maria elena boschi bolzano alto adige

GIU’ LE MANI DALL’ALTO ADIGE! - L’AUSTRIA VUOLE CONCEDERE IL DOPPIO PASSAPORTO AGLI ALTOATESINI – I MOTIVI SONO TRE: I RAPPORTI DI FORZA INTERNI TRA IL PARTITO POPOLARE E LA DESTRA FPO, LE RELAZIONI DIPLOMATICHE CON L’ITALIA E LA PROSSIMA CAMPAGNA ELETTORALE A BOLZANO

Paolo Cagnan per www.lastampa.it

 

boschi in Alto Adige

Ci sono tre partite politiche incrociate dietro al doppio passaporto che Vienna vorrebbe concedere ai sudtirolesi e ai ladini dell’Alto Adige. La prima è tutta interna all’Austria e riguarda i rapporti di forza tra il Partito popolare e la destra targata Fpö; la seconda si gioca sui rapporti diplomatici con Roma, ed è certo la più delicata; la terza è un anticipo di campagna elettorale a Bolzano, dove in autunno si voterà per la nuova giunta provinciale.

 

RENZI CON MOGLIE IN ALTO ADIGE

Vienna, per ora, tira diritto: così, oggi, al ministero degli Esteri si terrà regolarmente l’incontro convocato congiuntamente dai ministri Karin Kneissl e Herbert Kickl per uno scambio d’opinioni con i capigruppo del parlamentino altoatesino. Non ci sarà l’ambasciatore Sergio Barbanti, dopo le dure parole del ministro Angelino Alfano che aveva messo in guardia il nuovo governo nero-blu dall’intraprendere iniziative non concordate su una materia delicatissima. Secondo «Die Presse», da Bolzano sarebbero partite diverse richieste di un rinvio tattico, cui però Kneissl avrebbe risposto picche.

 

SILVIO BERLUSCONI UNA BIRRA IN ALTO ADIGE

A parte la Volkspartei e i tre partiti della destra sudtirolese, tutte le altre componenti politiche a Sud del Brennero sono sulle barricate: mentre i Verdi e Fratelli d’Italia saranno presenti all’incontro «in segno di protesta», gli altri partiti (Pd e M5S compresi) hanno respinto l’invito. 

 

«È un tema molto scivoloso e pericoloso, bisogna stare attenti» avverte Christian Tommasini, vicepresidente in quota Pd della Provincia di Bolzano «la Svp ha espresso una posizione prudente ma non mi stupirei se l’ala più intransigente del partito scaldasse i toni».

 

Già, perché in Alto Adige si inizia a respirare aria di elezioni. Il governatore uscente Arno Kompatscher sarà rieletto senza patemi, ma il tema è un altro: la Volkspartei vorrebbe riconquistare la maggioranza in consiglio provinciale (18 seggi sui 35) e per fare questo potrebbe «coprirsi» a destra, facendo l’occhiolino a un elettorato tradizionalista che vede con favore il doppio passaporto in una chiave più revanscista che europeista. 

MIGRANTI ALTO ADIGE 3

 

La Farnesina segue con attenzione l’evolversi della situazione. Nell’ormai lontano 1992, con la concessione della cosiddetta quietanza liberatoria, l’Austria dichiarò chiusa la vertenza internazionale legata alla questione altoatesina, riconoscendo che l’Italia aveva adempiuto ai suoi obblighi internazionali di tutela delle minoranze etniche. Mentre gli ultranazionalisti austriaci considerano la doppia cittadinanza un «fatto interno», la nostra diplomazia la valuta come una bomba a orologeria.

 

provincia autonoma di bolzano sud tirol alto adige

Secondo la stampa viennese, sinora tiepida sulla vicenda, il cancelliere Sebastian Kurz sarebbe intenzionato a prendere tempo, perorando la dilazione della discussione sulla riforma in Parlamento. La nuova legge sul diritto di cittadinanza dovrebbe integrare tre nuove fattispecie: gli austriaci residenti in Gran Bretagna cui, in virtù della Brexit, servirà il passaporto inglese; i discendenti delle vittime austriache del nazismo (in chiave simbolicamente risarcitoria) e, appunto, gli altoatesini di madrelingua tedesca e ladina. 

NAPOLITANO E MACALUSO IN ALTO ADIGE

 

«La Svp soffia sul fuoco ma non ne farà una bandiera» commenta da Bolzano il capogruppo di Fdi, Alessandro Urzì. «Sarebbe un ulteriore motivo di divisione etnica», gli fa eco Paul Köllensperger di M5S mentre per Riccardo Dello Sbarba dei Verdi «va ricordato che è stata per prima l’Italia a disattendere la Convenzione europea per la limitazione della doppia cittadinanza, concedendola alle sue minoranze in Croazia e Slovenia». 

 

kurz

Certo, qui parliamo di ben altre cifre: in base al censimento del 2011, Roma si potrebbe teoricamente trovare con 335.152 suoi cittadini col doppio passaporto, pari al 74 per cento degli abitanti dell’Alto Adige. 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO