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E PURE ROMA HA IL SUO CASO FIRME - DOPO IL SERVIZIO DELLE ‘IENE’, DI MAIO NON DIFENDE A SPADA TRATTA LA RAGGI: ‘C’È IL PROBLEMA DELLA DATA, VEDREMO’ - E C’È CHI SOSPETTA UNA POLPETTA AVVELENATA PER COLPIRE ROBERTA LOMBARDI, VISTO CHE I DUE AVVOCATI CHE HANNO RACCOLTO LE FIRME SONO VICINI A LEI - ONORATO GODE: ‘QUANDO LA SINDACA È ANDATA A SCIARE…’

 

 

 

1. UN CASO FIRME PER RAGGI. GRILLO: È IN REGOLA

Alessandro Trocino per il Corriere della Sera

 

«C' è un falso nella candidatura di Virginia Raggi?». Le Iene lanciano lo scoop, insufflati dal consigliere della Lista Marchini Alessandro Onorato e scoprono che c' è qualcosa che non quadra nelle firme. Sembra un' altra bufera sulla sindaca e sul Movimento 5 Stelle, dopo il caso delle firme false di Palermo e di Bologna. Ma qui di firme false non ce sono e dopo un primo arrembaggio mattutino di esponenti del Pd, è Matteo Renzi in persona a dare lo stop: «Il Pd non faccia il "grillino" con la Raggi, non inseguiamoli nel loro terreno finto moralista e molto doppiogiochista».

 

raggi iene1raggi iene1

Ma c' è un versante interno che questa vicenda rimette in moto, con Roberta Lombardi che sostiene la perfetta legittimità degli atti della raccolta firme, dopo che da più parti si è fatto notare che i due avvocati che se ne sono occupati, Alessandro Canali e Paolo Morricone, sarebbero vicini alla stessa deputata laziale.

 

Secondo Onorato, ci sarebbe un' incongruenza nelle date. «Il 20 aprile 2016 - dice - dichiarano di aver raccolto 1.352 firme di cittadini. Peccato, però, che sappiamo tutti che loro le firme le hanno raccolte 3 giorni dopo, cioè il 23 aprile 2016». Oltre al dono della «preveggenza», per Onorato, i 5 Stelle avrebbero anche quello dell'«ubiquità»: quel 23 aprile a coprire 20 banchetti in 20 aree di Roma «furono utilizzati solo 10 certificatori».

 

 

La sindaca annuncia che «faremo verifiche, ma i delegati, due avvocati, mi hanno assicurato che è tutto regolare». I legali si difendono assicurando che si tratta «di un atto a formazione progressiva»: «Come prevede la legge, si può aprire prima della raccolta delle firme, lasciando alcune parti in bianco che verranno compilate in un secondo momento». Qui parte un dibattito giuridico.

 

iene raggiiene raggi

Perché alcuni esperti, come il giurista Bruno Santamaria sostengono che sia «illegittimo» lasciare «parti in bianco». E i 5 Stelle si fanno forti di sentenze del Tar, dell' Abruzzo e del Friuli Venezia Giulia, riprese dal Consiglio del Lazio. La nota dei 5 Stelle romani viene rilanciata da Beppe Grillo, che blinda la sindaca: «Mettetevi l' animo in pace: la Raggi è legittimamente sindaco di Roma».

 

iene con Onoratoiene con Onorato

E se Carlo Martelli attacca Renzi, che pur chiamandosi fuori, parla di «firme false», Luigi Di Maio è molto cauto: «Sulle firme dobbiamo vederci meglio. Le firme sono state raccolte correttamente ma c' è il problema di una data. Vedremo». Non esattamente una difesa a spada tratta. Ma non della sindaca. Perché le voci interne del Movimento puntano subito su Roberta Lombardi, la deputata che ha denunciato per prima il «virus» Marra e ha contestato in più di una occasione Raggi. Secondo queste voci, i due legali sarebbero vicini a lei, e quindi considerati poco affidabili, e per questo sarebbe partita una verifica con altri avvocati.

onorato alessandroonorato alessandro

 

Lombardi spiega: «Se qualcuno pensa di fare lo scaricabarile si sbaglia, perché io non c' entro nulla e perché la raccolta firme è stata perfettamente regolare. La questione della data è una prassi certificata da sentenze del Tar che erano state consegnate alle Iene e che loro si sono ben guardati dal citare. Quanto agli autenticatori, erano venti, non dieci: ma delle 3.500 firme raccolte abbiamo consegnato solo quelle necessarie, fatte da dieci persone».

 

Tutto regolare, dunque. Ma è difficile sottrarsi al sospetto sul chi c' è dietro questo scoop e le rivelazioni di Onorato. È stata una polpetta avvelenata? «Sì - risponde la Lombardi - credo proprio di sì». Ma esterna o interna al Movimento 5 Stelle?

«Questo non lo so, non ho capito a che gioco si vuole giocare e se si vuole ledere la reputazione di qualcuno. Non credo che si voglia mettere in mezzo me, che non c' entro nulla in questa vicenda. Quanto ai due avvocati, sono assolutamente affidabili: lavorano per noi dal 2013 e spesso gratis».

 

LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGILUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI

 

2. ECCO L’ACCUSATORE DI VIRGINIA

Andrea Arzilli per il Corriere della Sera

 

«Se mi aspettavo questo clamore? Certo. Quando Raggi è andata in settimana bianca ho pensato che fosse il momento giusto per far uscire la cosa». Alessandro Onorato, classe 1980, è il consigliere comunale della lista Alfio Marchini che ha sollevato il nuovo caso sulle firme M5S: «Dopo Palermo le Iene , che conosco bene, mi hanno chiesto di controllare se ci fosse un caso simile a Roma. Così ho chiesto l' accesso agli atti».

 

Gli interventi di Onorato in Consiglio comunale, i suoi battibecchi con Marcello De Vito, presidente dell' Assemblea capitolina, sono ormai diventati un must nelle sedute in Campidoglio. Tutti molto «teatrali», forse questione di dna visto che suo zio è Michele Placido.

 

E tutti ripresi da Onorato stesso con lo smartphone, per essere sistematicamente postati sulla pagina Facebook personale.

RAGGI LOMBARDIRAGGI LOMBARDI

È anche questo particolare che racconta la passione del consigliere in quota Marchini.

«Capogruppo di se stesso», si ironizza nella maggioranza M5S alludendo alle assenze di Alfio.

 

Onorato è del Lido di Ostia.

E da Ostia comincia la sua avventura politica: dal 2006 in tre formazioni differenti, dal Pd di Veltroni fino al movimento di Marchini passando per l' Udc di Casini. Con una passione adolescenziale per Gianfranco Fini, raccontano gli ex compagni del liceo scientifico Federigo Enriques di Ostia. A 26 anni, mentre frequenta l' università, Onorato viene eletto consigliere municipale in una lista civica vicina al Pd e subito diventa vicepresidente del Municipio (successivamente è stato sciolto per Mafia Capitale).

 

RAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIARAGGI DE VITO LOMBARDI DI MAIO FRONGIA

Ma se la politica è la passione, Onorato è «soprattutto un imprenditore», come ama definirsi: a soli 19 anni si aggiudica i diritti in esclusiva per la gestione degli spazi pubblicitari all' interno di una multisala Ostia e, in seguito, delle principali sale cinematografiche romane. E il suo debutto in società, l' anticamera della politica, avviene nel 2000, quando entra nel campo dell' editoria con il mensile Ostia Città , con un pamphlet in romanesco che mette alla berlina vizi e virtù dei personaggi della cittadina sul litorale.

 

Impeccabile nel look, sorriso sempre smagliante, nel 2008 la sua verve viene notata da Veltroni che lo candida al Comune di Roma nella sua lista civica. Risultato: missione compiuta grazie a tremila preferenze. Ma Onorato non si ferma e dopo appena dodici mesi passa nelle fila dell' Udc. Capogruppo in solitaria del partito di Casini che decide di candidarlo alla Camera, ma viene bocciato. Passano trenta giorni e Onorato si sposta negli scranni della lista Marchini in Campidoglio per diventare il delfino di Alfio.

 

 

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