elly schlein giuseppe conte

IL FLOP DELLA MARCIA PER LA PACE A ASSISI: C’ERANO SOLO 1000 PERSONE A CHIEDERE IL CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO A GAZA E IL RICONOSCIMENTO DELLA PALESTINA COME STATO – SCHLEIN MANCA L'ABBRACCIO CON LANDINI E NON INCROCIA GIUSEPPE CONTE, PERCHÉ IL PRESIDENTE DEI 5 STELLE È COSTRETTO A CASA DA “UNA BRUTTA INFLUENZA” - MARTA BONAFONI, FEDELISSIMA DI ELLY, SI FA SCAPPARE UNA BATTUTA: “L'ALTRA VOLTA LA MANIFESTAZIONE ERA A ROMA E CONTE ERA A PERUGIA, OGGI IL CORTEO È AD ASSISI E LUI È A ROMA” - VIDEO

Niccolò Carratelli per “La Stampa” - Estratti

 

 Un cessate il fuoco immediato a Gaza. E il riconoscimento della Palestina come Stato. Ecco le richieste che si alzano dal corteo pacifista, mentre sale verso la rocca di Assisi.

Una marcia della pace straordinaria, organizzata in occasione del 75° anniversario della

 

schlein marcia per la pace

Dichiarazione universale dei diritti umani, ma in formato ridotto. Non solo per il percorso di pochi km (la partenza non da Perugia, ma dalla vicina basilica di Santa Maria degli Angeli), ma anche per la scarsa partecipazione: circa un migliaio di persone

 

(...)

 

Elly Schlein arriva mentre all'inizio, accompagnata dalla fedelissima Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria Pd, e dai dirigenti umbri del partito. «Siamo qui per ribadire la necessità di un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza, dove si è già passato il segno – dice la leader dem –. Le vittime civili sono un numero inaccettabile, incredibile». Il punto è che «per ricostruire un percorso di pace, bisogna trovare gli interlocutori giusti – avverte Schlein – che non possono essere né i terroristi di Hamas né il governo di Netanyahu, che comprende esponenti di estrema destra che nemmeno riconoscono la causa palestinese».

conte landini schlein

 

La segretaria si muove lungo il corteo, fa un pezzo di strada a braccetto con Nicola Fratoianni, il leader di Sinistra italiana, convinto che il punto di partenza debba essere «un cessate il fuoco duraturo, per fermare la carneficina senza fine in corso a Gaza». Poi incontra don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che si infervora indicando «l'unica strada possibile» per sbloccare la situazione: «Cominci l'Europa a riconoscere subito i due Stati, Israele e Palestina».

 

Schlein non incrocia, invece, Giuseppe Conte, perché il presidente dei 5 Stelle non c'è. Ufficialmente è costretto a casa da «una brutta influenza». A fine ottobre era stato lui il protagonista della fiaccolata pacifista in piazza Esquilino a Roma, mentre Schlein era impegnata altrove. Oggi ha lasciato la scena alla leader Pd (il M5S è rappresentato da una delegazione umbra). «Dobbiamo raccogliere il grido di aiuto che si leva dalla popolazione civile palestinese – scrive l'ex premier sui social –. Il veto posto dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza Onu a una risoluzione che chiedeva un immediato cessate il fuoco umanitario è una decisione pericolosa e ingiustificabile», di fronte a «un'operazione militare che sta assumendo i contorni di una indiscriminata rappresaglia collettiva». Schlein sorride quando le fanno notare l'assenza del leader M5s, mentre Bonafoni si fa scappare una battuta: «L'altra volta la manifestazione era a Roma e lui era a Perugia, oggi il corteo è ad Assisi e lui è a Roma».

MAURIZIO LANDINI ELLY SCHLEIN - MANIFESTAZIONE CONTRO IL PATRIARCATO E LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Il riferimento è alla grande manifestazione contro la violenza di genere e i femminicidi, che due settimane fa ha riempito il Circo Massimo a Roma, e il confronto numerico è oggettivamente impietoso. «Non faccio confronti – dice la segretaria –, noi eravamo in quella piazza e siamo in questo corteo, perché per noi sono tutte sfide intrecciate: la pace, i diritti, la giustizia sociale e climatica». A poca distanza c'è l'attore Alessandro Bergonzoni, che saluta Schlein e commenta questa marcia a ranghi ridotti: «È una questione emotiva, sulla violenza contro le donne c'è stata una reazione forte e molto bella – spiega –; mi piacerebbe vedere la stessa partecipazione in nome della pace, del resto anche in guerra ci sono donne violentate e uccise, o no? ». C'è anche un problema di scarsa unità, di prospettive diverse, fa notare qualcuno, proponendo a Schlein una contrapposizione tra questa manifestazione e quella di martedì scorso a piazza del Popolo a Roma contro l'antisemitismo, dove la leader dem era andata e dove prevalevano le bandiere israeliane.

marta bonafoni 44

 

(...) Nonostante non ci sia una gran ressa, Schlein stavolta manca l'abbraccio con Maurizio Landini, che non completa il percorso fin sotto la basilica di San Francesco, ma è l'unico a ricordare che «dobbiamo batterci per un cessate il fuoco tra israeliani e palestinesi, ma pure in Ucraina». Al tramonto, mentre il corteo entra nella piazza francescana, si alzano cartelli neri con scritto "cessate il fuoco", Schlein dribbla altre domande. Dal palco conclude Flavio Lotti, storico organizzatore della Perugia-Assisi: «Esortiamo l'Assemblea generale dell'Onu a fare ciò che il Consiglio di sicurezza non è riuscito a fare, cioè approvare una risoluzione che richieda il cessate il fuoco. Abbiamo bisogno che l'Italia si assuma le sue responsabilità insieme all'Ue, che qualcuno dica basta».

elly schlein alla manifestazione contro il patriarcato a roma

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”