cartelli fridays for future

PER MARINO NIOLA NEI CARTELLI DI CHI MANIFESTA PER IL CLIMA C'È IL NUOVO ESPERANTO. E PURE UN BEL PO' DI MORTI DI FIGA - ''VOGLIAMO UNA RAGAZZA CALIENTE, NON UN CLIMA BOLLENTE'' È QUELLO PIÙ DELICATO, MA TROVIAMO ANCHE ''MENO PLASTICA, BASTA COI CA**I DI GOMMA, SONO PRONTO A SACRIFICARMI PER IL PIANETA'' E ''DISTRUGGIMI LA FIGA, NON IL MONDO''

 

L'ESPERANTO DEI RAGAZZI

Marino Niola per ''la Repubblica''

 

Un' onda verde si è riversata nelle strade del mondo.

Solo in Italia più di un milione di ragazzi hanno sfilato pacificamente, festosamente, ironicamente.

 

cartelli fridays for future

Sorprendendo tutti con la forza di una protesta mite, che rivendica il diritto dei giovani al futuro. Ma non odia nessuno, non brucia le foto di Bolsonaro, né quelle di Trump. Non incendia bandiere, non spacca vetrine.

 

Piuttosto gioca con le parole, perché sa che nella società della comunicazione chi lancia i messaggi giusti vince e convince. Così mostrano di aver imparato la lezione, molto prima di noi adulti che pensavamo di insegnargliela. E così, sulle ali di Twitter e sulle pagine Instagram volano slogan come un galileiano "Vi siete goduti le stelle, ci avete lasciato il cielo a pecorelle".

 

O un neo-hippy, "We want a hot girl, no a hot climate", cioè vogliamo una ragazza caliente, non un clima bollente. Che, fatte le debite trasposizioni è un po' come il "Fate l' amore non fate la guerra" del pacifismo anni Sessanta. Mentre il lennoniano "Give peace a chance" oggi, tradotto nel vocabolario dei Fridays4Future, diventerebbe "Give Earth a Chance".

 

cartelli fridays for future

Anche l' uso generalizzato dell' inglese ha qualcosa di incoraggiante, di speranzoso. Anzi di "esperantoso". È la lingua franca che permette a tutti i millennials di ritrovare una koinè, un fondo comune di valori e di aspettative. È la faccia buona della globalizzazione. La stessa Greta Thunberg, nei sui primi discorsi pubblici in inglese ha chiesto venia per il suo accento scandinavo e per eventuali errori, sdoganando di fatto l' idea che anche chi non ha studiato a Oxford, ma ha un cuore verde, ha diritto di essere ascoltato. Ed è solo l' inizio.

 

Perché l' ecologismo di oggi, ormai si è capito, non è un capriccio da ragazzini viziati o da sdraiati annoiati. È un' obiezione di coscienza che sta cambiando gli usi e i consumi di una generazione che spreca decisamente meno della precedente. E cerca di vivere con poco, senza per questo sentirsi sfigata. Ha bisogno solo di un telefonino. Ma anche su questo sta cambiando. Perché uno dei tam tam che ieri hanno attraversato le piazze delle nostre città era "Usciamo dai social".

cartelli fridays for future

 

Che esprime il bisogno di relazioni fisiche, occhi che si guardano e corpi che si toccano. Come dire che la realtà dell' umano è il "face to face" e non quella sua protesi digitale che è il "Face to Facebook". Perché il web è molto, ma non può essere tutto. Così, in assoluta controtendenza rispetto a una società che trasforma le persone in cose, in merci, in microchip, questi ragazzi trasformano il Pianeta in una persona.

 

Non a caso i nostri figli sono nati negli stessi anni delle tecnologie che hanno messo la Terra a portata di click.

Come Google Earth, l' applicazione del colosso informatico californiano che ha la stessa età di Greta e che offre gratuitamente la possibilità di esplorare a volo d' uccello mari, monti e deserti. Il motto dell' app è da sempre "Lasciati trasportare nel globo, il mondo è tuo".

cartelli fridays for future

 

Tutto questo ha avvicinato il pianeta all' orizzonte dei millennials, lo ha reso una presenza familiare, monitorabile nel più piccolo dettaglio. Ne ha fatto la moderna incarnazione di Gaia, l' antica dea della terra. Il cui destino è legato a doppio filo al nostro. E i ragazzi ce lo stanno insegnando.

zingaretti e gli ecologisti alcolisti 3zingaretti e gli ecologisti alcolisti 2pippo civati con le frociezingaretti e gli ecologisti alcolisti 1cartelli fridays for future

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…