matteo salvini renzi mario draghi giuseppe conte enrico letta ucraina

“JENA” PER “LA STAMPA”: “IN UCRAINA SI MUORE E IN ITALIA LA MAGGIORANZA LITIGA SULLA RIFORMA DEL CATASTO” . I PARTITI SE NE FREGANO DELL'EMERGENZA INVASIONE E RIAPRONO LE OSTILITÀ BLOCCANDO L'ESAME IN COMMISSIONE DELLA DELEGA FISCALE - L'ULTIMATUM DELLA SOTTTOSEGRETARIA GUERRA: SENZA IL SÌ CADE IL GOVERNO. E LA LEGA SI INCAZZA...

 

1 - CONFLITTI

Jena per "La Stampa"

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

 

In Ucraina si muore e in Italia la maggioranza litiga sulla riforma del catasto.

 

2 - RICATTO AI PARTITI SUL CATASTO: SENZA IL SÌ CADE IL GOVERNO

Laura Cesaretti per “il Giornale”

 

Non basta certo una guerra sanguinosa alle porte di casa a frenare la campagna elettorale dei partiti. La Lega di Matteo Salvini, in grande difficoltà sul fronte russo-ucraino, ieri ha riaperto le ostilità contro il governo sul catasto, bloccando l'esame in commissione della delega fiscale e provocando un duro avvertimento da parte dell'esecutivo: l'articolo che prevede la revisione «statistica» (ossia senza alcuna variazione della pressione fiscale) degli estimi catastali fermi al secolo scorso «è dirimente», ha avvertito il sottosegretario al Mef Cecilia Guerra, e il tentativo di bocciarlo potrebbe comportare conseguenze sulla stessa «esperienza di governo».

 

riforma del catasto 9

A mettersi di traverso sulla norma di una delega che dovrebbe approdare nell'aula di Montecitorio tra qualche settimana è stato soprattutto il Carroccio, che non vuol lasciare la bandierina ai rivali di FdI.

 

E che quindi ha prima chiesto, con l'intervento di Matteo Salvini in aula l'altro giorno, di soprassedere alla riforma con la scusa della «pace da perseguire» in Ucraina, e poi ha presentato col centrodestra un emendamento soppressivo che eliminerebbe ogni riferimento al Catasto dal testo.

maria cecilia guerra.

 

La commissione ha sospeso i lavori e sul tema è scoppiato il caos politico, con timori di una degenerazione della crisi. «Sarebbe del tutto irresponsabile - avverte dal Pd Andrea Romano - se, proprio nei giorni in cui il Parlamento si è unito nella condanna all'aggressione di Putin e nel sostegno alla resistenza ucraina, se l'obiettivo di Salvini fosse sfasciare il governo per qualche piccola mira personale o di partito».

 

Il fronte del centrodestra, che aveva sottoscritto l'emendamento soppressivo, si è rapidamente sfaldato: i centristi hanno ritirato le firme, mentre Forza Italia si è fatta carico di cercare una mediazione per evitare lo scontro con il governo: «Non è il momento degli aut aut», dice Sestino Giacomoni, «è impensabile far cadere il governo Draghi», come pure va escluso «un aumento delle tasse sulla casa» (assolutamente non previsto dalla riforma).

 

riforma del catasto 5

Gli azzurri - anche dopo una telefonata dello stesso Silvio Berlusconi al capogruppo Barelli per informarsi sullo scontro scoppiato ieri - invitano «alla ragionevolezza e al confronto». Il tentativo di accordo che stanno promuovendo prevede una sorta di «rassicurazione», peraltro già ripetutamente data dal premier, che la mappatura degli immobili non venga usata per determinare nuove tasse.

 

Mappatura che, peraltro, non sarà disponibile (come dice il testo) prima del 2026, data che fa apparire quantomeno pretestuose le preoccupazioni fiscali. Persino il M5s si precipita a dare appoggio al tentativo di mediazione di Fi, appellandosi «alla responsabilità di tutti». Ma la Lega, che ha il problema di distrarre l'attenzione dalle proprie difficoltà sui rapporti con Putin e sul conflitto, continuava a tuonare contro il «ricatto» del governo e sulla «inutilità» della riforma.

riforma del catasto 4

 

Eppure solo due settimane fa il premier Draghi aveva spiegato che delega fiscale, ddl Concorrenza e riforma del Codice degli appalti sono «il blocco dei provvedimenti principali» per la attuazione del Recovery Plan e che, una volta varati i testi con l'approvazione della maggioranza, non considerava responsabile riaprire defatiganti trattative e giochetti politici per svuotarli.

 

Da Palazzo Chigi, a sera, filtrava il «no» del governo a passi indietro e giochetti strumentali: la norma non si stralcia. Con la rassicurazione, già ribadita dal premier, che non ha finalità fiscali. E Salvini innesta la marcia indietro: «C'è una guerra da fermare, litigare sulla casa è del tutto fuori luogo».

L'INCONTRO SALVINI DRAGHI BY ELLEKAPPA

riforma del catasto 2riforma del catasto 3

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”