giulio tremonti riccardo fraccaro mario draghi superbonus

GIULIETTO E IL PULCINELLA A 5 STELLE: CONSULENTE PER SANARE I DANNI PRODOTTI DALLA SUA LEGGE! - L'ONOREVOLE MELONIANO GIULIO TREMONTI CHE IERI TUONAVA CONTRO ''LE TRUFFE DEL SUPERBONUS EDILIZIO" E OGGI ACCUSA DRAGHI DI NON AVERLO STOPPATO (“SE NON CI FOSSE STATO UN TIZIO CHE VOLEVA ANDARE AL QUIRINALE I CONTI ITALIANI STAREBBERO MEGLIO”), E' LO STESSO TREMONTI CHE HA ARRUOLATO COME CONSULENTE NEL SUO STUDIO TRIBUTARIO IL GRILLINO RICCARDO FRACCARO, EX SOTTOSEGRETARIO DEL GOVERNO CONTE E “PADRE” DEL SUPERBONUS E DELLA FAMIGERATA LEGGE PER LA CESSIONI DEI CREDITI D'IMPOSTA? - AVVISATE GIORGIA: IERI SERA AL RICEVIMENTO ALL’AMBASCIATA TEDESCA, CONTE E TREMONTI SI SONO APPARTATI 30 MINUTI A PARLARE FITTO FITTO… - LA PRECISAZIONE DI FRACCARO: "NON SONO STATO E NON SONO UN CONSULENTE DELLO STUDIO TREMONTI"

DAGO-FLASH

 

Ieri sera al ricevimento dell’ambasciatore tedesco, sono stati avvistati Conte e Tremonti. Dopo il discorso di benvenuto, Peppiniello Appulo e il commercialista di Sondrio si sono appartati 30 minuti a confabulare di Superbonus 110% e di Draghi...

 

RICCARDO FRACCARO GIUSEPPE CONTE

DAGOREPORT– MELONI AVVERTE TREMONTI: IL "NEMICO" NON E' DRAGHI MA CONTE – IL CALCIONE RIFILATO DALL'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA A MARIOPIO, ACCUSATO DI NON AVER STOPPATO IL SUPERBONUS GRILLINO (“SE NON CI FOSSE STATO UN TIZIO CHE VOLEVA ANDARE AL QUIRINALE I CONTI ITALIANI STAREBBERO MEGLIO”), METTE IN DIFFICOLTÀ LA SORA GIORGIA – LA DUCETTA HA SCELTO COME NEMICO NUMERO UNO CONTE E IL POPULISMO GRILLINO. E GLI ATTACCHI A DRAGHI SPOSTANO L'ATTENZIONE DAL VERO BERSAGLIO DA COLPIRE, SOPRATTUTTO IN VISTA DELLE ELEZIONI EUROPEE…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-ndash-meloni-avverte-tremonti-quot-nemico-quot-non-39-369336.htm

 

LA SECONDA VITA DI FRACCARO: CONSULENTE PER I DANNI DEL SUO SUPERBONUS. E LAVORA ANCHE CON TREMONTI

Simone Canettieri per https://www.ilfoglio.it dell’11 maggio 2023

 

giulio tremonti

Riccardo Fraccaro da sottosegretario di Giuseppe Conte nel governo rossogiallo ha creato il controverso Superbonus 110 per l’edilizia (“sono il papà di questa riforma”), poi lo ha difeso da deputato  mentre Mario Draghi guardando  i conti e le truffe si metteva le mani fra i capelli e adesso, che non siede più in Parlamento, lavora come consulente per sanare i danni prodotti dalla sua legge.

 

E lo fa, da libero professionista, anche con il prestigioso studio tributario che fa capo a Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia dei governi Berlusconi, attualmente onorevole di Fratelli d’Italia, il  partito di Giorgia Meloni che gli ha affidato la presidenza della commissione Affari esteri e comunitari della Camera.

 

RICCARDO FRACCARO

D’altronde: chi conosce meglio dell’ex grillino Fraccaro il pasticcio (per le imprese e per le casse pubbliche) della cessione dei crediti d’imposta causato dalla  legge di cui è stato artefice? Questo intreccio, di cui è venuto a conoscenza il Foglio, è un piccolo grande apologo su un protagonista del vecchio M5s.

 

Che in questo caso ha prima creato il problema e poi, una volta uscito di scena perché non più ricandidabile per la regola dei due mandati, dovendo mettere insieme il pranzo e la cena, ha pensato bene di diventare (legittimamente) consulente del guasto procurato.

 

mario draghi giulio tremonti 1

Sicché dallo studio di Tremonti è arrivata poco tempo fa  una commessa a otto zeri per piazzare i crediti d’imposta acquistati dalle banche. Il compito della società di Fraccaro è quello di riempire il plafond che gli è stato affidato girando per le imprese che si ritrovano con questi crediti incagliati perché non riescono a scalarli dalle tasse o a cederli.

 

Un tema che Tremonti ben conosce, da politico e da tecnico. Tanto che lo scorso 25 giugno dalle pagine del Sole 24 Ore tuonò contro “le truffe del Superbonus edilizio”. Aggiungendo che dopo le prime grane il “governo sarebbe dovuto intervenire subito perché il settore ormai è drogato”.

 

riccardo fraccaro foto di bacco (3)

Fraccaro, 42 anni, veneto di Montebelluna, ma trentino d’adozione, ha rappresentato da sempre la parte più attenta alle nomine, ai tributi e alla finanza del M5s. Da ministro del Conte I, governo gialloverde, si propose fin da subito come cinghia di trasmissione fra il grillismo di piazza (e di balcone) e il mondo milanese della Casaleggio associati.

 

La scintilla con Tremonti scoccò alla luce del sole, anzi di un portone, grazie all’inviato della trasmissione “Tagadà”, di La7, Luca Sappino. Erano i tempi dei giorni folli del Quirinale quando a un certo punto Salvini e Fraccaro vennero pizzicati, quatti quatti, mentre entravano in un palazzo di Via della Scrofa, sede di studi di commercialisti dove una volta c’erano anche gli uffici di Tremonti. Tra mille smentite di rito, si venne a sapere che Fraccaro aveva promesso un gruzzoletto di voti grillini a Salvini per l’elezione di Tremonti al Quirinale.

 

giulio tremonti

Una mossa che per poco non gli costò l’espulsione dal M5s, appena Conte se ne accorse, scoprendo poi che il suo ex ministro era anche nel collegio dei probiviri (quindi si sarebbe dovuto cacciare da solo). Com’è finita la faccenda è abbastanza noto: Sergio Mattarella è stato rieletto, dopo qualche mese il governo è caduto, si è andati a elezioni anticipate. 

 

Con Fraccaro che è uscito di scena, una volta esaurito il bonus mandato, e Tremonti che è tornato grazie a Meloni alla ribalta (immortale il suo debutto alla convention del maggio scorso di FdI a Milano contro “Draghi, l’inglese e il governo dei migliori”). Mentre, nel frattempo, il Superbonus continuava a macinare debiti (75 miliardi il costo complessivo) e crediti incagliati (circa 20 miliardi).

GIUSEPPE CONTE RICCARDO FRACCARO

 

Adesso le strade del grillino e dello studio del professore (un’eccellenza che offre “un’ampia gamma di servizi in materia di consulenze fiscali”) sembrano essersi di nuovo incontrate. Attraverso una commessa da capogiro. C’è chi parla – anche se è sempre volgare tirare fuori i soldi – di una missione da 200 milioni di euro di crediti d’imposta.

 

Chissà. Lontano dai radar della politica l’ex grillino di tanto in tanto difende la sua riforma, osteggiata da Draghi e poi da Meloni. E se ne va in piazza, con Conte, fra gli esodati del Superbonus. Per convinzione e per lavoro (contattato da questo giornale Fraccaro non vuole commentare).

 

LA PRECISAZIONE DI FRACCARO:

 

Gent.mo Dott. D'Agostino,
Visto il recente articolo da voi pubblicato, vorrei confermare che non sono stato e non sono un consulente dello Studio Tremonti. Pregherei di pubblicare la risposta per correggere quanto erroneamente scritto.

Cordiali saluti
Riccardo Fraccaro

mario draghi.

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….