giorgia meloni joe biden giorgia meloni emmanuel macron olaf scholz

JOE BIDEN HA ASSEGNATO I COMPITI A CASA ALLA MELONI – IL PRESIDENTE AMERICANO HA CHIESTO ALLA TURBO-ATLANTISTA DUCETTA DI METTERE D'ACCORDO I GOVERNI EUROPEI SULL’USO DEI FONDI RUSSI CONGELATI IN OCCIDENTE PER AIUTARE L’UCRAINA MA FRANCIA E GERMANIA HANNO RISPOSTO PICCHE - LA "SORA GIORGIA" NON E' MARIO DRAGHI: SCAZZA UN GIORNO SÌ, E L'ALTRO PURE, CON MACRON E QUANDO VIAGGIA ALL'ESTERO NEMMENO LA RICONOSCONO (COME ACCADUTO IN LIBANO) -  PUTIN: "LA CONFERENZA DI PACE IN SVIZZERA? UN BARACCONE DESTINATO A FALLIRE"

Articoli correlati

MA QUALE STANDING INTERNAZIONALE DELLA MELONI, ALL\'ESTERO NON LA RICONOSCONO NEMMENO - IL PRIMO...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

meloni biden

Il 9 giugno Giorgia Meloni se la vedrà con gli elettori alle Europee. Il 13 con i capi di Stato e di governo del G7. E per quel giorno Joe Biden si aspetta che la presidenza italiana avrà costruito l’intesa sull’uso dei fondi russi congelati in Occidente per aiutare l’Ucraina. È una missione quasi impossibile, perciò l’Amministrazione americana segue con particolare attenzione il difficile lavoro diplomatico di Palazzo Chigi.

 

Lo fa da marzo, da quando la questione venne affrontata nell’incontro alla Casa Bianca tra il presidente statunitense e la premier. In quella occasione Biden disse a Meloni di «nutrire forti aspettative» sul vertice in Puglia, che dovrebbe «favorire una crescente convergenza» sul dossier contrastato dai maggiori Paesi dell’Unione per problemi giuridici, politici e soprattutto economici.

 

È noto che Francia e Germania si siano messe di traverso, ma Meloni — rispondendo a Biden — promise di impegnarsi per «spingere quanto più possibile l’Europa a sostenere Kiev nelle sue varie esigenze finanziarie, militari e di ricostruzione». In questo senso, un sostegno all’iniziativa potrebbe arrivare dalla presidente della Commissione Ue. […]

 

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale

Il governo di Bruxelles propone di prelevare gli utili netti dei beni immobilizzati della Banca centrale russa, che dovrebbero fruttare circa 3 miliardi di interessi solo nel 2024. Ovviamente non basterebbero. Biden sa, e lo ribadì alla premier italiana, che «Kiev ha disperatamente bisogno» del pacchetto di sostegno americano, bloccato alla Camera dall’atteggiamento «ostile» dello speaker Mike Johnson, «su pressione di Donald Trump per motivi elettorali».

 

[…] È chiaro che il superamento dello stallo agevolerebbe anche la mediazione con l’Europa sui fondi russi. Ed è proprio all’Europa che il rappresentante dell’Amministrazione si rivolge: per «ostacolare la macchina bellica russa», serve una «pressione diplomatica sulla Cina in modo da scoraggiare» le forniture a Mosca, «evidenziando in caso contrario le potenziali ripercussioni negative sui rapporti» con l’Unione.

joe biden giorgia meloni

 

È una sorta di «whatever it takes» per sostenere l’Ucraina, che a giudizio di Sullivan nel 2024 avrà la «resistenza» come «obiettivo strategico», in attesa di verificare se nel 2025 potrà pensare a una «controffensiva». D’altronde non si scorgono all’orizzonte segnali distensivi con Mosca, se è vero che Vladimir Putin ha già bollato come un «fenomeno da baraccone destinato a fallire» la Conferenza di pace in Svizzera.

 

E come non bastasse, il dittatore russo — secondo informazioni dei servizi — starebbe sviluppando le capacità nucleari in ambito spaziale che potrebbero comportare una «grave minaccia ai sistemi satellitari occidentali». Ecco perché Kiev è così importante per il mondo libero, e perché Biden si attende un risultato positivo dal G7. Anche in prospettiva del vertice Nato che si terrà a Washington per celebrare i 75 anni del Patto Atlantico. […] L’appuntamento è fissato a luglio, ma è giugno il mese fatidico di Meloni. E non solo per le Europee.

joe biden giorgia meloni joe biden giorgia meloni vertice nato vilnius 4rishi sunak joe biden giorgia meloni jens stoltenberg volodymyr zelensky vertice nato di vilnius giorgia meloni e joe biden - g20 new delhi

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."