
DAGOREPORT – GRAND HOTEL VATICANO: PAPI CHE VANNO, FRATI CHE VENGONO – TRA LE MACERIE LASCIATE DA BERGOGLIO (BECCIU, CHAOUQUI E LA SCHIERA DI CHECCHE DI CUI IL COMPIANTO PAPA AMAVA CIRCONDARSI A DISPETTO DEI SUOI ACCORATI APPELLI CONTRO LA ‘’FROCIAGGINE’’), BRILLA L’IRRESISTIBILE ASCESA DI FRATE MAURO GAMBETTI: ORDINATO SACERDOTE L'8 GENNAIO 2000 ALLA TENERA ETÀ DI 34 ANNI, E' GIA' CARDINALE NEL 2020. L’ANNO DOPO BERGOGLIO L’HA CATAPULTATO DA CUSTODE GENERALE DELLA BASILICA DI ASSISI A VICARIO GENERALE DI SUA SANTITÀ PER LA CITTÀ DEL VATICANO E PER LE VILLE PONTIFICIE DI CASTEL GANDOLFO, NONCHE' PREFETTO DELLA FABBRICA DI SAN PIETRO – AL FIANCO DI GAMBETTI, L’INSEPARABILE ENZO FORTUNATO, ANCHE LUI FRATE, NOTO PER LA SUA STRAORDINARIA CAPACITÀ DI CERCARE DOVIZIOSE SPONSORIZZAZIONI PER RIVISTE ED EVENTI DI OGNI TIPO, SOPRATTUTTO FRA I POTENTI DI TURNO. SI SONO POI AGGIUNTI MONS. ORAZIO PEPE E IL GESUITA FRANCESCO OCCHETTA, INDISPENSABILI PER LA FONDAZIONE “FRATELLI TUTTI”, CIRCOLO RISERVATO IN VIA ESCLUSIVA AI SEGUACI DI FRATE GAMBETTI… - VIDEO
mauro gambetti papa francesco 2
DAGOREPORT
Sono ore tormentate, quelle che segnano le notti insonni di molti monsignori di curia che da quando si è insediato Papa Leone XIV cercano in ogni modo di scrutare gli orientamenti del nuovo pontificato, a caccia di contatti che gli consentano di correre in soccorso del vincitore.
A dispetto di un Papa mediaticamente sorridente e sensibile, amante delle maniere popolari, la curia di Francesco era tutt’altro che allegra e solo pochi fortunati godevano della benevolenza del sospettosissimo Jorge Bergoglio a cui bastavano pochi spifferi di malelingue per far finire in disgrazia carriere frantumate in un lampo.
ANGELO BECCIU E PAPA BERGOGLIO
E d’altra parte a nessuno è sfuggito il monito del cardinal Ruini che prima del conclave auspicava sulle pagine del Corriere della Sera l'elezione di un “Papa buono” che sapesse sanare le molte fratture di una gestione a tratti isterica.
A sentire le molte storie vissute nei sacri palazzi viene fuori il ritratto di un Papa in chiaroscuro. La storia dirà delle reali motivazioni che lo hanno portato a impalare il suo tuttofare Angelo Becciu, accusato di peculato, truffa aggravata e abuso d'ufficio è stato condannato nel dicembre 2023 dal Tribunale vaticano a cinque anni e sei mesi di reclusione, per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana e alla compravendita di un palazzo a Londra.
Francesca Immacolata Chaouqui con Papa Bergoglio
Magari un giorno si scoprirà il misterioso ruolo di Francesca Immacolata Chaouqui, del licenziamento in quattro e quattro otto del capo della gendarmeria Domenico Giani, così pure della inaspettata schiera di checche di cui il compianto Papa amava comunque circondarsi a dispetto dei suoi accorati appelli contro la ‘’frociaggine’’.
Papa Prevost, che non ama (eufemismo) la vanità, avrà un bel da fare a rimettere in ordine la schiera di personaggi soprattutto fra i cardinali italiani che hanno utilizzato la relazione con Papa Francesco per promuovere la propria immagine con attività di pura propaganda, spesso scodellata nei salotti buoni della romanità.
La lista di anime belle è lunga e raccoglie un po’ di tutto, un posto speciale però va certamente dedicato ad un profilo luminoso, l’arciprete della fabbrica di San Pietro, il Frate più potente del Vaticano almeno all’epoca di Francesco: il cardinale Mauro Gambetti.
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO DOMENICO GIANI
Protagonista di una carriera fulminante: laureato in ingegneria meccanica a Bologna, ordinato sacerdote l'8 gennaio 2000 alla tenera età di 34 anni (la media è 25), nel concistoro del 28 novembre 2020 Bergoglio gli ha imposto la berretta e l'anello. Al momento della sua nomina, essendo venuto al mondo nel 1965, è il più giovane porporato italiano vivente e il terzo più giovane in assoluto.
Intervistato da Aldo Cazzullo, Mauro Gambetti ha confessato il suo passato “libertino”: “Da ragazzo avevo voglia di divertirmi, di essere felice, di realizzarmi. Erano gli anni 80. La vita clericale non è che mi attraesse molto. Il mio mito era Gianni Agnelli. Sognavo di diventare un grande imprenditore e magari un benefattore. Avevo buoni amici, tra cui il mio compagno di classe Stefano Domenicali, che ora è il capo della Formula Uno. Mi iscrissi a ingegneria. E mi fidanzai con Cristina’’.
‘’Cosa non funzionò?’’, incalza Cazzullo. ‘’Nulla. La vita di coppia è un incanto. Ne sono convinto tutt’ora: trovare un equilibrio tra due opposti, l’uomo e la donna, è la condizione di massima felicità per un essere umano’’, replica Gambetti.
‘’E la fidanzata?’’, insiste il vicedirettore del “Corriere”. E l’anima tormentata risponde: “Ci volevamo un gran bene, parlavamo di matrimonio. Ma non ero sicuro che quella fosse la mia strada, e glielo dissi. Mi sentivo come se mi fossi infilato un vestivo in cui non mi ritrovavo fino in fondo. Incontrai i frati minori conventuali, a Bologna. Feci il servizio militare. Poi passai una settimana nel sacro convento di Assisi...”
Una volta promosso cardinale, nel 2021 Francesco ha catapultato Gambetti dalla basilica di Assisi a vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e per le ville pontificie di Castel Gandolfo, arciprete della basilica di San Pietro. L’idea papalina era mettere nella chiesa simbolo della cristianità un frate in uno dei posti più ricchi del Vaticano per strizzare l’occhio alla narrativa del Bergoglio pauperista.
Sulla carta era un piano perfetto. Ma si sa, l’appetito vien mangiando e a forza di farsi baciare l’anello e toccarsi la sfavillante croce pettorale che sfoggia al collo, al discepolo del poverello di Assisi deve essere un po’ sfuggita la situazione di mano.
Forse non tutti sanno che San Pietro non è solo un luogo spirituale dove storia, bellezza e fede si mischiano in modo incomparabile, ma è anche la biglietteria per le visite al cupolone che frutta diversi milioncini di euro l’anno. Non solo, l’arciprete gestisce gli infiniti lavori di restauro e possiede investimenti anche immobiliari (come le mura di famosi ristornati nel centro storico di Roma) per non parlare della marea di relazioni con l’esterno.
Questioni pratiche che il frate-arciprete cura in compagnia del fedelissimo mons. Orazio Pepe, uno che ha le idee chiare sulle priorità da seguire e infatti al confessionale della parrocchia di provincia ha preferito gli uffici dei sacri Palazzi. Le cose però non sono andate lisce come sperava e la candidatura a vescovo che sembrava ad un passo è ancora lontana.
Sebbene non abbia il tratto del diplomatico né la vocazione del parroco, va senz’altro riconosciuto a Gambetti il grande pregio di non dimenticare i suoi pochi affetti che gli sono stati vicini anche nelle sue travagliate vicende, utilizzando le deleghe della Basilica per far spazio alle sue esigenze. Sarà un pregio anche questo.
padre enzo fortunato ad assisi
Frate Gambetti ha poi voluto accanto a sé anche il suo inseparabile Enzo Fortunato, anche lui frate e conosciuto soprattutto per la sua straordinaria capacità di cercare doviziose sponsorizzazioni per riviste e iniziative di ogni tipo soprattutto fra i potenti di turno (ad Assisi, Fortunato ha incontrato alcuni grattacapi messi a posto in qualche modo proprio da Gambetti).
Di recente era stato addirittura nominato a capo della comunicazione della Basilica di San Pietro (evidentemente Radio vaticana, la Sala stampa, il dicastero della comunicazione e tutta la fila di vaticanisti a gettone non bastavano), ma pare che il pasticcio del video del Papa all’ultimo festival di Sanremo condotto da Carlo Conti gli sia costata la poltrona.
papa francesco lino banfi e carlo conti giornata mondiale dei bambini
Alla compagnia di giro si è poi aggiunto padre Francesco Occhetta che così si presenta sul suo blog: “Sono uno scrittore de ‘’La Civiltà Cattolica’’, mi sono laureato in giurisprudenza e ho conseguito un dottorato in teologia morale. Gesuita dal 1996, studio e scrivo per incontrare le persone”.
Una mossa azzeccata, quella di tessere relazioni: quando entra in collisione con la linea della rivista dei gesuiti, zitto zitto, approda in Vaticano. Si piazza nella fondazione “Fratelli tutti”, nata nel 2021 ‘’per promuovere percorsi di arte e fede, formazione e dialogo con i popoli e le religioni per costruire un nuovo Umanesimo”.
In realtà, dietro le auliche parole, “Fratelli tutti” diventa una macchina di eventi e invita-persone che come palcoscenico privato ha niente poco di meno che la basilica di San Pietro che con l’occasione viene chiusa anzitempo per i fedeli comuni, che magari arrivano dell’altra parte del mondo, e riservata in via esclusiva ai seguaci di frate Gambetti che insieme al potente di turno e gente famosa discutono a porte chiuse di come diventare ancora più fratelli fra di loro.
San Pietro, Fondazione 'Fratelli tutti'
Un passaggio epico che viene ricordato è quando di un famoso filantropo vicino ai francescani che prende la parola sul sagrato di San Pietro per spiegare ‘’l’importanza dell’abbraccio’’ (ciao core!) o un altro episodio di quando alcuni premi Nobel proclamano solennemente ‘’l’inno dell’uguaglianza’’. Roba che all’ONU sono scoppiati di invidia.
videogioco ''peter is here'' - Fondazione Fratelli tutti
A marzo 2025, “Fratelli tutti” ha lanciato il videogioco “Peter Is Here” per “Giocare e imparare nel simbolo della cristianità”, joint-venture di Gambetti, come presidente della Fabbrica di San Pietro Basilica con Minecraft Education, la piattaforma Microsoft per le scuole. Cose utili soprattutto al compiaciuto ego di chi le realizza, meno ai morti di fame sotto il colonnato o gli altri che entrano in Basilica per pregare e cercare conforto magari in un momento di disperazione.
“Fratelli Tutti” è considerata il Circolo della Caccia del Vaticano. Una cosa esclusiva dedicata alle élite, a metà fra un salotto con cui potevi dirti del giro buono di Papa Francesco e lo spogliatoio di un club per "happy few"..
E in effetti Gambetti, con quello sguardo un po’ piacione di chi fa finta di prenderti sul serio senza che sia mai interessato davvero a nessuno, è il frate giusto al posto giusto. Al terzo piano di uno storico palazzo davanti alla Basilica Vaticana, in un ufficio nuovo di zecca, puoi incontrare lobbisti, avvocati, procacciatori d’affari, questuanti, gente dello spettacolo che con la scusa del dialogo religioso si scambiamo biglietti da visita e si fanno favori. Naturalmente, sempre nel nome della carità cristiana e del Nuovo Umanesimo “per riscrivere insieme una “grammatica dell’umano” che ci faccia ri-conoscere anche quando non ci conosciamo di persona…”
Mauro Gambetti, San Pietro, Fondazione 'Fratelli tutti'
San Pietro, Fondazione 'Fratelli tutti'
San Pietro, Fondazione 'Fratelli tutti'
Fondazione 'Fratelli tutti'
Fondazione 'Fratelli tutti'
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