L’ORGASMO DELL’ELEFANTINO - FERRARA: “INTORNO A BERLUSCONI C’E’ STATO UN ROMANZO VOYEURISTICO E SPIONISTICO CHE TORNERÀ A DISONORE DEL GIORNALISMO ITALIANO. CON LA COMPLICITÀ DEI VARI LERNER, SANTORO, TRAVAGLIO. ORA CI VUOLE LA GRAZIA, SUBITO”

ANNALISA CHIRICO E GIULIANO FERRARA ALLA MANIFESTAZIONE SIAMO TUTTI PUTTANE ANNALISA CHIRICO E GIULIANO FERRARA ALLA MANIFESTAZIONE SIAMO TUTTI PUTTANE

Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

 

«Sono l’uomo più felice del mondo». Giuliano Ferrara, irriducibile amico e sodale di Silvio Berlusconi, anni di battaglie al suo fianco (pur senza risparmiargli critiche), accoglie «con grande sollievo» la sentenza d’appello favorevole al fondatore di Forza Italia.

 

Ora si può brindare, lei dice in un video editoriale sul «Foglio».

«Sì, perché sono un suo amico e perché l’ho sempre considerato non un pregiudicato ma un perseguitato. Questa è stata una vicenda ignobile, che ha comportato non soltanto la calunnia per una persona, ma per un giro di amici e amiche, mescolando le sue leggerezze con comportamenti che sono stati qualificati come reati penali in modo evidentemente abusivo. Un’inchiesta che è andata avanti come una campagna di disinfestazione moralistica e con toni da comune senso del pudore che non vedevamo dai reazionari anni 50».

 

È un’inchiesta giudiziaria su un fatto che una giuria in primo grado ha definito reato.

GIULIANO FERRARA NEL VIDEO SU RENZI PORCELLIN GIULIANO FERRARA NEL VIDEO SU RENZI PORCELLIN

«È stato un processo da inquisizione, che fa esplodere la grande complicità del sistema mediatico, dei vari Travaglio, Santoro, Lerner. Salvo rarissime eccezioni, tra le quali Piero Ostellino, la stampa si è distinta in una delle sue perfomance più calunniose».

 

La stampa ha espresso solo opinioni.

«Non amo polemizzare alla memoria ma tutti ricordiamo come la stessa mano che ha scritto che Rostagno era stato ucciso dai suoi amici e non dalla mafia, tesi smentita da una sentenza di tribunale, ha poi costruito intorno a Berlusconi un romanzo voyeuristico e spionistico che tornerà per sempre a disonore del giornalismo italiano».

MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO MARCO TRAVAGLIO MICHELE SANTORO

 

L’assoluzione non cancella le critiche sui comportamenti di Berlusconi.

«È noto che Berlusconi non ama giocare a canasta con i suoi coetanei. Gli piace divertirsi, frequentare le ragazze, dare cene e soddisfare il suo narcisismo e la sua voglia di vivere. Potranno anche aver fatto il gioco della lapdance, ma per quante leggerezze possa aver commesso, l’idea che fosse a capo di un racket di prostituzione poteva venire solo a una giustizia ripugnante, codina e reazionaria, che da 20 anni ha provato a riscrivere la storia, prima condannando i partiti poi chi ha tenuto le redini del Paese».

3di21 piero ostellino3di21 piero ostellino

 

Gli avversari di Berlusconi sostengono: un conto è un’assoluzione, un conto il giudizio politico. Chi lo contestava prima, non cambierà idea.

«Sepolcri imbiancati, ipocriti. Il punto è precisamente quello, si trattava di una contestazione penale. Sono state costruite accuse grottesche, come il reato di palpeggiamento. La contestazione politica è libera: c’è il voto».

 

Berlusconi ora esalta la «maggioranza» dei magistrati.

«Lui ha il diritto di dire quello che desidera, ma è stato condannato in un processo che, alla luce di questa sentenza, prende tutto un altro sapore. Oggi, spero, sarebbe accolto con un fragoroso pernacchio chi avanzasse l’idea di mettere in galera una persona solo perché critica la magistratura».

 

Berlusconi RubyBerlusconi Ruby

Almeno in questo caso, per chi sostiene l’innocenza di Berlusconi, ha trionfato la giustizia?

«No, non si può dire. Non basta un giudice a Berlino. Perché c’è stato un processo in cui si è parlato di “furbizie orientali” e altre follie, ci sono stati 7-8 anni di calunnie, una campagna di pedinamenti e intercettazioni, ci sono state vergognose fanfaronate. Ora ci vuole la grazia, subito».

 

Ammetterà che molti comportamenti di Berlusconi possono essere giudicati politicamente inopportuni.

«Non è questa la questione in discussione. Per anni ho cercato di convincere Berlusconi a comportarsi come un uomo di Stato paludato. Non ci sono riuscito. Probabilmente aveva ragione lui: la sua forza era quella di essere com’è, un uomo privato anche nei comportamenti pubblici».

RubyRuby

 

Come titolerà il «Foglio»?

«Con una frase che pronunciai a piazza Farnese, nella manifestazione “Siamo tutti puttane”: Essere Berlusconi non è reato».

 

Berlusconi resta condannato per frode fiscale in via definitiva. Dopo questa sentenza tornerà in campo?

«La cosa auspicabile sarebbe rovesciare l’altra ridicola e grottesca sentenza. Ma le vicende hanno una loro storia. Quello che è sicuro è che questa sentenza restituisce a Berlusconi quasi tutta l’agibilità politica».

ILDA BOCCASSINI SU CHI ILDA BOCCASSINI SU CHI

 

Renzi avrà tirato un sospiro di sollievo: il patto regge. Che sarebbe successo in caso di condanna?

«Nulla. Se Berlusconi ha fatto una cosa intelligente e coraggiosa è stata quella di far sapere che una condanna non avrebbe cambiato nulla. Sin dai tempi del governo Monti, Berlusconi è stato estremamente responsabile. Fin troppo». 

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