lobbisti lettera giorgia meloni

GIORGIA, LA SENTI QUESTA VOCE? "CI SENTIAMO PROFONDAMENTE OFFESI" - I LOBBISTI D’ITALIA RIMBROTTANO LA MELONI PER AVERLI DESCRITTI COME “AFFARISTI E MANEGGIONI” DURANTE LA CONFERENZA STAMPA DI FINE (IN REALTÀ INIZIO) ANNO - LA LETTERA-APPELLO: “DA DECENNI SI PARLA DI UN PROVVEDIMENTO DI LEGGE CHE DOVREBBE REGOLARE LE ATTIVITÀ LOBBISTICHE, CHE PERÒ NON VEDE MAI LA LUCE. NON È IL CASO DI INDAGARE I MOTIVI DEI RITARDI”

 

 

Estratto dell’articolo di Federica Olivo per www.huffpost.it

 

LOBBISTI

Ci hanno pensato per giorni, hanno rimuginato nelle loro chat sulle parole pronunciate dalla premier durante la conferenza stampa nei confronti della loro categoria. Parole non generose e anche un po’ confuse, alle quali alla fine i lobbisti hanno deciso rispondere, soprattutto in un momento in cui si parla (di nuovo) di una legge per regolamentare il lavoro dei portatori di interesse. Lo hanno fatto attraverso una lettera-appello, in cui sottolineano che il loro lavoro di mediatori non può essere paragonato al malaffare.

 

la stanza dei lobbisti a montecitorio

Ma cosa aveva detto Meloni in conferenza stampa? Rispondendo sull’inchiesta sugli appalti Anas, che coinvolge i Verdini (genero e cognato di Matteo Salvini), aveva dichiarato: “Mi pare che con questo governo lobbisti ed affaristi non stiano passando un bel momento e penso che alcuni attacchi scomposti che arrivano alla sottoscritta siano anche figli di questa dinamica”. Questo accostamento tra lobbisti e affaristi ha messo in allarme quella parte dei portatori d’interesse che si aggirano per i Palazzi del potere per perorare questa o quell’altra causa senza scadere in illeciti. […]

 

LOBBISTI MONTECITORIO

“Restiamo delusi e sconcertati quando - periodicamente - si fa riferimento al lobbismo per indicare attività illecite, oscure, oltre il confine della legalità”, si legge nel documento che è stato firmato da oltre ottanta professionisti. Tra questi c’è Claudio Velardi, docente di lobbying, fondatore di una società di Public affairs, nonché promotore di questa iniziativa. C'è Gianluca Comin, fondatore dell'omonima società. Ci sono nomi di alcuni degli di lobbing e comunicazione più operativi nel settore. Non tutti, perché manca, ad esempio, Utopia, società di Public affairs considerata da chi conosce bene quel mondo vicina al centrodestra. […]

 

IL TESTO DELLA LETTERA E I FIRMATARI

 

LOBBISTI 2

Siamo lobbisti. Cioè professionisti: comunicatori, manager, consulenti, studiosi, esperti. Lavoriamo per aziende o in proprio, ci occupiamo di relazioni pubbliche, facciamo parte di associazioni, fondazioni e think tank. Siamo specialisti: conosciamo i principi fondamentali del diritto e dell’economia, della comunicazione e del marketing, sappiamo come si scrive una legge, verifichiamo nel dialogo l’incidenza di una misura sul bilancio di un Ente pubblico e le compatibilità con le esigenze del sistema in cui tutti operiamo.

 

Il nostro lavoro si svolge nel dialogo quotidiano con le Istituzioni - che avviene sempre in un clima di attenzione, trasparenza e rispetto reciproco - e nel monitoraggio e ascolto dell’opinione pubblica. Così contribuiamo al processo democratico. Restiamo quindi delusi e sconcertati quando - periodicamente - si fa riferimento al lobbismo per indicare attività illecite, oscure, oltre il confine della legalità.

claudio velardi

 

Noi e migliaia di professionisti del settore - un mercato ancora piccolo ma in crescita costante, con una presenza sempre più marcata di giovani professionisti - ci sentiamo profondamente offesi ad essere descritti come “affaristi” o “maneggioni”. Da decenni si parla di un provvedimento di legge che dovrebbe regolare le attività lobbistiche, che però non vede mai la luce.

 

guido crosetto claudio velardi foto di bacco (1)

Non è il caso di indagare i motivi dei ritardi. Siamo consapevoli della complessità della materia, ma il dato di fatto è che l’Italia è oggi uno dei pochi paesi democratici a non avere alcuna legislazione sul lobbying: non disposizioni “punitive”, che dicano “in negativo” ciò che non si può fare, ma un quadro di regole chiare, che favoriscano la trasparenza, il dialogo e la reciprocità nel rapporto tra rappresentanti di interesse e decisori.

 

gianluca comin foto di bacco

Rivolgiamo quindi al Legislatore una richiesta formale e semplice. Si proceda senza indugio all’approvazione di una legge sul lobbying, affinché si smetta di parlare del tema impropriamente, finendo per mettere sotto accusa un intero comparto di seri professionisti.

 

Raffaele Abbattista Lelio Alfonso Francesco Andriani Natale Arcuri Andrea Bagnolini Antonio Barreca Roberto Basso Rodolfo Belcastro Alessandro Beulcke Daniela Bianchi Fabio Bistoncini Gaspare Borsellino Tiberio Brunetti Francesca Buttara Roberto Calise Sarah Cantarella Maria Laura Cantarelli Francesca Chiocchetti Claudio Colaiacomo Stefano Colarieti Gianluca Comin Pier Luigi Dal Pino Niccolò de Arcayne Gabriel De Gaetano Giuseppe De Lucia Felice D’Endice Alfonso Dell’Erario Luca Del Pozzo Elena Di Giovanni Paolo Esposito Pierangelo Fabiano Federico Fabretti Alessandro Fonti Martina Gelardi Stefano Genovese Gianluca Giansante

 

LOBBISTI 1

Domenico Giordano Giorgia Golisciani Gaetano Grasso Leonardo Iacovelli Francesco Macchia Giovannantonio Macchiarola Vincenzo Manfredi Matteo Mauri Massimo Micucci Andrea Morbelli Erika Munno Toni Muzi Falconi Marica Nobile Donato Marco Occhilupo Diotima Pagano Mariella Palazzolo Veronica Pamio Carlo Pedata Alessandro Pica Lara Pontarelli Luigi Quaranta Roberto Race Claudia Raggi Stefano Ragugini Camillo Ricci Fabiana Rigirozzo Laura Rovizzi Alfonso Ruffo Mariangela Rulli Francesca Aurora Sacchi Filippo Salone Ermanno Sgaravato Francesca Santoro Luigi Santoro Paolo Sarzana Nicolò Scarano Antonio Sfameli Licia Soncini Marco Sonsini Franco Spicciariello Luciano Stella Michelangelo Suigo Piermario Tedeschi Valeria Torta Claudio Velardi Antonio Vella Michele Vitiello

CONFERENZE - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni conferenza stampa di fine anno 1giorgia meloni conferenza stampa di fine anno 6giorgia meloni conferenza stampa di fine anno 2

 

Ultimi Dagoreport

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…