davide casaleggio virginia raggi

DIECI PICCOLI INDIANI - BECCHI: ''L'ARRESTO DI DE VITO È LA FINE DEL M5S DI CASALEGGIO E GRILLO'', IL CUI SILENZIO È ORMAI ASSORDANTE. CADONO UNO A UNO E IL DISCORSO DELLE MELE MARCE STAVOLTA NON FUNZIONERÀ - GLI EX M5S BIONDO E CANESTRARI: ''LA CHIAVE È LA RIUNIONE DEL 20 FEBBRAIO 2017 IN CAMPIDOGLIO. C'ERANO RAGGI, GRILLO E CASALEGGIO. A CHE TITOLO? COME MAI DA QUEL MOMENTO CAMBIA TUTTO SULLO STADIO DELLA ROMA? SE LA PROCURA FA QUESTA DOMANDA CASCA TUTTO IL SISTEMA CASALEGGIO''

MARCELLO DE VITO VIRGINIA RAGGI

 

1. DIECI PICCOLI INDIANI

DAGONOTA - Nessuno si era accorto di niente su Marcello De Vito? Ha fatto tutto da solo ed è davvero credibile questa versione? Se le accuse saranno infondate, il giustizialismo istantaneo ne uscirà distrutto. Se le accuse saranno confermate, sarà la prova che  il Movimento ha perso la sua carica rivoluzionaria, la purezza su cui ha preteso di essere nato e si è affermato.

 

Il M5S diventerà un partito uguale a tutti gli altri. Non  più quello di Casaleggio, fondato sulla diversità morale, sull’onestà, l’integrità, la trasparenza. Non è solo una osservazione teorica, visto che viene votato perché diverso, estraneo al sistema, onesto, incorruttibile. Il discorso delle mele marce questa volta non funzionerà . Stanno cadendo uno alla volta, sembra Dieci Piccoli Indiani. È la fine del Movimento se Grillo non interviene. Il suo silenzio è assordante.

 

 

 

 

2. ARRESTO DE VITO, PARLA BECCHI: “COSÌ MUORE IL M5S DI GRILLO E CASALEGGIO”

Americo Mascarucci per https://www.lospecialegiornale.it/

 

Il Presidente del Consiglio comunale di Roma Marcello De Vito, esponente del Movimento 5Stelle, è stato arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Dai vertici del Movimento la reazione non  si è fatta attendere.

virginia raggi marcello de vito

 

 “Marcello De Vito è fuori dal MoVimento 5 Stelle. Mi assumo io la responsabilità di questa decisione, come capo politico, e l’ho già comunicata ai probiviri”, annuncia Di Maio via Facebook.  Che poi aggiunge: “Quanto emerge in queste ore oltre ad essere grave è vergognoso, moralmente basso e rappresenta un insulto a ognuno di noi, a ogni portavoce del MoVimento nelle istituzioni, ad ogni attivista che si fa il mazzo ogni giorno per questo progetto”. Ma anche il sindaco Virginia Raggi e altri esponenti di punta del M5S hanno preso le distanze da De Vito, contro il quale sussisterebbero gravi indizi di colpevolezza. Ma per il filosofo Paolo Becchi, un tempo vicino ai 5Stelle, tutto questo potrebbe non essere sufficiente. E a Lo Speciale spiega perché.

BEPPE GRILLO IN CAMPIDOGLIO PER LO STADIO DELLA ROMA

 

De Vito è stato immediatamente espulso dal Movimento. Perché ritiene che questo potrebbe non bastare? 

“Quella di Di Maio mi è sembrata una reazione emotiva, la reazione di un capo politico che ha ben compreso la gravità della situazione reagendo di impulso. Poi però, se andiamo a leggere a fondo lo statuto, l’espulsione disposta da Di Maio in realtà potrebbe non avere alcuna validità giuridica”.

 

Però il segnale politico c’è stato, ed è quello di una chiara presa di distanza da De Vito e dai suoi presunti reati. O no?

“Anche qui mi permetto di obiettare. Non si può in questo caso trattare la vicenda come se ci si trovasse di fronte ad una mela marcia. Stiamo parlando del Presidente del Consiglio comunale di Roma, quindi di una figura apicale di un Movimento che ha fatto della lotta alla corruzione il proprio cavallo di battaglia. Non dimentichiamo che i 5Stelle sono i fautori del decreto cosiddetto spazzacorrotti, considerato di una rigidità estrema. Capirà benissimo quanto il messaggio politico potrà essere devastante. Ora io non so se le accuse mosse nei confronti di De Vito siano o meno fondate, lo stabilirà la magistratura, ma se quello che si legge corrisponde a verità, possibile che abbia potuto agire indisturbato? Possibile che nessuno abbia sospettato di nulla?”.

BEPPE GRILLO CON BONAFEDE IN CAMPIDOGLIO

 

Che altro doveva fare il M5S se non procedere all’espulsione?

“Non credo che l’espulsione sia la soluzione in casi come questi. Primo perché De Vito potrebbe anche essere vittima di un colossale errore giudiziario. Non sarebbe il primo caso. Qualora fosse prosciolto da tutte le accuse, e non possiamo escludere che ciò avvenga, la sua espulsione si configurerebbe come un’ingiustizia.

 

BEPPE GRILLO AL CAMPIDOGLIO

Anche perché non dimentichiamo che in Italia vige ancora il principio della presunzione d’innocenza. Se è vero che gli indizi di colpevolezza a suo carico come sembra sono molto consistenti, la reazione immediata del Movimento può essere anche giustificata, ma fino ad un certo punto. Perché se De Vito è davvero colpevole, allora possiamo affermare che siamo alla morte del M5S voluto da Grillo e Gianroberto Casaleggio”.

 

Non starà esagerando?

GRILLO BALCONE CAMPIDOGLIO

“Assolutamente no. Se le accuse saranno provate, avremo la dimostrazione evidente che il Movimento ha perso la sua carica rivoluzionaria, la purezza su cui è nato e si è affermato. Certo, il M5S potrà continuare ad esistere, ma sotto una veste diversa, come un partito uguale a tutti gli altri. Non sarà più quello sognato dal povero Casaleggio, fondato sulla diversità morale, sull’onestà, l’integrità, la trasparenza. I pentastellati venivano votati perché diversi, estranei al sistema, onesti, incorruttibili. De Vito ripeto non è un signor nessuno, ma un dirigente di peso. La credibilità politica qui rischia grosso. Andare nelle piazze e gridare onestà dopo quanto avvenuto potrebbe diventare molto difficile ed imbarazzante”.

 

Che fare allora?

“Bisogna ripensare il Movimento tornando alle origini. Negli ultimi tempi ci si è concentrati troppo sull’organizzazione, non si fa che parlare di doppio mandato e altre questioni interne, allontanandosi gradualmente dallo spirito fondativo e dai suoi valori ispiratori. Fino ad oggi la forza del Movimento è stata proprio la sua integrità morale. Si diceva che i 5Stelle erano incapaci politicamente, inesperti nell’attività di governo, ma comunque onesti. Questa vicenda rischia di far crollare anche quest’ultima certezza.

PAOLO BECCHI

 

Essere onesti all’opposizione è facile, ma è ancora più importante dimostrarlo quando si sta al potere. E qui, ripeto, non siamo di fronte al consigliere comunale di un paese di mille abitanti, ma al Presidente del Consiglio comunale di Roma, la Capitale d’Italia. La notizia dell’arresto ha già fatto il giro del mondo. Poi non trascuriamo le conseguenze che potrebbero interessare il governo”. 

 

Che c’entra il governo?

“Nelle ultime ore sono accaduti due episodi inquietanti. Da un lato l’arresto di De Vito, e dall’altro lo sbarco della nave Mare Jonio con 49 migranti a bordo nel porto di Lampedusa. Non vorrei apparire complottista, ma mi pare evidente che entrambe le vicende mettano in cattiva luce l’Esecutivo”.

NICOLA BIONDO

 

E in che modo?

“La questione dei migranti sembra smentire Salvini che si ostina a ripetere che i porti sono chiusi alle navi Ong e su questo sta costruendo gran parte del consenso della Lega. Quanto accaduto a Lampedusa dimostra invece che i porti italiani sono aperti, se la Mare Jonio è potuta attraccare tranquillamente sull’Isola sbarcando i disperati che aveva a bordo.

 

Poi certo, la nave è stata sequestrata ed è stata aperta un’inchiesta sul modo di agire dell’equipaggio, ma come si fa, dopo quanto avvenuto, a ripetere che i porti italiani sono chiusi e che nessuna Ong può far arrivare altri immigrati? Sull’altro fronte, l’arresto di De Vito sembra invece spuntare le armi alla lotta anticorruzione del M5S e del ministro Bonafede in particolare. Insomma alla fine il messaggio che rischia di passare è che al di là delle belle parole e dei proclami tutti sono uguali e che nulla è cambiato rispetto a ciò che accadeva prima”.

 

Salvini però ha superato bene la prova del Senato sul caso Diciotti. Il processo non si farà e i 5S sono stati corretti votando contro la richiesta dei magistrati.

“Vero, però tre senatori hanno comunque votato contro Salvini in dissenso dal gruppo. Non hanno seguito le direttive e a questo punto dovrebbe partire la procedura di espulsione. Ma se ciò avverrà la maggioranza in Senato si farà sempre più residua e il governo potrebbe traballare”

MARCO CANESTRARIGRILLO CANESTRARI

 

Ultimi Dagoreport

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...