VOTO O “EX VOTO”? - FERRARA: “VOTIAMO IN UN GENERALE IMPAZZIMENTO DELLA POLITICA COME SPETTACOLO, TRA CANI ADOTTATI DA MONTI E BERLUSCONI, 150 SIGARETTE FUMATE DA CROSETTO, GLI ABITI HIGH PUNK DEL LIBERISTA DA BATTAGLIA GIANNINO, I COMIZI DI GRILLO IN PELLICCIA SINTETICA CON FOLLE OCEANICHE PLAUDENTI NEL FREDDO – E TUTTI QUELLI CHE AVEVANO CHIAMATO MONTI AL GOVERNO MUOIONO DALLA VOGLIA DI DARGLI UN CALCIO NEL CULO”…

Giuliano Ferrara per "il Giornale"

Non sbaglia il Cav quando dice che alle politiche di febbraio "ci giochiamo il nostro futuro".
Ma quanto pesa il nostro futuro? La campagna elettorale, non solo quella di Berlusconi, è ormai lo spettacolo più pazzo e sconcertante del mondo, tra cani adottati da Monti, Berlusconi, Brambilla, 150 sigarette fumate dal gigante mangiafuoco Crosetto, gli abiti high punk del liberista da battaglia Giannino, i comizi di Grillo in pelliccia sintetica con folle oceaniche plaudenti nel freddo, i motti proverbiali dello smacchiatore Bersani rintuzzato da Crozza ("ma che cazzo dici?");

le caricature mirabolanti appunto di Crozza, la performance grottesca di un giornalismo televisivo mai così cordialmente (e magistralmente) asservito alle leggi del politics show, un'orda di magistrati che passa dalle manette alle urne senza preavvertire nessuno, né qui né in Guatemala, e poi una tassa restituita cash, un condono tombale sia per l'evasione sia per l'abusivismo, 50 miliardi subito alle imprese promessi dal Pd, Irpef ritoccato dal premier,

il candidato carino di sinistra Renzi che annuncia ogni giorno la partenza di un fuoco tonante di solidarietà con il suo partito ma si vede lontano un miglio che si augura la vittoria di Berlusconi perché il prossimo giro è il suo, infine lo spostamento non si sa dove di Sanremo, la lotta per lo share of voice con le canzonette sentimentali che pretendono la par condicio, e la guerra imminente al ritmo delle battutine finto sconce della Littizzetto, e il valterino e la passerina e chissà cos'altro per ravvivare e intrattenere la madrina di tutte le battaglie, la valletta di tutte le Waterloo, la disputa finale del sondaggione con premio.

Chi come me cerca in apparenza di mantenere un aplomb e prova a capire che cosa mai sia stata questa stagione della competenza al potere, delle élite alla guida del vascello, si guarda allo specchio e muore di noia. Ho passato due decenni a cercare di spiegare, a me stesso e ai miei lettori e spettatori in tv, i segreti della nuova politica maggioritaria, impresariale, personale, e il mistero di Berlusconi e delle sue vittorie e dei suoi fuochi d'artificio, ma anche delle sue invincibili sconfitte.

Nel febbraio scorso avrei voluto votare sotto la neve, questa era la parola d'ordine che avevo coniato, perché giudicavo impresentabile la sola idea di sottrarre un popolo bue al giudizio della volontà sovrana popolare, mentre tutti votavano, gli spagnoli e i greci, ma gli italiani no, non erano maturi abbastanza. E un anno fa fu chiesto a un commissario risanatore di curare con efficacia in Europa il fallimento della ditta.

Ora votiamo, un anno dopo, votiamo sotto la neve, con un freddo becco, votiamo in un generale impazzimento della politica come spettacolo, tutti quelli che l'avevano chiamato al governo muoiono dalla voglia di dare un calcio nel culo al commissario, il che non guasta per la scena e formalmente non mi disturba affatto sebbene sia un tantino bizzarro, e al nord sta nevicando di brutto o sta per nevicare.

Il fuoco di questa campagna è: fino a che punto dobbiamo prenderci sul serio? Bill Emmott ci prende sul serio e pensa che siamo finiti in coma, addirittura, e ora il settimanale militante di Carlo De Benedetti presenterà al pubblico il suo filmino di propaganda puritana. Abbiamo passato mesi a leggere il cifraggio del nostro fallimento.

Ora portiamo a casa un aumento della dotazione nel bilancio europeo per l'Italia, in un clima di rispettabilità in Europa e nel mondo che spetta solo a certe puttane redente quando si presentano di nuovo in società, insomma la politica sembra un po' una cosa seria un po' una giostra per bambini viziati.

Tutti hanno capito che Mps fa rima con Gps, che non ci si può orientare nello scandalo del Montepaschi, come spesso succede è solo una malversazione minore senza trippa per i gatti famelici del casino politico-mediatico, e non fosse per i deliranti giornali che abbiamo la faccenda sarebbe durata tre giorni; e tutti si domandano quale funzionario preposto dell'Eni, l'ultima nostra multinazionale, quella fondata da Enrico Mattei, il Dio degli spregiudicati, avrebbe mai potuto negare una mancia a chi procurava all'industria energetica italiana una commessa da 11 miliardi di euro.

Quanto ci avremmo messo a licenziarlo, il cretino? Chi ci deve riscaldare quando si vota sotto la neve, Bill Emmott, Umberto Eco, Vladimiro Zagrebelsky, Roberto Benigni o altro costituzionalista? Insomma, la situazione è grave e anche seria, ma noi siamo capaci come sempre di metterla un po' in burla, con la nostra faccia tosta, e di giocarci ogni volta il nostro leggero futuro sapendo che quello che conta è il voluminoso presente.

 

Giuliano Ferrara GIULIANO FERRARA EDOARDO BARALDI MONTI E BERLUSCONI CANE GATTO TIGRE MONTI CON IL CANE RENZI E BERSANI renzi e bersani Crosetto Guido CROZZA IMITA INGROIABEPPE GRILLO ANTONIO DI PIETRO - Copyright Pizzi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…