striscione per cantone

LA CANTONATA - OCCHIO, NON È SALVINI L'ANTI-RENZI, MA RAFFAELE CANTONE: IL MAGISTRATO È OVUNQUE, E SNOCCIOLA DICHIARAZIONI SU QUALUNQUE TEMA, INTERVISTE, LIBRI - UN DI PIETRO PETTINATO CHE NON È PIÙ SOLO COMMISSARIO ANTICORRUZIONE, MA UN POLITICO CHE RUBA LA SCENA AL PREMIER

Claudio Cerasa per "Il Foglio"

 

raffaele cantoneraffaele cantone

Accendi la televisione e a qualsiasi ora del giorno e della notte c’è una frase molto profonda e molto densa e carica di significati pronunciata da Raffaele Cantone. Consulti i siti internet, i blog, i social, e a qualsiasi ora del giorno e della notte c’è un politico o un ministro o un semplice parlamentare che, per rassicurare il paese e probabilmente i mercati, prima di aprire bocca e prima di esprimere un qualunque concetto giura di averne parlato un attimo prima con Raffaele Cantone (e comunque, se non l’ha ancora fatto, lo farà presto, prestissimo, arrivo subito).

renzi cantonerenzi cantone

 

Apri la mattina i giornali e in qualsiasi giorno della settimana trovi un’intervista, una dichiarazione, un’anticipazione, una chicca, una novità, un provvedimento, un pensiero legato a Raffaele Cantone. Giri l’Italia, senza cattive intenzioni, e in un qualsiasi capoluogo di regione trovi un manifesto che annuncia un prossimo evento con Raffaele Cantone (8 aprile a Roma, 17 aprile a Napoli, il 15 a Torino, seguiranno forse convention a San Siro, più in là sicuramente al Maracanã).

 

raffaele cantoneraffaele cantone

E poi. Vai in libreria, in una qualsiasi parte di Italia, e in ogni scaffale che si rispetti trovi la copertina di un libro in cui compare la bella faccia di Raffaele Cantone (tra monografie, interviste, libri scritti a quattro mani, prefazioni, contributi vari, dal 2008 a oggi siamo a quota 18 volumi, poco più di due pubblicazioni all’anno).

 

Populismo giudiziario e penale. Il veleno che la sinistra inietta nel paese Si dirà: e di che ti meravigli? E’ un personaggio pubblico, ha appeal, piace alla gente che piace, è il simbolo della lotta contro la Corruzione, rappresenta la Moralità, il Bene assoluto che lotta contro il Male assoluto, garba a tutti, e se Renzi va così tanto in televisione e sui giornali non si capisce perché Cantone debba essere da meno. Fai questo ragionamento e poi tutto a un tratto ti rendi conto che il problema è tutto lì.

raffaele cantone raffaele cantone

 

 E che Raffaele Cantone, pur non essendo un politico, almeno per il momento, si muove ormai da perfetto politico. E da perfetto politico interviene su tutto. Interviene (non si capisce a che titolo) per spiegare perché De Gennaro non si tocca. Interviene (non si capisce a che titolo) per spiegare che i partiti ormai sono in crisi e che le fondazioni hanno sostituito le correnti. Interviene (non si capisce a che titolo) per spiegare che le primarie del Pd vanno regolate al più presto e che così, signora mia, proprio non si può andare avanti. E così via. Cantone parla, si diverte e diverte, ci prende gusto, si muove con il passo da premier in pectore.

 

raffaele cantone  raffaele cantone

Da quasi politico qual è sente che il suo ruolo ha un senso se circondato da consenso (e dunque si va in tv, si va sui giornali, si esce con i libri). E seppure, al momento, non esistano sondaggi su quanto varrebbe un Cantone nell’agone politico (ma è solo questione di tempo), esistono invece dei sondaggi, forse persino più veritieri, che spiegano che il consenso, il gentile Cantone, ce l’ha eccome, e non esiste “tecnico” in circolazione che, in tv, funzioni meglio di lui.

 

cantone libro solo per la giustiziacantone libro solo per la giustizia

Alcuni dati per capire di cosa stiamo parlando. Il 7 aprile Cantone è stato a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, su La7, e la trasmissione ha tenuto bene: 4,57 per cento di media. Il 22 marzo Cantone è stato da Fazio, su Rai Tre, è entrato al 7,1 per cento ed è uscito al 10,01 per cento. Qualche mese prima, a settembre, Cantone è stato a Ballarò, ancora Rai Tre, ed è entrato con il 6,2 per cento ed è uscito con l’8,03 per cento. Il 29 marzo, da Lucia Annunziata, ancora su Rai Tre, Cantone è arrivato al 6,3, un punto in meno di Renzi, ma con in più, dall’altra parte della rete, la Formula 1 che tira ancora parecchio. Potremmo continuare così per ore ma alla fine rischieremmo di dilungarci e di non arrivare al vero nocciolo della questione.

 

cantone libro i gattopardicantone libro i gattopardi

Che è questo: ma siamo sicuri che il cantonismo, variabile pettinata e alfabetizzata del dipietrismo, non stia sfuggendo di mano a Renzi? In un primo momento il presidente del Consiglio, ai tempi degli scandali legati all’Expo, aveva scelto di affidare al numero uno dell’Autorità anti corruzione il compito di fare ordine a Milano e di metterci la faccia per salvare la faccia al governo. Nel corso del tempo, come si è visto e come abbiamo raccontato più volte su questo giornale, Cantone ha preso coraggio. Ha partecipato, accompagnato da un’ovazione, alla Leopolda di Renzi, nell’ottobre 2014.

 

cantone camussocantone camusso

E, giorno dopo giorno, ha cominciato a porsi sulla scena dimostrando di non essere soltanto la scopetta esibita da Renzi per fare pulizia nel mondo; ma di essere un personaggio pubblico che, in linea teorica, può vivere anche di luce propria, e non solo riflessa. Si potrebbe passare un’intera giornata a raccontare le ragioni per cui, dietro il consenso mediatico, stia montando nel paese anche un grado di insofferenza mica male per una serie di norme restrittive e talebane previste in alcuni punti dei nuovi regolamenti della legge anti corruzione (e si potrebbe raccontare a lungo degli imprenditori preoccupati per l’articolo 32 del ddl anti corruzione che consente il commissariamento delle imprese per il semplice sospetto di corruzione).

striscione per cantonestriscione per cantone

 

Ma la vera ciccia politica della storia di Cantone – di cui anche Renzi si è accorto, di cui a Palazzo Chigi tutti si sono accorti, di cui in Parlamento tutti si sono accorti – è che forse inconsapevolmente o forse consapevolmente il signore della Moralità oggi ha un consenso persino più trasversale di Renzi. Non ha nemici (piace persino a Landini, forse pure a Salvini, sicuramente a Sabelli, probabilmente anche a molti gufi e molti rosiconi). Piace a un arco costituzionale che va da Forza Italia fino al Movimento 5 stelle (quando venne votato all’autorità anti corruzione mise tutti d’accordo).

raffaele cantone operazione peneloperaffaele cantone operazione penelope

 

Viene coccolato da tutti i giornali. E in prospettiva futura è l’unico personaggio che può porsi sulla scena come l’unico avversario di Renzi. E se è vero che, secondo le logiche della Repubblica giudiziaria, essere contro l’anti corruttore unico delle coscienze significa essere un po’ corrotti dentro è evidente che chiunque proverà ad affrontare Cantone non potrà che essere percepito dal paese come un amico della corruzione. Se questo è il principio il passaggio da supplente a docente ordinario è dietro l’angolo. E forse, a poco a poco, anche Renzi sta cominciando a capire che mettere il paese in mano all’anti corruttore unico delle coscienze rischia di essere, come dire, una bella cantonata. No?

cantone di feo il male italianocantone di feo il male italiano

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”