi e inconcludenti della storia. Dovrebbero girare a mille a un presidente del Consiglio italiano che si sente tirare le orecchie così dal principale custode della moneta unica europea.

SENATO DI CARTA  senato-pallinaSENATO DI CARTA senato-pallina

 

Quando capita una cosa come ieri, le soluzioni sono due: mandare a quel paese chi te le canta così, e capisco che sia difficile farlo per uno come Renzi che si è riempito la bocca troppe volte di vuota retorica europeista senza se e senza ma. Se si vuole evitare il vaffa, allora bisogna mettere su un po’ di umiltà e comprendere la musica che gli altri ti stanno suonando con fare così minaccioso.Da tre mesi il premier solo su una riforma sta insistendo: quella del Senato. A che serve? A velocizzare la realizzazione di decisioni del governo.

senato   malessere per un senatoresenato malessere per un senatore

 

Forse è così, ma se il governo non decide nulla, chi se ne frega che il nulla si realizzi più in fretta? Lasci perdere i balocchi, si metta al lavoro su cose serie. Anche non disdegnando consigli altrui, che gli arrivino da Silvio Berlusconi o da altri. Basta con slides, consultazioni, forum. Su riforma del lavoro (quella Poletti non lo è), su riforma del fisco, su riforma della giustizia non c’è tempo da perdere, altro che Senato e Italicum! Se si sveglia e cambia verso rispetto a quel vicolo cieco che ha imboccato fin qui, forse c’è ancora una possibilità. Altrimenti, l’epoca Renzi rischia di finire assai presto. Quella cessione di sovranità oggi suggerita fra pochi mesi verrà imposta, e il paese dei balocchi bruscamente archiviato.

grillini in senatogrillini in senato

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…