de luca e renzi -4d09-98ad-0f43eac7fd2f

PITTIBIMBO SI È FERMATO AL RACCORDO ANULARE - PURE IL "FINANCIAL TIMES" SCRIVE CHE RENZI NON ESISTE AL SUD, DOVE "POLITICI LOCALI POSSONO APPOGGIARSI A PERSONAGGI SGRADEVOLI E RETI CLIENTELARI. DE LUCA È LA TENACIA DI QUEL VECCHIO SISTEMA"

1 - REGIONALI: FT, VOTO CAMPANIA MOSTRA LIMITI PORTATA DI RENZI

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 (ANSA) - "Vincenzo De Luca ha grandi piani se verrà eletto presidente della Campania il 31 maggio": inizia così un articolo del Financial Times che titola "il voto in Campania mostra i limiti della portata di Renzi" precisando che "'relazioni opache' tra figure politiche al Sud frenano l'influenza di Roma". Il messaggio di trasformazione di De Luca, spiega il Ft, "ricalca la piattaforma portata avanti a livello nazionale dal primo ministro riformista Matteo Renzi".

 

Il Financial Times avverte tuttavia che "l'imminente voto in Campania ha messo in evidenza i limiti dell'influenza di Renzi al di fuori di Roma, dove i politici locali possono ancora appoggiarsi a personaggi sgradevoli e ad una rete di clienti estremamente difficili da smantellare". De Luca, scrive ancora il Ft, "rappresenta la tenacia di quel vecchio sistema".

 

 

2 - DE LUCA INGUAIA RENZI «L'INCANDIDABILITÀ? PROBLEMA SUPERABILE»

Anna Maria Greco per “il Giornale

 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

C'è l'imbarazzo di Vincenzo De Luca, dopo la sentenza della Cassazione sulla Severino, ma c'è soprattutto l'imbarazzo di Matteo Renzi che, in caso di elezione del suo candidato a governatore della Campania, dovrà gestire una vicenda causa di inevitabili tensioni istituzionali.


Per De Luca, è tutta una questione di tempi. Quanto ci metterà il premier a dichiararlo sospeso dalla carica di governatore, se dovesse vincere? E quanto ci metteranno i giudici ordinari, perché loro è la competenza e non dei colleghi amministrativi secondo la Cassazione, a decidere se bloccare la sospensione fino a 18 mesi legata alla condanna in primo grado per abuso d'ufficio e appellarsi di nuovo alla Consulta, visto che il ricorso precedente del Tar è stato annullato?

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 

Due domande che gettano molte ombre sulla candidatura di De Luca contro lo sfidante di Fi Stefano Caldoro. La prima è importante perché se De Luca vincesse e Renzi firmasse subito il decreto di sospensione, lui non avrebbe il tempo di nominare un vicario e insediare la giunta. La sospensione, poi, interverrebbe anche se perdesse, da consigliere regionale.


Se invece il premier prendesse tempo, sarebbe accusato di violare la legge per favorire il suo protetto. Anche perché dovrebbe aspettare a lungo: la Severino rinvia alle leggi regionali per un'eventuale sospensione in favore di un vicario e in Campania questo può avvenire solo dopo l'insediamento del Consiglio regionale, circa 20 giorni dopo la proclamazione. Il promotore del ricorso in Cassazione, avvocato Gianluigi Pellegrino, prevede: «Per superare l'impasse bisognerà commissariare la Regione e tornare al voto».
 

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

La seconda domanda è altrettanto importante perché il candidato Pd contava nel giudizio immediato del Tar, più favorevole a limitare gli effetti della Severino, mentre ora dovrà vedersela con i giudici ordinari che hanno tempi lunghi e un orientamento ben più severo. Alla vigilia del voto, De Luca sa quel che rischia ma ripete: «Non cambia assolutamente nulla, si tratta solo di strategia della confusione». E tira in ballo Renzi: «Ha chiaramente definito la Severino un problema superabile».

luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte 4luigi de magistris raccoglie l'immondizia di notte 4


Sul candidato Pd e sul suo sponsor, arriva anche la batosta del Financial Times, riferita ai cosiddetti «impresentabili» delle liste d'appoggio. «Il voto in Campania mostra i limiti della portata di Renzi», titola il quotidiano britannico. E scrive che «“relazioni opache” tra figure politiche al Sud frenano l'influenza di Roma».

 

Per il quotidiano economico il messaggio di trasformazione di De Luca «ricalca la piattaforma portata avanti a livello nazionale dal primo ministro riformista», ma il voto in Campania «ha messo in evidenza i limiti dell'influenza di Renzi al di fuori di Roma, dove i politici locali possono ancora appoggiarsi a personaggi sgradevoli e ad una rete di clienti estremamente difficili da smantellare». E De Luca, scrive Ft, «rappresenta la tenacia di quel vecchio sistema».

de laurentiis caldoro de magistris carlo de benedetti ezio maurode laurentiis caldoro de magistris carlo de benedetti ezio mauro


Tentando di minimizzare, l'interessato sostiene che «in casi precedenti, i giudici ordinari e quelli amministrativi sono arrivati alle stesse conclusioni, garantendo pienamente l'esercizio delle cariche pubbliche». Non è vero, replica l'avvocato Pellegrino: «Tranne che per de Magistris, in decine di casi i Tar non hanno concesso nessuna sospensiva. E mentre il sindaco di Napoli contestava la legge per la sua retroattività, De Luca non può farlo: lui si candida sapendo che sarà sospeso. I giudici ordinari, poi, hanno respinto tutti i ricorsi di questo genere, tranne uno solo in Puglia».

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI SERGIO MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA LEADER DI FRATELLI D'ITALIA VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA ALL'EUROPA E LONTANA DAL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, EVITANDO OGNI COLLISIONE CON LA FRANCIA E FACENDO ASSE CON GERMANIA E POLONIA - MA ''IO SONO GIORGIA" HA DAVANTI DUE OSTACOLI: L'ESTREMISMO "PATRIOTA" DI SALVINI E LO ZOCCOLO DURO DI FRATELLI D'ITALIA GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...