berlusconi meloni salvini

CENTRODESTRA PROSCIUTTO E MELONI - EVOCANDO “DIO, PATRIA E FAMIGLIA”, GIORGIA MELONI SEDUCE PIAZZA SAN GIOVANNI: E’ L’UNICA CHE PUÒ INTESTARSI LA PUREZZA DI NON AVER MAI GOVERNATO NÉ CON IL PD NÉ CON IL M5S - FREDDEZZA ALL'INTERVENTO DI BERLUSCONI: “HA FATTO IL SUO TEMPO” - POCHI I MILITANTI DI CASAPOUND - “LA STAMPA”: “SALVINI HA RAGIONE QUANDO SOTTOLINEA CHE NON È UNA PIAZZA DI ESTREMISTI. SEMBRA DI ESSERE IN UNO STUDIO TV SU UNA NAVE DA CROCIERA…”

Flavia Amabile per “la Stampa”

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI

Sorride Giorgia Meloni mentre si avvicina al podio. Tira fuori un tricolore, lo apre davanti a sé e con un altro grande sorriso inizia a parlare. E' la sua risposta al palco pieno di simboli della Lega e al rifiuto dei presunti alleati del centrodestra di arrivare in piazza uniti soltanto dalla bandiera italiana. Non aveva nascosto la sua delusione, il suo sentirsi un' ospite a casa di altri. La delusione è sparita quando con il suo tricolore davanti e con le sue parole ha conquistato tutto il popolo del centrodestra.

 

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 22

San Giovanni in questo 19 ottobre di sole e tricolore dovrebbe essere la piazza del grande ritorno di Matteo Salvini dopo il passo falso di agosto e la traumatica uscita dal governo. Diventa la piazza della consacrazione di Giorgia Meloni, unica leader ad aver conservato la purezza politica di non aver governato né con il Pd né con i Cinque Stelle, unica a avere il controllo della città con le sue truppe presenti in ogni municipio, cresciute con lei tra lotte, militanze, opposizione a chilometro zero. «Giorgia, Giorgia» urlano in tanti per accompagnare le sue battute e la loro foga sembra quasi superiore a quella dei fan di «Matteo, Matteo».

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 21

 

E' la piazza del tramonto definitivo di Silvio Berlusconi. Quando inizia a parlare l' uomo che per anni ha avuto platee adoranti e in ammirato ascolto, su San Giovanni cala il silenzio. All' inizio fanno finta di ascoltare, in realtà in molti ne approfittano per chiacchierare, fare una telefonata, scattarsi un selfie.

 

Ma l' intervento di Berlusconi si prolunga. Arriva anche qualche protesta. «Berlusconi ha fatto il suo tempo, dai», dice la signora Maria, arrivata in pullman dalle Marche.

E Vincenzo, pensionato romano: «Ormai ha un' età, è pieno di soldi, stia davanti alla televisione. Ha avuto la sua occasione, lasci il posto a Giorgia e Matteo».

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 23

 

Alla fine del lungo intervento applaudono soltanto i (pochi) berlusconiani, gli altri aspettano con ansia l' intervento successivo. A nessuno interessano le sue parole sul governo delle manette e sul giustizialismo. La piazza ha bisogno di altro. Lo dice Riccardo Mares, ventenne e leader di un' associazione giovanile, arrivato in pullman dalla provincia di Treviso: «La gente è egoista, chiede che si debbano fare i propri interessi. Siamo qui perché Salvini è il leader di un movimento che difende i nostri interessi». Prima gli italiani visto dalla piazza San Giovanni è prima i fatti nostri.

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 18

 

«E' giusto così - sostiene Gaetano Giuliano, origini meridionali ma da sempre a Milano dove lavora in una cooperativa come addetto alla pulizia - Io non so com' è che gli stranieri hanno tutto e io niente. Non sono razzista però prima noi poi se c' è qualcosa che avanza tocca a voi, nessuno vi vuole cacciare via».

 

Non ci sarà rabbia aveva promesso all' inizio Matteo Salvini ma la rabbia è ovunque. Bastano poche parole ben studiate nel suo intervento per scatenarla. Una di queste è Grillo. «Grillo vaffan...», lo interrompe subito la piazza, facendo diventare all' improvviso preistoria la sera di sei anni fa quando il fondatore dei Cinque Stelle aveva radunato proprio in questa piazza ottocentomila persone.

 

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 24

«C' è una nuova Italia che ci aspetta e sarà bellissimo farne parte», aveva concluso allora il suo intervento Grillo. Aveva ragione ma nei corsi e ricorsi delle piazze ora a san Giovanni ci saranno sette volte meno persone ma anche loro pensano di essere la nuova Italia e non hanno dubbi sul fatto che ne saranno i protagonisti anche se in buona parte sono pensionati e persone che hanno abbondantemente superato i cinquant' anni.

 

Salvini ha ragione infatti quando sottolinea che non è una piazza di estremisti.

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 20

Sembra piuttosto di essere in uno studio televisivo su una nave da crociera: tanti applausi, le ola per Matteo e Giorgia, rari gli striscioni o i manifesti disegnati a casa. Si viene qui per ascoltare le parole dei leader, non per averne di proprie.

 

I pochi esponenti di Casapound che si affacciano da queste parti - e stanno bene attenti a evitare i saluti romani - vengono guardati quasi con tenerezza. «Siamo stati tutti giovani - sorride Paolo Carta, ufficiale dell' aviazione - quelli di Casapound mi fanno tenerezza, hanno le loro idee ma per mandare avanti l' Italia ci vuole altro. Salvini ha tanti difetti ma è l' unico politico in grado di farcela».

la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 25la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 27la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 7la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 3la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 2la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 1la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 26la manifestazione del centrodestra a piazza san giovanni 19

Ultimi Dagoreport

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…