antonio tajani carlo nordio

I MAGISTRATI SONO LIBERA DI INDAGARE...SU CIO' CHE STABILISCE IL GOVERNO! – FORZA ITALIA VUOLE SUBITO LA RIFORMA DELL’AZIONE PENALE: I PM DOVRANNO DARE LA PRECEDENZA A UNA SERIE DI REATI NELLA CONDUZIONE DELLE INDAGINI: PRIMA FURTI, STUPRI, RAPINE. SOLO DOPO GLI ILLECITI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – UN TEMA ESPLOSIVO, PERCHÉ RIDUCE LA DISCREZIONALITÀ DELLE PROCURE – IL CSM SI È GIÀ ESPRESSO CONTRO – L'AZIONE PENALE È UN TERRENO SCIVOLOSISSIMO, PRESIDIATO DA VICINO DAL QUIRINALE…

Estratto dell’articolo di Francesco Bechis per "il Messaggero" 

 

ANTONIO TAJANI CARLO NORDIO

Prima furti, stupri, rapine. Poi, solo poi, i reati contro la Pubblica amministrazione. Corruzione, concussione, turbative d'asta. Cresce il pressing di Forza Italia per una riforma della giustizia delicatissima sul piano politico. Indicare ai pubblici ministeri una lista di "criteri prioritari" da seguire nella conduzione delle indagini. Ridurre la discrezionalità delle procure sui casi da affrontare. Dando la precedenza ai reati di "allarme sociale" e di violenza contro la comunità, rispetto ai cosiddetti reati dei "colletti bianchi".

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

È un nodo intricatissimo, la legge sulla priorità dell'azione penale. Ma non si può rimandare all'infinito e per questo, su input del Parlamento, a via Arenula si inizia a mettere testa a una bozza. Del resto, il refrain della compagine forzista che su questo provvedimento ha tutta l'intenzione di mettere la firma, la riforma è esplicitamente richiesta per attuare la legge Cartabia, [...]

 

La materia, politicamente parlando, è nitroglicerina pura. Perché senza i dovuti accorgimenti rischia di risultare in un'invasione di campo delle competenze dei giudici. Il Csm si è già espresso contro in passato e l'azione penale è un terreno scivolosissimo presidiato da vicino dal Quirinale, che ha chiesto e ottenuto dal governo Meloni di non toccare l'obbligatorietà dell'azione penale in Costituzione.

 

CSM

Fatto sta che la riforma si farà. Lo ha confermato lo stesso Nordio nell'intervista rilasciata al Messaggero questa domenica: l'azione penale «resterà obbligatoria, con criteri di priorità che sono stati in parte già definiti dalla Cartabia», ha spiegato il Guardasigilli, «è bene che siano omogenei, per evitare una confusione nei vari indirizzi investigativi delle singole procure».

 

Ma cosa dice la legge Cartabia sul punto? «Gli uffici del pm, per garantire l'efficace e uniforme esercizio dell'azione penale, nell'ambito dei criteri generali indicati dal Parlamento per legge, individuino criteri di priorità trasparenti e predeterminati da indicare nei progetti organizzativi delle Procure della Repubblica, al fine di selezionare le notizie di reato da trattare con precedenza rispetto alle altre».

 

antonio tajani carlo nordio

Ricapitolando, i passaggi chiave sono due: i criteri devono essere "trasparenti" e a indicarli dovrà essere il Parlamento con una legge. Ebbene, qualcosa si è mosso in questa legislatura, nel centrodestra. Al Senato in Commissione Giustizia è depositata da mesi una proposta di legge a prima firma del forzista Pierantonio Zanettin e co-firmata dalla leghista Erika Stefani.

 

La legge propone di inserire nel Codice di procedura penale un nuovo articolo, il 3-ter, per indicare tre criteri di priorità che i Pm dovranno seguire «nella trattazione delle notizie di reato». Quali? Il primo: «la gravità dei fatti, anche in relazione alla specifica realtà criminale del territorio e alle esigenze di protezione della popolazione». L'invito è dunque a dare precedenza a reati della criminalità organizzata così come alla criminalità comune: furti, rapine, stupri.

 

MAGISTRATI

Il secondo criterio: concentrarsi sulle indagini a «tutela della persona offesa in situazioni di violenza domestica o di genere e di minorata difesa». Dunque il terzo: «L'offensività in concreto del reato, da valutare anche in relazione alla condotta della persona offesa e al danno patrimoniale e/o non patrimoniale ad essa arrecato».

 

L'impressione, accusano le opposizioni, è che la proposta del partito berlusconiano istituisca uno "scudo" penale per i reati dei colletti bianchi. [...]

sergio mattarella - intitolazione della sede del Csm a Vittorio Bachelet

antonio tajani carlo nordio

Ultimi Dagoreport

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)