selfie boschi lotti

IL “GIGLIO MAGICO” DI RENZI E’ IN TILT E PURE AL CONGRESSO PD SARÀ TUTTI CONTRO TUTTI - LUCA LOTTI, SU CUI PENDE LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER IL CASO CONSIP, SOSTERRÀ MAURIZIO MARTINA - MARIA “ETRURIA” BOSCHI NON SOSTERRA’ NESSUNO E SI CONCENTRA SULLE EUROPEE - IL TANDEM ASCANI-GIACHETTI POTREBBE ESSERE SOLO UN ESPERIMENTO IN VISTA DEL…

Edda Guerrini per “Libero quotidiano”

 

BOSCHI LOTTI

Fine del Giglio Magico. Come in tutti i finali, a un certo punto arriva un fatto simbolico che racconta la conclusione, la chiusura di una stagione. È arrivato anche nel renzismo. Le due persone più vicine a Matteo Renzi, il cerchio strettissimo, l' unico ammesso nei momenti decisivi, i primi consiglieri, gli amici di una vita, i vice del Capo, ma poi, nel tempo, sempre più, i riferimenti di quelle che, nel variegato mondo renziano, sono diventate due opposte fazioni del cerchio stretto - chi stava con lei, chi con lui - hanno preso ufficialmente strade diverse. Maria Elena Boschi se ne starà fuori dal congresso del Pd.

 

Non sosterrà nessuno dei candidati. E, dicono, si sta occupando operativamente di organizzare quella che dovrebbe essere la lista di Renzi per le elezioni europee, primo passo verso il nuovo partito. Luca Lotti, invece, resta nel Pd. E sosterrà Maurizio Martina. Una scelta che segna una rottura netta. Con Boschi, ma anche con Renzi.

luca lotti maria elena boschi al quirinale

 

E non è poco, per chi sa cosa ha rappresentato Lotti in tutti questi anni per Renzi. L' amico e il fratello, l' unico di cui si fidava ciecamente, l' incaricato a risolvere le questioni più delicate. Nel mondo che gravita attorno a Renzi è noto da anni che l' ex ministro per le Riforme e l' ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio non la pensano allo stesso modo, politicamente parlando, su tante vicende.

 

STRADE DIVISE

Già quando erano al governo molte volte si sono scontrati sulla scelta delle persone, sulle decisioni da prendere, sul tipo di comunicazione. Ora la distanza si approfondisce e riguarda il Pd, il futuro loro e di Renzi. Il rapporto umano resta, ma per quanto riguarda la politica le strade si dividono.

LIA QUARTAPELLE

 

Peraltro, per Lotti, sono giorni difficili. Ieri la procura di Roma ha chiesto di rinviarlo a giudizio per il caso Consip, insieme ad altre sei persone. Oltre all'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, i pm hanno chiesto che vadano a processo l'ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale e l' ex colonnello dell' Arma, Emanuele Saltalamacchia e Alessandro Sessa, l' imprenditore Carlo Russo, l'ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni e l' ex maggiore del Noe Gian Paolo Scafarto.

 

L'atto dei pm è arrivato a 45 giorni dalla chiusura delle indagini. All'ex ministro, a Saltalamacchia e Vannoni è contestato il reato di favoreggiamento, mentre a Del Sette quello di rivelazione del segreto d' ufficio. Per Russo, invece, l'ipotesi di reato è millantato credito, per Scafarto la rivelazione del segreto d' ufficio, falso e depistaggio e, infine, depistaggio per l' ex colonnello Sessa. È stata chiesta l'archiviazione, invece, per Tiziano Renzi, padre dell' ex premier.

giachetti e ascani si candidano al congresso pd 1

 

La scelta di Lotti, del resto, è solo l' ultimo atto di uno sfarinamento dei renziani. Ieri Lia Quartapelle, altra ex renziana, ha annunciato che sosterrà Nicola Zingaretti. Il mondo dell' ex premier si divide così tra il governatore del Lazio e l' ex segretario reggente. Anche se il grosso dei parlamentari renziani, ben 85, ha deciso di sostenere Martina. Poi c' è il ticket Giachetti-Ascani, sostenuto solo da un parlamentare, Luciano Nobili: un' operazione con poche chance, ma che a detta di molti ha come vero obiettivo l' uscita dal Pd, verso il futuro partito di Renzi.

francesco boccia

 

Intanto i candidati iniziano la loro campagna. Francesco Boccia ha definito «disastrosa» la stagione passata e si è augurato che il congresso possa voltare pagina. «In questa fase congressuale è inevitabile che il partito sia diviso, che ci siano più voci. Dopo ci sarà una voce unica, per questo chiedo unità massima dopo il congresso». Arturo Parisi ha bocciato l' idea di Martina di cambiare il nome del Pd in "Democratici", un partito che in realtà esisteva, era l' Asinello, e lo aveva fondato proprio lui. «È una storia lontana. Fra qualche mese saranno vent' anni...», ha detto Parisi all' Adnkronos.

 

RISCHIO FLOP

martina richetti

In tutto questo comincia ad aleggiare, tra i dem, la paura che al congresso partecipino in pochissimi. E che ai gazebo ci sia un crollo di partecipazione. Matteo Richetti è ottimista: «Chi guarda al Pd ha voglia di partecipare e si sgancia da questo tipo di logiche. Peraltro, sarebbe sufficiente quanto visto e ascoltato a Piazza del Popolo, dove dal nostro popolo è arrivato un appello chiaro e netto: "Unità, unità". Significherà qualche cosa, o no?». Mentre Martina prova a conquistare tutto il mondo renziano, chiudendo in modo netto al M5S: «Con gli elettori sì, ma con i dirigenti no».

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…