giorgia meloni usa america

GIORGIA STARS & STRIPES - L’APPOGGIO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA RISOLUZIONE CON CUI SI DA’ IL VIA ALLE SANZIONI ALLA RUSSIA E LA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA COLLOCA IL PARTITO DELLA MELONI IN UNA PRECISA AREA ATLANTISTA E FILO-WASHINGTON, RISPETTO AGLI SBANDAMENTI PRO-CINA DEL M5S E PRO-RUSSIA DELLA LEGA…

Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

giorgia meloni alla conferenza dei conservatori cpac, in florida

No, non sarà certo la ribellione del presidente della commissione Esteri del Senato Petrocelli, un pentastellato che non rinnega la propria matrice "maoista", a inficiare la larghissima maggioranza con cui ieri a Palazzo Madama è stata approvata la risoluzione con cui si approva la linea del governo - sanzioni alla Russia e armi all'Ucraina - illustrata da Draghi alle Camere. La novità è semmai l'aperto sostegno alla risoluzione dato da Fratelli d'Italia, su impulso di Meloni, di ritorno dal suo viaggio in Usa.

 

Un altro colpo messo a segno dalla leader di FdI, che si distingue dalle incertezze e dalle ambiguità di Salvini, in dubbio fino all'ultimo sulla solidarietà a Zelenski e sull'abbandono della sponda per lui amica di Mosca. Meloni ha invece approfittato dell'occasione per ribadire la nuova collocazione sua e del suo partito: conservatori, sì, ma in una cornice europea e atlantista. Questo vuol dire che la leader di FdI, favorita dai sondaggi e che come si sa punta a Palazzo Chigi in caso di vittoria alle prossime elezioni, ritiene che la strada per arrivarci sia nell'ambito dell'attuale collocazione internazionale dell'Italia.

giorgia meloni non e' l'arena 8

 

E che lo sconvolgimento globale portato dall'invasione russa dell'Ucraina non possa essere tale da determinarne un capovolgimento. Il discorso di Draghi è stato il più politico tra quelli svolti finora da quando siede a Palazzo Chigi. Ha inquadrato il momento con un drammatico paragone con il 1939 e presentato l'aggressione russa a Kiev come un attentato agli oltre settant' anni di pace vissuti dall'Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale.

 

salvini putin

E ha confermato il piano di progressivo affrancamento dalle forniture di gas di Mosca, che rappresentano tuttora il 45 per cento del fabbisogno italiano: liberarsi da una dipendenza come questa, ha spiegato, è una questione di libertà. Il voto al Senato, poi replicato alla Camera, è avvenuto nelle stesse ore in cui, quasi all'unanimità, l'Europarlamento diceva "sì" all'ingresso dell'Ucraina in Europa. Coincidenza positiva.

grillo con l'ambasciatore cinese

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