GRILLO INCARFAGNATO: “BEPPE MI AIZZA CONTRO I SUOI PERCHÉ È IN CADUTA LIBERA”

Salvatore Dama per "Libero"

«Beppe Grillo fomenta, genera e promuove questa violenza». La portavoce dei deputati del Pdl Mara Carfagna, bersaglio di insulti e minacce sui social network per aver difeso Mediaset dagli attacchi dei grillini, non ci gira troppo intorno. L'ex comico. Il responsabile dell'invelenirsi del clima è lui.

Come è andata?
«Semplice. Io ho espresso il mio disappunto nei confronti del senatore del Movimento 5 Stelle che ha proposto di "spegnere" Mediaset perché non ha le concessioni. Gli ho fatto notare che bisogna andarci piano con affermazioni di questo genere perché, accecati dall'odio nei confronti di Berlusconi, i grillini dimenticano che sono centinaia di migliaia le famiglie che vivono grazie alle sue aziende».

E Grillo cosa c'entra?
«Invece di rispondermi o di farmi replicare da uno dei suoi, come si fa in una normale dialettica tra avversari politici, ha innescato un meccanismo di violenza perché mi ha esposto al ludibrio della rete con una frase che faceva il verso alla mia». «Attenzione, il sonno della ragione genera mostri», la sua.

«Attenzione», la replica dell'ex comico, «il sonno della politica genera la Carfagna».
«Così facendo ha dato il via ai suoi adepti: "scatenatevi". Mi ha esposta alla lapidazione on line. Sono iniziati a fiorire insulti di una volgarità inaudita. E poi minacce... ».

...«ti veniamo a prendere a casa». Pesante.
«Non mi spavento e non ho paura di queste cose, però qui bisogna porre un limite. Non si può più pensare che Internet sia una giungla dove ci sono codardi che ti insultano e poi si vanno a nascondere dietro quel paravento chiamato "popolo della rete". Adesso basta».

Ha ricevuto molta solidarietà. Anche da sinistra.
«Ed è l'unico risvolto positivo di questa vicenda. Internet non è una pertinenza di Grillo come lui vuole farci credere. Sui social network c'è tanta ragione e tanto buonsenso. La solidarietà via web che sto ricevendo in queste ore è straordinaria. Da tutti. Non solo da politici e simpatizzanti di centrodestra. Ci sono tanti cittadini che mi hanno testimoniato vicinanza, pur precisando di non votare per il mio partito, definendo barbaro, violento, inaccettabile l'attacco che ho subìto».

Le urne si sono chiuse mesi fa, eppure i toni sono ancora quelli da campagna elettorale.
«Grillo è nervoso. Il Movimento 5 Stelle è in caduta libera nei sondaggi e questo è il suo modo di rispondere al calo dei consensi. Ma non si può pensare di fare politica così, inveendo e insultando. Nessuno ha la bacchetta magica e noi, è vero, abbiamo commesso errori. Ma almeno proviamo ogni giorno a trovare soluzioni per gli italiani che sono in difficoltà. Cosa che i grillini non fanno. Sono arrivati in Parlamento, non sanno dove stanno, non sanno cosa fare. Sono lì, si contano i soldi della diaria. Erano partiti per fare la rivoluzione, sono finiti a fare la "rendicontazione"».

Proprio l'altro giorno Grillo si era vantato di tenere buoni i suoi sostenitori. Quelli che altrimenti «avrebbero già preso i fucili ».
«Come no... Se avesse un minimo di decenza o un'idea civile del confronto politico avrebbe quantomeno preso le distanze da chi mi ha minacciato. Forse è proprio lui, Beppe Grillo, che vuole imbracciare il fucile...».

 

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