renzi di maio

SOGNO O SONDAGGIO - ITALIA TRIPOLARE: M5S E CENTRODESTRA A DUE PUNTI DAL PD - MA IL PRIMO PARTITO E’ QUELLO DEGLI ASTENSIONISTI E DEGLI INDECISI!

DI MAIO RENZIDI MAIO RENZI

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

Lo scenario politico di questa settimana fa segnare un avvicinamento del M5S al Pd, che continua a prevalere nella graduatoria delle intenzioni di voto ma risulta in lieve flessione rispetto alla precedente rilevazione della metà di marzo. I due partiti risultano ora separati solamente da 2,2% mentre allora la distanza era di 5,3%.

 

silvio berlusconisilvio berlusconi

Le sei settimane che separano i due sondaggi sono state caratterizzate da avvenimenti di grande rilievo, sul fronte interno e su quello internazionale. Si tratta di avvenimenti che sembrano aver determinato qualche segnale di cambiamento nelle scelte degli elettori. Vediamo i risultati in dettaglio, iniziando dalla «zona grigia» rappresentata da astensionisti ed indecisi che raggiungono il livello più elevato nell' ultimo anno, attestandosi a 36,9%.

 

MARCHINI  toMARCHINI to

Come si diceva, il Pd mantiene il primato nella graduatoria di voto con il 31,1% delle preferenze, in flessione di 1,1% rispetto a marzo, seguito dal M5S con il 28,9%. Il primo risulta indebolito dalle permanenti tensioni interne, che si sono manifestate anche in occasione del referendum sulle trivelle, e dalla vicenda giudiziaria campana (è indagato il presidente dimissionario del Pd campano Stefano Graziano) che hanno evidenziato, una volta di più, lo scollamento del partito tra centro e periferia, non tanto o non solo per le tumultuose vicende che hanno accompagnato le elezioni primarie in diverse città, quanto piuttosto per l' immagine di un partito che in svariati contesti locali sembra fuori controllo.

 

Il M5S sembra aver superato la difficile fase causata dalla vicenda di Quarto, recuperando il calo di consensi subito. Dopo la scomparsa di Casaleggio i giovani dirigenti del movimento sono chiamati a consolidare il proprio ruolo mostrando la capacità di rappresentare un' alternativa di governo.

 

renzi di maiorenzi di maio

A seguire Forza Italia e Lega risultano appaiate, mentre Area popolare (4,2%) scavalca, sia pure di poco, Fratelli d' Italia (3,9%). Infine, Sel-Sinistra italiana (3,2%) si colloca di poco al di sopra della soglia di sbarramento prevista dall' Italicum. Nonostante la riduzione delle distanze tra i primi due contendenti, il ballottaggio tra Pd e M5S si risolverebbe con una vittoria di misura del partito di Renzi (50,9% a 49,1%).

 

Come nelle precedenti rilevazioni si osserva che il M5S risulta nettamente preferito al Pd dagli elettori della Lega e di Fratelli d' Italia e in misura più contenuta da quelli di Forza Italia. Tra gli elettori di Area popolare prevarrebbe di poco il Pd mentre tra quelli di Sel e SI il risultato sarebbe alla pari.

 

È difficile immaginare se, alla luce dei recenti avvenimenti romani, potrebbe nascere una lista unica di centrodestra che raggruppi Forza Italia, Lega e Fratelli d' Italia, oppure se la decisione di Berlusconi di sostenere Marchini preluda ad un compattamento delle diverse componenti moderate del centro e del centro destra e a uno spostamento degli equilibri.

 

Nando PagnoncelliNando Pagnoncelli

Pur con questa incognita, le intenzioni di voto per una lista unica di centro destra sono oggi pari al 28,9%, sostanzialmente in linea con il risultato del M5S (29,1%), ed in lieve flessione rispetto alla somma algebrica dei tre partiti misurati singolarmente dato che, come spesso accade, l' unione di forze politiche produce qualche contrarietà e disaffezione nell' elettorato di partenza.

 

Immaginando un ballottaggio tra Pd e la lista unica di centrodestra, ad oggi il primo prevarrebbe sulla seconda 52,3% a 47,7%, con gli elettori del M5S più a favore del Pd (35% a 25%) e i centristi di Area popolare a favore della lista unica di centrodestra (55% a 35%). Sorprendentemente, tenuto conto che sono alleati del Pd nella coalizione di governo.

 

Infine abbiamo testato un ipotetico ballottaggio tra M5S e lista di centrodestra, scenario al momento difficile a realizzarsi. In questo caso il Movimento 5 Stelle prevarrebbe nettamente, con più di nove punti di distacco, grazie al convergere su di esso della larga maggioranza della sinistra e di una quota rilevante degli elettori Pd.

 

Come detto, gli ultimi mesi sono stati densi di avvenimenti. Tuttavia per il Pd i successi ascritti, come l' approvazione della riforma costituzionale e la scarsa partecipazione al recente referendum, sono stati oscurati dalle vicende giudiziarie e dalle dinamiche critiche interne al partito. Per il centrodestra la divisione si è conclamata (quando il nostro sondaggio era in fase di conclusione) con la scelta di Marchini a Roma.

matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

 

Oltre alla necessità di Berlusconi di mantenere un ruolo centrale, sembra esserci anche una visione strategica distante tra chi cerca di collocarsi nel solco del popolarismo europeo e chi invece fa una scelta xenofoba e populista sull' onda delle destre vincenti in Europa. In tutto ciò il Movimento 5 Stelle guadagna consensi. La situazione rimane disordinata. A questo punto forse sarà solo la prossima tornata amministrativa a chiarire il panorama.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)