conte grillo

"L'ELEVATO" E' LONTANO - BEPPE GRILLO DISERTA LA CHIUSURA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DEL M5S - NONOSTANTE LA FOTO CON CONTE, BEPPE MAO E' SEMPRE PIU' DISTANTE DAL MOVIMENTO A GUIDA PEPPINIELLO (AL QUALE HA RISERVATO IN PASSATO BATTUTE TRANCHANT: “E’ IL RE DEI PENULTIMATUM, DARGLI UN PROGETTO E’ COME BUTTARLO DALLA FINESTRA") - LUI E LA SUA COCCA, VIRGINIA RAGGI, HANNO DOVUTO PURE INGOIARE IL BOCCONE AMARO DEL LISTINO DEI “PULCINI” DI CONTE: E' QUESTO IL VERO MOTIVO PER CUI GRILLO SI E’ DISIMPEGNATO...

Federico Capurso Francesco Moscatelli per “la Stampa”

CONTE GRILLO

 

Dieci minuti, il tempo di mettersi in posa con Giuseppe Conte, «clic!», e poi via, Beppe Grillo è di nuovo sparito. Una foto di spalle è tutto quel che resta della sua presenza in questa campagna elettorale. L'uomo cresciuto in un rapporto quasi fisico con le piazze, che le attraversava a bordo di un canotto gonfiabile, trasportato dalla folla del Vaffa, e che parlava alla "pancia", e dunque al corpo, oggi è ridotto ad apparizioni confinate nel digitale, eteree. Ecco la foto con Conte sui social, una didascalia scarna scritta dall'ufficio stampa («Verso il 2050! #dallapartegiusta»), niente di più. Anche a piazza santi Apostoli, a Roma, dove era atteso venerdì sul palco per la tappa conclusiva della campagna elettorale grillina, non ci sarà: invierà un video-messaggio.

grillo conte

 

La foto, quantomeno, l'ha scelta lui. Dal terrazzo della sua villa a Sant' Ilario indica a Conte un punto lontano, per rendere plastico il ruolo-guida che pretende all'interno del partito. «Questa qui».

 

L'ex premier accetta e pubblica la stessa foto, facendo però lo sforzo di scrivere qualcosa in più: «A Genova, ne approfitto per un rapido saluto a Beppe». Tutto sommato, è un prezzo che Conte paga volentieri, in cambio della piena libertà ottenuta in questa campagna elettorale, senza dover temere che su di lui si allungasse l'ombra di Grillo a contendergli il potere.

 

«Parliamo spesso, direi quotidianamente, al telefono, abbiamo un progetto di trasformazione della società», dice il leader M5S ai cronisti.

 

Prova a offrire qualche dettaglio in più: «Abbiamo parlato di comunicazione e di biodiversità. Non ci siamo messi a parlare di risultati o di sondaggi, ma posso dire che c'è grande entusiasmo intorno al Movimento».

giuseppe conte beppe grillo

 

Dopo Genova, Conte fa tappa anche a Milano. Una toccata e fuga simbolica per un veloce saluto con 200-300 sostenitori grillini al nuovo Mercato Centrale sotto la stazione.

 

La prima stoccata è per il leader di Italia Viva, che proprio stamattina vedrà gli imprenditori di Assolombarda: «Matteo Renzi parlasse al popolo raccontando quello che ha fatto e quello che vuole fare e non si appoggi sulle mie spalle». C'è tempo anche per un velocissimo prosecco accompagnato da una battuta su Luigi Di Maio e sul suo "volo dell'angelo" in pizzeria: «Lui vola, noi restiamo con i piedi per terra». I militanti applaudono e sgomitano per un selfie. «Certo piacerebbe avere anche a noi qui a Milano una piazza piena come quelle siciliane, ma come si fa?», sospira Antonella Colafanti.

GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

 

Quasi a voler bilanciare l'aspetto sempre più "meridionalista" che sta assumendo la campagna del Movimento, aggiunge: «Abbiamo tutte le carte in regola per parlare al Nord come al Sud. Siamo la vera forza riformatrice di questo Paese, lo riconosce anche Giuliano Ferrara». Prima di infilarsi nel corridoio in cui si vendono ravioli cinesi e gelati firmati, dove i contiani si mischiano con gli ospiti estrosi della fashion week, arriva anche una sfida alla Lega: «Salvini propone di tagliare il canone?

 

conte draghi grillo 4

Noi siamo per la riforma della Rai, rientra nel 20% degli obiettivi che non abbiamo raggiunto. E in questa prospettiva discuteremo anche di un canone e di come assicurare finanziamenti alla Rai». Sempre di più, in questi ultimi giorni, Conte vuol provare a erodere un po' di consenso al centrodestra, dopo aver prosciugato il Pd del suo elettorato. Sa che molti collegi uninominali del Sud si possono vincere. E provare a fare un colpo che neanche Grillo, forse, si aspettava.

CONTE GRILLOBEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE beppe grillo giuseppe conteBEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - MARIO DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...