soldati francia

CHI SEMINA BOMBE, RACCOGLIE JIHAD - IL FILOSOFO MICHEL ONFRAY: “LA FRANCIA C'È SEMPRE STATA QUANDO BISOGNAVA PICCHIARE SUI MUSULMANI: IN AFGHANISTAN, IN IRAQ, IN LIBIA, IN MALI. I MUSULMANI MORTI DALLA PRIMA GUERRA DEL GOLFO SONO 4 MILIONI. E VOLETE CHE L’ISLAM NON VENDICHI I SUOI MORTI?”

Leonardo Martinelli per “la Stampa”

 

MICHEL ONFRAY MICHEL ONFRAY

Ha chiesto che la sua Francia, all' indomani degli attentati, mettesse fine a una «politica islamofoba» e cessasse i raid aerei sulla Siria. Poi è finito, con spezzoni delle sue interviste, nei video di propaganda dell' Isis. Lui, Michel Onfray, 56 anni, spirito libero e libertario, uno dei maggiori filosofi contemporanei francesi, è al centro di una polemica a 360 gradi, nel mirino (come sempre) anche della sinistra «ufficiale». Dopo giorni di silenzio, ha deciso di dire la sua.

 

In tutta sincerità, quando si è visto in quel video dell' Isis, cos' ha pensato?

«Non mi sono innervosito, ho solo avuto voglia di capire. Coloro che lo hanno costruito sono perfettamente al corrente delle sfide ideologiche del nostro Paese. Utilizzarmi, io che sono l' autore del "Trattato di ateologia" e che faccio professione di ateismo, per estrarre un' idea di buon senso ("i bombardamenti non impediranno il terrorismo sul suolo francese ma lo faranno aumentare") dice parecchie cose».

MICHEL ONFRAY  MICHEL ONFRAY

 

Una posizione come la sua, in altri tempi, sarebbe stata espressione di pacifismo, apprezzata a sinistra. Cos' è successo? Non ci sono più i pacifisti in Francia?

«Un tempo la tradizione pacifista era a sinistra, quella bellicista a destra. C'erano il "che cazzata la guerra" di Jacques Prévert. O le analisi di Albert Camus sulla guerra d'Algeria.

Oggi sinistra o destra suonano la tromba. Un tempo, cioè un mese fa, cantare la Marsigliese era fascista: oggi non cantarla a pieni polmoni è fascista. Non c'è nessuna analisi geopolitica, alcun senso della storia. Il compassionevole fa la legge, complici i media. Si getta nella spazzatura un millennio di riflessione laica sulla necessità di rispondere alla violenza con qualcosa di diverso rispetto alla violenza».

MICHEL ONFRAYMICHEL ONFRAY

 

Cosa intende per «politica islamofoba»?

«È la stessa di George Bush, che decise di fare una crociata, il famoso asse del bene, dell' Occidente contro l'Islam, l' asse del male. François Mitterrand, di sinistra quando era all'opposizione ma di destra quando è arrivato al potere, ha sottoscritto la politica imperialistica degli americani fino alla partecipazione alla prima guerra del Golfo nel 1991.

 

Da allora, al di fuori della parentesi di Jacques Chirac, che ha rifiutato la seconda guerra del Golfo, la Francia c'è sempre stata quando bisognava picchiare sui musulmani: in Afghanistan, in Iraq, in Libia, in Mali. Sarebbero quattro milioni i musulmani morti dalla prima guerra del Golfo ad oggi, in nome di una battaglia per i diritti umani contro la barbarie. E si vorrebbe che l'Islam non vendicasse i suoi morti?».

manifestazione a parigi   sarkozy e hollande  manifestazione a parigi sarkozy e hollande

 

Solo la sinistra ha avuto la fobia dell' Islam? O anche la destra?

«Non esiste alcuna differenza su questo tra Hollande e Sarkozy».

 

Lei ha detto che «bombardare lo Stato islamico non calmerà i giovani soldati dell' Isis che sono nelle nostre periferie». Pensa che la Francia con questi attentati paghi anche il fallimento della sua politica d' integrazione?

«Per ridurre il costo del lavoro e proletarizzare la manodopera, l' Europa ha visto di buon occhio un' immigrazione massiccia. Ma questo proletariato potenziale, poi, ha iniziato ad ambire a un impiego reale. Parigi si è svuotata del suo popolo, rigettato nelle periferie dagli Anni Settanta. La città è diventata sociologicamente tossica. E le banlieue delle zone di non diritto, dove la droga e i traffici di ogni tipo sono moneta corrente, senza che la polizia possa opporsi. In un mondo dove i soldi fanno la legge, non averne ti trasforma in paria. Alcuni di questi paria sono diventati vettori di una rabbia canalizzata dall' Islam radicale».

jacques chirac george w bushjacques chirac george w bush

 

In Francia c'è stato un eccesso di laicità che ha impedito un reale dibattito sulle religioni?

«Da noi esiste un laicismo assimilabile a una religione. Il testo della legge del 1901, sulla separazione tra le religioni e lo Stato, è stato vissuto come un dogma inaccessibile al tempo. Ma non si poteva, da una parte, aprirsi generosamente all' immigrazione, anche quella musulmana, e fare come se, sul territorio, l' afflusso di questa religione non portasse ad alcun cambiamento sociologico. Ogni invito a riflettere su questo è stato considerato dalla stampa benpensante (Libération, Le Monde, Le Nouvel Observateur, Mediapart e Les inrocks) come una "lepenizzazione" di quelli che invocavano questo dibattito».

francois -danielle-mitterandfrancois -danielle-mitterand

 

Lei è ormai classificato in Francia tra i «néo-reacs», i neo-reazionari. Non pensa che sia un po' esagerato?

«Sono proprio i giornali, di cui ho appena parlato, che, in mancanza di lettori, hanno creato e poi strumentalizzato questa etichetta per scatenare falsi dibattiti con veri insulti. E, quindi, vendere la loro carta».

 

Pensa che la politica giudicata da taluni «guerrafondaia» di Hollande gli farà recuperare consensi? E frenerà l' avanzata del Front National?

«Lui recupererà. E poi perderà. Dato che la sua non è una soluzione degna di questo nome, il prossimo attacco mostrerà che Hollande aveva torto a scegliere questa strategia. E, sfortunatamente, non vedo niente che possa impedire nuovi attentati prima delle presidenziali del 2017».

 

 

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