TOGHE ROTTE – IL MEMORIALE DELL’AVVOCATO AIELLO CHE SCAGIONA ROBLEDO: “TUTTE LE NOTIZIE LE HO APPRESE DAI GIORNALISTI” – IL CASO DELLE ISTANZE DEL DIFENSORE DELLA LEGA RESPINTE DAL PM TRASFERITO DAL CSM

Gianni Barbacetto per “il Fatto Quotidiano 

 

DOMENICO AIELLO DOMENICO AIELLO

Circola da giorni, tra Milano e Roma, un “memo”, un appunto riservato sulla vicenda per cui Alfredo Robledo è stato “condannato” dal Consiglio superiore della magistratura a lasciare la procura di Milano e andare a fare il giudice a Torino. Lo ha scritto Domenico Aiello, l’avvocato della Lega che il Csm indica come colui a cui Robledo ha rivelato segreti investigativi, ricevendone in cambio informazioni sulla richiesta d’immunità avanzata al Parlamento europeo da Gabriele Albertini, in causa penale e civile con Robledo.

 

 Il “memo” di Aiello – che il Fatto quotidiano ha potuto leggere – è circolato in diverse stesure in ambienti vicini al Csm, perché l’avvocato intendeva verificare la possibilità di presentarlo alla sezione disciplinare del Consiglio, come “contributo di verità e non certo nell’interesse di una o altra parte in disputa, ma solo in quanto”, scrive Aiello, “questa vicenda ha a mia insaputa devastato e irrimediabilmente pregiudicato la serenità familiare e professionale”. Non risulta che, alla fine, il documento sia stato consegnato al Csm. Ecco però come l’avvocato vi ricostruisce la vicenda e i suoi rapporti con Robledo.

Alfredo RobledoAlfredo Robledo

 

   “Ho letto l’atto di incolpazione sul sito giustiziami.it  . Non ho mai ricevuto alcuna informazione riservata, o coperta da segreto istruttorio, da alcun magistrato della procura di Milano o agente di polizia giudiziaria, relativa a indagini in corso. Né, nell’ambito di procedimenti (Lega) sono mai stato ricevuto a colloquio da magistrati in forma riservata, ma sempre al cospetto di due o più persone. Nel medesimo periodo di tempo ho avuto identici se non più fitti contatti con i vertici della procura di Torino e di ogni altro ufficio che aveva in corso indagini similari”.

 

CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO CAMERA ARDENTE DI GERARDO DAMBROSIO ALFREDO ROBLEDO

 Il riferimento è alle inchieste di Milano, di Torino e di altre città sui rimborsi spese dei gruppi consiliari della Lega. “Tutti in procura erano al corrente di riunioni periodiche in cui gli inquirenti decidevano la linea da seguire”. “Già da qualche giorno prima del 18 dicembre 2012 erano presenti sui media contenuti, orientamenti e futuri sviluppi dell’indagine in questione. Al riguardo, anche senza cercarli, ho sempre avuto contatti costanti e numerosi, de visu, con cronisti, colleghi difensori e addetti ai lavori, da cui ho attinto notizie, alcune delle quali fondate e tempestive”.

 

   SONO LE NOTIZIE che poi il 18 e 19 dicembre 2012 riferisce – intercettato per tutt’altra vicenda dalla procura di Reggio Calabria – ai vertici della Lega, Roberto Maroni, Matteo Salvini e altri. “La pendenza di indagini presso i gruppi di opposizione, al 18 dicembre 2012, era ben nota a tutti i cronisti di giudiziaria che risiedono nei corridoi della procura e con cui ogni avvocato si confronta quotidianamente. Il 18 mattina non ho incontrato alcun magistrato. Ho incontrato il decano dei giornalisti di giudiziaria e due esponenti di agenzie di stampa, con una delle quali ho avuto un brutto diverbio poi appianato.

 

SALVINI SICILIASALVINI SICILIA

 Avendo quella stessa mattina in agenda un delicato incontro all’Ordine degli avvocati fissato per le 12.15, non avrei avuto il tempo di attendere l’esito delle istruttorie in corso. Confermo di aver più volte protestato con i magistrati riguardo al fatto che solo i gruppi di maggioranza al momento erano stati destinatari di avvisi, la cosa nell’imminenza delle elezioni regionali non era di poco momento: ne parlai anche personalmente con il procuratore Bruti, che mi disse di rivolgermi all’aggiunto.

 

SALVINI E MARONI SALVINI E MARONI

I messaggi del 18 e 19 dicembre sono pertanto riferibili alle notizie da giorni note nei corridoi. Stesso dicasi per l’incontro della sera successiva: incontrai un giornalista in un noto bar di Milano. Non ebbi alcun nome e infatti non esistono nelle mie intercettazioni”.

 

Prosegue il “memo”: “Tutte le informazioni, la tempistica del procedimento, la composizione e coloritura partitica degli indagati sono dunque frutto di informazioni ottenute da cronisti bene informati, mai smentite dagli atti”, e dall’incrocio delle informazioni “tra i difensori”. Quanto poi alle informazioni date a Robledo su Albertini, “ho fornito solo dati reperiti su internet”.

 

gabriele albertinigabriele albertini

   PIÙ IN GENERALE, “non sono mai stato in rapporti di familiarità con il magistrato, mai incontrato fuori da contesti lavorativi. È documentabile, al contrario, che diverse – e con conseguenze non lievi per il mio assistito partito politico – sono state le istanze di giustizia non accolte dal magistrato incolpato”. Due esempi di richieste di Aiello rigettate da Robledo, che per entrambe chiese l’archiviazione: “La querela per diffamazione Maroni vs Francesco Belsito” (l’ex cassiere della Lega che in un’intervista aveva adombrato che Roberto Maroni fosse stato corrotto nella vicenda Finmeccanica); e “la querela contro Matteo Brigandì” (che pretendeva dalla Lega circa 3 milioni di compensi professionali).

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...