
NELLE FILIPPINE I CRIMINI CONTRO L'UMANITÀ PORTANO VOTI - RODRIGO DUTERTE, DETENUTO PRESSO LA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DELL’AIA, È STATO ELETTO SINDACO A DAVAO, CITTÀ DI 1,8 MILIONI DI PERSONE ROCCAFORTE DELLA SUA FAMIGLIA - L'EX PRESIDENTE HA OTTENUTO IL 60% DEI VOTI (405 MILA PREFERENZE) - COME FARÀ A GOVERNARE DALLA SUA CELLA IN OLANDA? - LE FOLLIE DI DUTERTE: DISSE CHE ERA UN PO' GAY E CHE SI CURÒ CON TANTE DONNE - QUELLA VOLTA CHE MINACCIÒ DI SPARARE ALLE COMUNISTE NELLA VAGINA E...
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L’ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, detenuto presso la Corte penale internazionale dell’Aia per presunti crimini contro l’umanità, è stato eletto ieri sindaco nella città roccaforte della sua famiglia, Davao. Con oltre il 60% dei voti scrutinati, Duterte ha ottenuto un’insormontabile maggioranza di 405 mila voti, contro i 49 mila del suo concorrente.
Ma rimane incerto come l’ex presidente potrà governare la città di 1,8 milioni di abitanti dalla sua cella in Olanda. La figlia, Sara Duterte, vicepresidente del Paese (e sottoposta ad impeachment), ha dichiarato ai media subito dopo aver votato che si sta studiando il modo di garantire che il padre diventi effettivamente sindaco. «I suoi avvocati — ha detto Sara — stanno discutendo su come possa giurare come vincitore qui a Davao».
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