
FU VERO GENOCIDIO? LA MANIFESTAZIONE PRO-GAZA DELLA SINISTRA RADUNA 300MILA PERSONE (SECONDO GLI ORGANIZZATORI) E PER UNA VOLTA UNISCE IL CAMPO LARGO: IN PIAZZA SCHLEIN, BONELLI, FRATOIANNI E GIUSEPPE CONTE – PEPPINIELLO È IL PIÙ FOMENTATO CONTRO IL “GENOCIDIO” (PAROLA CHE ELLY NON PRONUNCIA) E L’UNICO IN GIACCA E CRAVATTA: CI TIENE TANTISSIMO A MOSTRARSI COME IL PIÙ “PREMIERABILE” DEI QUATTRO DESCAMISADOS – LA PALESTINESE RULA JEBREAL E IL “SIONISTA” GAD LERNER, NANNI MORETTI E MASSIMO D’ALEMA: CHI C’ERA
Estratto dell’articolo di Antonio Polito per il “Corriere della Sera”
[…] la grande manifestazione di ieri a Roma era piena di contraddizioni. […]
La divisione più grande era tra quelli che «è genocidio», secondo i quali cioè Israele è deliberatamente impegnata a ripulire la Palestina dal sangue arabo.
E quelli che «non dico genocidio», per i quali la guerra di Israele è sì un tragico e disumano crimine, perfino una «pulizia etnica» si è spinta a dire Elly Schlein, ma non assimilabile a un progetto di «soluzione finale» come quello che i nazisti applicarono proprio agli ebrei (sul tema, io mi fido ciecamente del giudizio di una che il genocidio l’ha visto di persona, Liliana Segre: pur provando «repulsione» per la guerra di Netanyahu, ha sempre respinto con sdegno il parallelo).
Voi direte: questioni lessicali, di lana caprina. Così dice pure Rosy Bindi, ai margini della piazza, in un pragmatico amarcord della sinistra che fu. E Bersani, sornione più che mai: «Allora chiamiamola la strage degli innocenti...». E D’Alema, al solito impareggiabile: «Come ho scritto sulla mia rivista trimestrale già quattro anni fa...».
MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - 6
Genocidio è pure per Angelo Bonelli, che si commuove sul palco mentre racconta dei bambini di Gaza, e sembra più sinceramente emozionato del «brother» Nicola Fratoianni, anche lui armocromisticamente in bianco, come la Schlein.
E genocidio è per Giuseppe Conte, l’unico dei leader in giacca, determinato a sembrare il più «premierabile» dei quattro capi dell’opposizione ri-uniti da Gaza (anche se un gruppo di contestatori, giovani palestinesi, gli rinfacciava in un angolo della piazza che fu proprio il Conte II a toccare «il record di esportazione di armi a Israele», mah!).
E ovviamente «genocidio» è per Rula Jebreal, star italopalestinese sul palco, non foss’altro perché ha appena dato alle stampe un libro con quel titolo.
Eppure, questione lessicale non è. Se quello di Israele è davvero un progetto di genocidio, allora che senso ha rilanciare la parola d’ordine dei «due popoli, due Stati», al centro della piattaforma di ieri? Perché fingere di credere nella pace, se uno dei due popoli si propone esclusivamente di sterminare l’altro?
Non è già questo un cedimento ad Hamas? (E infatti Schlein, eroicamente, ha resistito anche ieri alla seduzione di un applauso, e non ha pronunciato la parola).
Poi c’era anche un’altra contraddizione nella piazza di ieri, ma questa invece è stata pudicamente taciuta.
E sta nel fatto che niente di analogo a sinistra è mai stato pensato per difendere un altro popolo dall’aggressione armata di un vicino, altrettanto più forte dell’aggredito ma ben più colonialista di Israele, mettete voi il nome del popolo.
E ugualmente niente del genere è stato fatto, né sarebbe mai stato fatto senza la reazione israeliana, per condannare il progetto antisemita di Hamas, che il 7 ottobre di due anni fa ha ucciso in un sol giorno 1.200 ebrei innocenti.
vincenzo de luca - manifestazione pro gaza a roma
Ci ha pensato Gad Lerner, dal palco, a non mettere tra parentesi questa «colpa» del movimento pro Pal: «Chi ha festeggiato Hamas ha offeso la nostra Resistenza», ha detto sfidando qualche fischio.
Per poi dichiararsi orgogliosamente «sionista», con un certo coraggio di fronte a una folla troppo spesso convinta che sia sinonimo di «fascista», mentre invece identifica la storia di chi si è battuto e si batte per l’esistenza di Israele.
Anche negare questo diritto, incitando a ripulire dagli ebrei tutto il territorio «dal Giordano al mare», è incompatibile con la pace e la soluzione dei due Stati. E bisogna riconoscere che, per una volta, quello slogan ieri non l’abbiamo sentito.
GAD LERNER - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -
La guerra israelo-palestinese non finirà infatti mai con la vittoria dell’uno o dell’altro. L’unico sbocco razionale, per quanto utopico possa apparire oggi, è la convivenza.
E infatti — accusa Lerner — la grande colpa del governo di Netanyahu è proprio di far credere agli israeliani che la soluzione possa essere la «guerra permanente».
Che un giorno, sterminati tutti i nemici, possano finalmente vivere in pace e sicurezza. Mentre invece Israele non vincerà mai se non vincerà anche sul piano morale. Per questo, tre mesi dopo il 7 ottobre, il Corriere scriveva: «Per amor di Dio, fermatevi!».
ELLY SCHLEIN SUL PALCO - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -
Poi, subito dietro Gaza e molto ben visibile, c’era l’Italia nella manifestazione di ieri. Una prova generale di Campo largo (ma non troppo, senza i centristi).
Con Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni preoccupati soprattutto di dare addosso alla Meloni, colpevole di «balbettare» su Gaza (in effetti l’imbarazzo del centrodestra è palpabile, ma con i Trump che corrono che si può fare?).
L’opposizione vuole dalla premier il riconoscimento dello Stato di Palestina, «come hanno fatto altri governi europei» (Spagna, Norvegia e Irlanda; la Francia non ancora; non certo la Germania).
Mentre la piazza, appena poteva, si scioglieva in un liberatorio Bella ciao e urlava «Unità, unità»; con riferimento non certo alla Palestina ma al centrosinistra.
ELLY SCHLEIN SUL PALCO - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE -
A chiusura del tutto, dal palco, l’ exploitation più esplicita e francamente evitabile della tragedia di Gaza a fini di politica interna.
Forse memore del celebre avvertimento di Pietro Nenni, «Piazza piene, urne vuote», il quartetto dei leader, a una voce e a favore di telecamere, ha rivolto un appello ad andare a votare oggi i referendum. Come se c’entrasse qualcosa.
MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - 5
PIER LUIGI BERSANI ALLA MANIFESTAZIONE PER GAZA CON IL CAPPELLO PER IL REFERENDUM
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ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE
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PIER LUIGI BERSANI ALLA MANIFESTAZIONE PER GAZA CON IL CAPPELLO PER IL REFERENDUM
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GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE