giancarlo giorgetti manovra parlamento

GIORGETTI S’È INCARTATO SULLA MANOVRA – È PREVISTA UNA MARATONA FINO A NOTTE FONDA IN COMISSIONE BILANCIO PER APPROVARE GLI EMANDAMENTI ALLA LEGGE DI BILANCIO, FINORA BLOCCATI DAI VETI TRA LEGA E FORZA ITALIA – LE OPPOSIZIONI ATTACCANO: “COSÌ È IMPOSSIBILE ESAMINARE LE NORME” – IL GOVERNO TIRA DRITTO SULL’AUMENTO DI STIPENDIO AI MINISTRI NON PARLAMENTARI E INFILA UNA NUOVA STRETTA SUI DISOCCUPATI CHE SI SONO DIMESSI VOLONTARIAMENTE – RESTA IL NODO DEL NUOVO CONTRIBUTO ALLE BANCHE (INDIGESTO A TAJANI E AI BERLUSCONI) PER FINANZIARE IL TAGLIO DELL’IRES ALLE IMPRESE…

1 - MANOVRA IMPANTANATA LE OPPOSIZIONI AL GOVERNO “IMPOSSIBILE VOTARLA”

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

https://www.repubblica.it/economia/2024/12/16/news/emendamenti_manovra_2025_lettera_fontana_opposizioni_scontro-423888936/

 

giancarlo giorgetti - atreju - foto lapresse

Si riparte stamattina alle 10.30. La manovra è ancora in commissione Bilancio alla Camera e si conta di chiudere nottetempo l’esame degli emendamenti. Meglio se entro le 9.45 di domani, un quarto d’ora prima che la premier Meloni in aula cominci le comunicazioni di rito in vista del Consiglio europeo di giovedì. Ma l’atmosfera ribolle.

 

Le opposizioni ieri, tranne Azione, hanno inviato una lettera al presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana. Per fermare l’emendamento del governo, prima maxi poi spezzettato. Contiene tante di quelle norme «eterogenee e senza relazione tecnica» – tra cui il taglio dell’Ires che ancora non si sa quanto vale e come si copre – che così è «impossibile esaminarle ed esprimere una scelta libera e consapevole», scrivono i capigruppo di Pd, M5s, Iv e Avs.

 

GIORGIA MELONI CON LA CALCOLATRICE A PORTA A PORTA MANOVRA

Replica Fontana: «Ho già rappresentato al governo e ai relatori l’inammissibilità di un unico maxi emendamento. Di qui la presentazione di tre emendamenti dei relatori». Sull’assenza di relazioni tecniche: «Potete chiederle al governo».

 

[…]  

 

Il Pd incalza: «Le coperture non tornano e aumentano le tasse». Il M5s ribolle per il tetto delle detrazioni legate alle spese per le scuole paritarie che sale da 800 a mille euro: «Ennesimo favore di Meloni ai privati».

 

giancarlo giorgetti antonio tajani

Ancora brucia, tra i banchi dell’opposizione, l’aumento di stipendio ai ministri, viceministri, sottosegretari che non sono parlamentari: il governo non ha intenzione di fare marcia indietro. Nello stesso tempo però inserisce una nuova stretta sui disoccupati che si sono dimessi volontariamente e nel giro di un anno hanno trovato un nuovo lavoro e poi sono stati licenziati. Prenderanno la Naspi, il sussidio di disoccupazione, solo se hanno lavorato almeno 13 settimane tra i due contratti. «Un altro schiaffo ai lavoratori», dice Valentina Barzotto (M5s). Il governo giustifica la norma con l’intento di colpire i “furbetti”.

 

L’opportunismo, in questo caso delle imprese, di far dimettere in modo volontario il dipendente per non pagare il ticket licenziamento. Per poi riassumerlo e licenziarlo, così da versare un ticket più basso. Ma la norma, che scatta da gennaio, non si rivolge ai soli casi di “riassunzione” farlocca. Colpisce tutti, senza distinguere. […]

 

2 - LA MOSSA DI GIORGETTI: ANDARE ALLA CAMERA E CHIUDERE IL CERCHIO

Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”

 

DARIA PERROTTA

Quando ci sono le finanziarie «povere», e a lui gliene sono toccate tre su tre da ministro dell’Economia, sulle ventotto che ha vissuto in varie vesti, «succede sempre così, si litiga». Nonostante il corto circuito in Commissione Bilancio e l’allungamento dei tempi per il varo della manovra, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, fa intendere di non essere troppo preoccupato.

 

Gli emendamenti concordati prima dal vertice di maggioranza, poi tra governo e relatori, sono rimasti bloccati in Commissione. Oggi è il giorno decisivo per l’esame, l’opposizione promette barricate, e Giorgetti, che ha già incontrato più volte i relatori e il presidente della Commissione, ma è stato fin qui ben attento a metter bocca sui temi più spinosi, a cominciare dagli stipendi dei ministri, è pronto a scendere a Montecitorio, spiegare, e tentare di chiudere il cerchio.

 

GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE

Sugli emendamenti, con il nuovo Ragioniere Generale dello Stato, Daria Perrotta, è stato fatto un lavoro molto scrupoloso di verifica delle coperture delle nuove misure che il governo, per mano dei relatori del provvedimento, vorrebbe introdurre.

 

Non è stato facile perché gli interventi sono di portata complessivamente rilevante, più di tre miliardi di euro. E comporteranno, oltre al nuovo prelievo sulle banche, anche una nuova sforbiciata ai ministeri, che già pagano un conto salatissimo nel ‘25.

 

Alla fine resta anche questa una finanziaria «povera», stretta nelle nuove regole europee, e la sua impostazione non cambia con le ultime proposte di modifica.

 

[…]

 

CASSE VUOTE AL MEF - VIGNETTA BY GIANNELLI

La vera novità di quest’ultimo passaggio della legge di Bilancio, che Giorgetti ha sposato in pieno, è l’Ires premiale per le imprese. La crisi industriale, con la produzione che scende da oltre 20 mesi, è la prima preoccupazione del ministro dell’Economia, che parteciperà in settimana all’incontro del governo con Stellantis. Zes, Transizione 5.0, gli sgravi sul costo del lavoro sono la scommessa del governo per invertire la rotta. […]

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…