"HITLER AVEVA RAGIONE. GASATELI" - LO AVREBBE DETTO, A SOLI 13 ANNI, IL LEADER DELL'ULTRADESTRA INGLESE NIGEL FARAGE - A RIVELARLO È UN SUO EX COMPAGNO DI SCUOLA, IL REGISTA E PRODUTTORE CINEMATOGRAFICO PETER ETTEDGUI (I DUE HANNO FREQUENTATO LA STESSA SCUOLA SUPERIORE A SUD DI LONDRA) - SECONDO ETTEDGUI, FARAGE ERA UN BULLETTO CHE INSULTAVA ANCHE GLI STUDENTI NERI E ASIATICI ("TORNATE A CASA VOSTRA") - NEL 2013 UNA INSEGNATE DI "MISTER BREXIT" RIVELO' CHE FARAGE "PROFESSAVA PUBBLICAMENTE OPINIONI RAZZISTE E NEOFASCISTE..."
Estratto dell'articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it
“Hitler aveva ragione”, “gasateli”, con tanto di un lungo sibilo per simulare il suono delle docce a gas. Sono accuse pesantissime contro Nigel Farage e a lanciarle è innanzitutto un regista e produttore premio Bafta ed Emmy, Peter Ettedgui, che ha frequentato la stessa classe della scuola superiore di Nigel Farage, il Dulwich College, nell’altolocata periferia a sud di Londra.
Premessa importante. I fatti e le testimonianze, riportati dal Guardian, risalirebbero a una quarantina di anni fa, quando il leader della destra britannica e del partito Reform UK aveva 13 o 14 anni. Inoltre, Farage smentisce tutto e accusa il quotidiano britannico di “attacchi mirati e strumentali, visto che siamo in testa alle preferenze di voto da 150 sondaggi consecutivi a questa parte. Non ho mai detto niente del genere”.
È indubbio che si tratti di presunti episodi risalenti a decenni fa e, anche se fossero davvero accaduti, il re della Brexit potrebbe aver cambiato idea e posizioni. Ciononostante, sottolinea lo stesso Guardian, Farage sta volando nei sondaggi e dunque anche il suo passato deve essere scrutinato a fondo, visto che potrebbe presto ritrovarsi a Downing Street come primo ministro.
Uno scenario di certo non auspicato dal 61enne regista e produttore Ettedgui. Che, almeno dalle sue parole, sembra ancora traumatizzato dall’aver condiviso la stessa classe con Farage: “Si avvicinava strisciando e ringhiava: “Hitler aveva ragione”, oppure “Gasateli””, racconta oggi Ettedgui. All’epoca, il cineasta era un ragazzo di 13 anni, incapace di capire come affrontare quella che descrive come “un’improvvisa e inspiegabile irruzione di antisemitismo” nella sua vita.
“Non ero il suo unico bersaglio”, sostiene oggi Ettedgui, “non avevo mai sperimentato l’antisemitismo crescendo, quindi la prima volta che questo violento abuso verbale uscì dalla bocca di Farage fu profondamente scioccante. Ma non ero il suo unico bersaglio. Lo sentivo chiamare altri studenti “paki” (offesa contro persone di origine asiatica, ndr) o “Wog” (offesa in inglese a chi non è bianco, ndr), e dir loro di “tornare a casa”. Cercavo di ignorarlo, ma era umiliante. Era mortificante. Questo tipo di abuso ti colpisce al cuore della tua identità”.
Ettedgui prosegue. Racconta che Farage poteva improvvisamente “passare dall’ostilità a diventare affabile, persino affascinante. Ma per quanto riguarda la mia esperienza, non ho alcun dubbio che fosse un adolescente profondamente e precocemente razzista…”. All’epoca Farage aveva 14 anni o poco meno. Un secondo e anonimo studente proveniente da una minoranza etnica afferma al Guardian di essere stato preso di mira allo stesso modo da un Farage allora 17enne:
“Si avvicinava a un alunno affiancato da due amici altrettanto alti e parlava con chiunque avesse un aspetto “diverso”. Ciò includeva me, in tre occasioni: mi chiedeva da dove venissi e poi indicava altrove dicendo: “È da quella parte per tornartene a casa”, qualsiasi risposta gli dessi”.
Tim France, 61 anni, era nella stessa classe di Farage e sedeva vicino a lui nell’ultimo anno perché la classe era ordinata in maniera alfabetica. Oggi ricorda una canzone simile intonata da Farage, che secondo lui eseguiva “regolarmente” il saluto nazista “Sieg Heil”:
“Qualcuno che apertamente compie saluti nazisti, che si pavoneggia per la classe dicendo cose tipo “Hitler aveva ragione”, era abbastanza scioccante e quindi molto memorabile”, dichiara France oggi al Guardian, “era abituale, succedeva tutto il tempo”. Un altro giorno, mentre tutti stavano andando in gita scolastica, France ricorda: “Uno dei pullman era quello dei fumatori. Era come una nebbia fitta. Farage battute come: “Torniamo nella camera a gas”. Poi cantava canzoni tipo “gasateli tutti””.
Nel 2013, Michael Crick, allora giornalista di Channel 4, ottenne una lettera di un’insegnante di inglese del Dulwich College, Chloe Deakin, nella quale definiva il giovane Farage come qualcuno che “professava pubblicamente opinioni razziste e neofasciste”. Deakin aggiungeva come un collega le avesse riferito che una volta “Farage e altri avevano marciato attraverso un tranquillo villaggio del Sussex molto tardi la notte cantando canzoni della Gioventù Hitleriana”. [...]
In lettere legali inviate al Guardian, Farage ha negato con forza di aver detto qualcosa di razzista o antisemita quando era adolescente. Ha inoltre messo in dubbio che vi sia un interesse pubblico nel divulgare accuse che risalgono a più di 40 anni fa. Un portavoce del suo partito Reform UK ha dichiarato: “Queste accuse sono completamente infondate, il Guardian non ha prodotto alcun documento né prove corroboranti a sostegno di questi ricordi contestati risalenti a quasi 50 anni fa”. [...]







