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LA GUERRA GOVERNO-TOGHE SALE DI LIVELLO E ARRIVA AL CSM – I CONSIGLIERI LAICI DI CENTRODESTRA HANNO BLOCCATO I LAVORI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI MAGISTRATURA HANNO DISERTANDO IL DIBATTITO E IL VOTO SULLA PRATICA A TUTELA DI RAFFAELE PICCIRILLO, IL MAGISTRATO ATTACCATO DA CARLO NORDIO PER AVER RILASCIATO UN’INTERVISTA SUL CASO ALMASRI – CON QUESTA MOSSA LO SCONTRO ARRIVA A COINVOLGERE ANCHE IL QUIRINALE, POICHÉ MATTARELLA È PRESIDENTE DELL’ORGANO DI AUTOGOVERNO DELLA MAGISTRATURA E APPROVA GLI ORDINI DEL GIORNO DEL PLENUM, CHE IERI È STATO “BOICOTTATO” DAI MEMBRI DI DESTRA…

1 - I LAICI DI CENTRODESTRA BLOCCANO IL CSM

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

Raffaele Piccirillo Carlo Nordio

Lo scontro sulla giustizia si trasferisce al Csm, con un braccio di ferro durissimo tra consiglieri togati e laici di centrodestra sulle accuse del ministro Carlo Nordio al procuratore generale Raffaele Piccirillo che lo aveva criticato sul caso Almasri. E sulla «turbo-istruttoria» compiuta per una pratica a sua tutela richiesta da 20 togati. Ed è subito paralisi.

 

All’indomani dell’approvazione della riforma costituzionale della separazione delle carriere, del doppio Csm per sorteggio e dell’Alta corte disciplinare, continuano le polemiche dell’opposizione, con la dem Elly Schlein che attacca: «Non è una riforma, è il tentativo di delegittimare e assoggettare la magistratura al governo per concentrare sempre più potere e indebolire la nostra democrazia». [...]

 

CARLO NORDIO

Ma anche al Csm il Guardasigilli finisce al centro di uno scontro aspro. Culminato ieri con l’abbandono dei consiglieri laici di centrodestra del plenum, causando il blocco di tutte le attività.

 

Motivo: la pratica a tutela di Piccirillo. Il magistrato in una intervista aveva illustrato gli «errori» compiuti a suo giudizio dal ministro nelle fasi precedenti alla liberazione del torturatore libico. Oggetto ora di un’indagine aperta dal Tribunale dei ministri che vede fra gli indagati anche il Guardasigilli.

 

Parlando a una festa di Fratelli d’Italia, Nordio aveva evocato l’arrivo degli «infermieri». E aveva detto che il magistrato sarebbe passibile di procedimento disciplinare. «Ha violato l’articolo 1 e 2 dell’ordinamento giudiziario che vieta ai magistrati di parlare dei processi in corso», ha ribadito lunedì in conferenza stampa, definendo «scandaloso» che il Csm gli avesse aperto una pratica a tutela.

 

carlo nordio sergio mattarella fabio pinelli

Se ne sarebbe dovuto discutere ieri. Ma i consiglieri laici del centrodestra Enrico Aimi, Isabella Bertolini, Daniela Bianchini, Claudia Ecker e Felice Giuffrè hanno disertato il dibattito facendo mancare così il numero legale. Specificando di non condividere nel metodo e nel merito l’iniziativa. Tra questi «l’iter incredibilmente rapido» della richiesta arrivata in plenum.

 

«Il Csm non è la succursale dell’Anm», hanno dichiarato. Sospettando che fossero state strumentalizzate le parole del ministro «per manifestare il dissenso alla riforma della giustizia». […]

 

Dopo i due voti a vuoto per mancanza di numero legale, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli ha rinviato a oggi la seduta.

FdI approva: «Il Csm non è un organo politico». La Lega, con Borghi offre «solidarietà agli astenuti». Mentre il consigliere laico di Iv, Ernesto Carbone paventa il rischio di «stallo». […]

 

2 - LO SCONTRO TRA POLITICA E TOGHE ORA ARRIVA ALLE ISTITUZIONI (E RISCHIA DI COINVOLGERE IL COLLE)

Estratto dell’articolo di Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

sergio mattarella - intitolazione della sede del Csm a Vittorio Bachelet

Forse si sono mossi consapevoli della potenziale «bomba» che stavano innescando, o forse no. In ogni caso, anche se qualcuno gliel’ha spiegato dopo, lo scontro avviato al Consiglio superiore della magistratura dai laici di centrodestra rischia di avere conseguenze molto più gravi delle abituali scaramucce tra la pattuglia filogovernativa nel Csm e le toghe.

 

Che in maniera indiretta (ma non troppo) coinvolge anche il Quirinale, giacché il capo dello Stato è anche presidente dell’organ di autogoverno e in quella veste approva gli ordini del giorno del plenum.

 

CARLO NORDIO

Compreso quello contestato e boicottato dai consiglieri scelti da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, per via di una pratica a tutela approdata al voto «con un iter incredibilmente rapido di cui non si ricordano precedenti», dal contenuto «esclusivamente politico che non giova al prestigio e alla credibilità del Consiglio», e contestata perché «è difficile non pensare» che sia la reazione scomposta all’approvazione della riforma della magistratura appena approvata dal Senato.

 

FABIO PINELLI, VICEPRESIDENTE DEL CSM, E CARLO NORDIO

[…]  Senza procedere all’esame dell’ordine del giorno di ieri, infatti, qualunque sia l’esito, non si può passare oltre, per esempio ai provvedimenti per raggiungere gli obiettivi fissati dal Pnrr. I lavori si bloccano, come s’è visto ieri, allorché per due volte il vicepresidente Fabio Pinelli ha constatato l’assenza del numero legale e sospeso la seduta. Riconvocandola per stamane, quando si vedrà il risultato dei tentativi di mediazione da parte di Pinelli.

 

La chiusura estiva è alle porte, per la prossima settimana è già fissato un altro plenum, poi si andrà a settembre.

 

L’impossibilità di funzionare è l’unico motivo per decretare lo scioglimento del Csm, con l’indizione di nuove elezioni; che però si svolgerebbero con l’attuale sistema di voto, uno dei «guasti» a cui governo e maggioranza dicono di voler mettere fine con la riforma che stanno approvando a tappe forzate, ma prima di un anno non sarà possibile.

 

SERGIO MATTARELLA E CARLO NORDIO AL CSM

Difficile immaginare che l’approdo in seno al Consiglio dello scontro tra i magistrati e il loro ex collega Carlo Nordio, divenuto ministro della Giustizia, arrivi fino a questo punto.

 

Sebbene lo stop imposto dai laici vicini alla maggioranza di governo sia stato in qualche modo invocato dallo stesso Guardasigilli, quando l’altra sera è tornato sulle accuse al sostituto procuratore generale della Cassazione Raffaele Piccirillo per le opinioni espresse sul caso Almasri: «Quello che ho trovato ancora più scandaloso è che sia stato difeso da alcuni magistrati suoi colleghi, e peggio mi sento che il Csm abbia aperto una pratica a sua tutela».

 

Raffaele Piccirillo

E pensare che stavolta la «pratica» non dispiaceva nemmeno al vicepresidente Pinelli, di estrazione leghista e sempre attento alle ragioni della maggioranza politica, solitamente scettico sull’utilizzo di questo strumento.

 

Perché oltre a difendere il diritto di parola di Piccirillo (che secondo Nordio avrebbe violato le regole dell’ordinamento «esprimendosi su un processo in corso», pur trattandosi di un’analisi giuridica di quanto accaduto nella vicenda Almasri senza entrare nel merito degli eventuali reati per cui il Guardasigilli e altri membri del governo sono sotto inchiesta al tribunale dei ministri) il documento — proposto da tutti i togati, tranne tre di Magistratura indipendente, e dai laici espressi da Pd, M5S e Italia viva — intende salvaguardare anche il lavoro e l’immagine della Sezione disciplinare.

 

CSM

A Nordio che accusa il «tribunale delle toghe» di decisioni pilotate secondo le appartenenze degli incolpati a questa o quella corrente, i consiglieri hanno risposto che «l’allusione a una giurisdizione controllata da logiche correntizie e incapace di garantire imparzialità, non è fondata su alcun dato oggettivo, e si risolve in una gratuita e pregiudiziale denigrazione che mina la credibilità di una funzione prevista dalla Costituzione, e alla quale partecipano attivamente anche i membri del Csm eletti dal Parlamento».

 

 Replica sulla falsariga di quella di Pinelli a Nordio della scorsa settimana, rispettosa nella forma ma decisa nella sostanza: ogni decisione, ribattè al Guardasigilli, è basata sulla «analisi rigorosa degli atti e sull’applicazione dei principi di diritto, senza alcuna influenza del’eventuale appartenenza a gruppi associativi o a presunte camere di compensazione a cui allude il ministro» […]

Raffaele Piccirillo

FABIO PINELLI E SERGIO MATTARELLAFABIO PINELLI, VICEPRESIDENTE DEL CSM, E CARLO NORDIO

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