giorgia meloni mes fondo salva stati

MES IN QUEL POSTO - GIORGIA MELONI VUOLE SCAMBIARE LA RATIFICA DEL MES (SIAMO GLI UNICI IN EUROPA A NON AVERLO VOTATO) CON UNA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITA’ FAVOREVOLE ALL’ITALIA - PALAZZO CHIGI TEME CHE LA GERMANIA E I PAESI “FRUGALI” DURANTE I NEGOZIATI CHE RIPARTIRANNO DA OGGI, POSSANO INASPRIRE LA RIFORMA DEL PATTO - E’ UNA SCOMMESSA RISCHIOSA: GLI AVVERTIMENTI DI GOLDMAN SACHS E DI MOODY'S SUL DEBITO PUBBLICO ITALIANO INDEBOLISCONO LA POSIZIONE NEGOZIALE DELLA PREMIER…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti non potrà ancora dare una risposta definitiva sul Mes ai colleghi, domani, all'Eurogruppo di Stoccolma. Aspetta di capire quale sarà l'indirizzo politico di Palazzo Chigi. Sollecitati su questo imminente appuntamento e sulla riforma del fondo salva-Stati, fonti ufficiali del Mef rimandano alla presidenza del Consiglio. La situazione si sta facendo imbarazzante. Gli altri Paesidell'Eurozona attendono la ratifica dell'Italia alla modifica del trattato. Dopo due anni di tatticismi e rinvii, si aspettano un sì, quasi scontato. E lo ribadiranno a Giorgetti, al vertice in Svezia. Sul Meccanismo europeo di stabilità il governo della destra italiana è a un angolo.

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Giorgia Meloni potrebbe sentire oggi il ministro e concordare la linea da tenere, prima della sua partenza per Londra dove a Downing Street l'attende il premier inglese Rishi Sunak. Lo scorso gennaio l'epopea del Mes sembrava arrivata al termine. Giorgetti aveva dato rassicurazioni sulla ratifica […] poi non si seppe più nulla. Nel corso degli ultimi tre mesi, infatti, le posizioni della premier sono sembrate indurirsi.

 

Pura strategia […] L'Italia […] ha potuto usare le storiche resistenze interne dei sovranisti come arma negoziale sul tavolo delle trattative che hanno portato alla proposta di riforma del Patto di stabilità. Ora che il testo è pronto e che […] il cuore della riforma va incontro alle speranze italiane, a Bruxelles si aspettano precise garanzie sul fondo salva-Stati. […]  la premier non ha mai finora dichiarato esplicitamente che non intende ratificare la riforma del Mes.

GIORGIA MELONI E ursula von der leyen A ROMA 3

 

[…] La presidente del Consiglio potrebbe continuare a temporeggiare finché non avrà la certezza che i nuovi accordi sul deficit non saranno stravolti dai tedeschi e dai Paesi che chiedono una maggiore stretta sulle regole. L'Italia ha ottenuto un testo che soddisfa abbastanza il governo, anche se non è riuscita a strappare alla Commissione lo scorporo, dal calcolo del deficit, degli investimenti del Pnrr. Il lavoro è agli inizi.

 

E il timore è che l'asse tra la Germania e i falchi del Nord Europa, durante i negoziati che ripartiranno da oggi, possa inasprire la riforma del Patto. Anche questo è il motivo per cui Meloni continuerà a insistere, giocando sulle resistenze al Mes e sulle attese europee, con l'obiettivo di assicurarsi regole fiscali favorevoli all'Italia. […]

 

URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

È una scommessa non semplice. Anche perché i mercati sembrano innervosirsi. Di fronte a un debito enorme e alle difficoltà ammesse sul Pnrr era prevedibile che, prima o poi, accadesse. La bocciatura di Goldman Sachs e gli avvertimenti dell'agenzia Moody's che ipotizzano la revisione del rating a maggio, mettono l'Italia in una posizione di debolezza. […]

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…