
SPEZZATINO D'AUTUNNO – ALLA FINE IL CENTRODESTRA LA SPUNTA: NON CI SARÀ ALCUN ELECTION DAY PER LE CONSULTAZIONI IN VALLE D’AOSTA, MARCHE, CALABRIA, TOSCANA, PUGLIA, CAMPANIA E VENETO. E LA MELONI GODE: COSÌ L'EFFETTO "SCOPPOLA" SARÀ DILUITO (POTREBBE FINIRE 5-2 PER IL CAMPO LARGO) – IN VENETO E PUGLIA IL DERBY È TRA LE COALIZIONI: NELLA REGIONE DI ZAIA, FRATELLI D’ITALIA E LEGA LITIGANO PER IL CANDIDATO, IN QUELLA DI EMILIANO, DECARO FA IL PREZIOSO PERCHÉ NON VUOLE L’INGOMBRANTE GOVERNATORE USCENTE TRA LE PALLE…
1 – REGIONALI, ANCHE LE DATE «CONTANO»
Estratto dell’articolo di Massimo Rebotti per il “Corriere della Sera”
Valle d’Aosta, Marche, poi Calabria, poi Toscana, poi — chissà se insieme — Puglia, Campania e Veneto. Il prossimo autunno c’è un voto quasi ogni domenica.
L’opposizione chiede un «election day» ma sa già che non lo otterrà. Il centrodestra ha buon gioco a ricordare che non spetta al governo (ma ai governatori uscenti) stabilire il giorno della «partita». E poi alla maggioranza può andar bene così: in caso di risultati negativi, lo «spezzatino» ne diluisce l’impatto. Al centrosinistra invece converrebbe il contrario: un giorno solo avrebbe amplificato eventuali risultati positivi.
Sempre ammesso poi che le cose stiano ancora come nelle ipotesi — centrodestra sfavorito, centrosinistra favorito [...]
Nel match sulle date ci sono poi anche le convenienze dei singoli governatori.
Dal calabrese Occhiuto che dopo le dimissioni ha voluto urne sprint per spiazzare gli avversari; al toscano Giani che, a proposito di spiazzamenti, durante un dibattito chiedeva allo sfidante Tomasi: «Si vota il 12, ti va bene?». E lui: «Basta saperlo». Per arrivare a Campania, Veneto e Puglia dove, al contrario, conviene andare «lenti» perché i nodi da sciogliere sono imponenti e si chiamano De Luca, Zaia ed Emiliano. E quindi, per ora, niente date.
2 - VENETO, PUGLIA E CALABRIA IL DERBY (PER ORA) È ALL’INTERNO DELLE COALIZIONI
Estratto dell’articolo di Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
Tutti in vacanza ma con una scadenza molto stringente: dopo Ferragosto bisogna sciogliere i nodi delle Regionali di autunno. Vale per Giorgia Meloni e tutto il centrodestra, e vale per Elly Schlein e il fronte delle opposizioni. Perché […] per ora la battaglia è tutta interna alle coalizioni.
L’uscita di scena dei tre governatori di lungo corso non ricandidabili per un terzo mandato, il leghista Luca Zaia in Veneto e i dem Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, in Campania e Puglia, provoca le maggiori turbolenze.
Per le forze che governano il Paese, si prepara un summit, già prima del rientro a Roma, forse proprio in quella Puglia nella quale Meloni è attesa per un passaggio dopo le vacanze in Grecia.
All’apertura di Matteo Salvini su una lista in nome del «doge», in Veneto, tanti dentro FdI non credono: è un bluff, una lista Zaia non sottrarrebbe posti soltanto agli alleati, farebbe del male anche alla leadership leghista.
Ma poi nessuno scommetterebbe sulla disponibilità della premier, che vanta un primato solidissimo in quella regione, a cedere sia sul candidato sia sui simboli. Come se ne esce? Per ora si tenta di lasciar passare la buriana. Ma al più tardi al raduno di Pontida, il 21 settembre, il candidato dovrà essere sul palco.
E potrebbe essere il giovane vicesegretario del Carroccio, Alberto Stefani, a spuntarla sui Fdi Raffaele Speranzon e Luca De Carlo.
Dall’altro lato della barricata, le incertezze più serie riguardano la Puglia. Da anni il predestinato alla successione di Emiliano è Antonio Decaro, ex sindaco di Bari oggi europarlamentare, in forza di 500 mila preferenze.
Disponibile a tratti e a una condizione: lo stop alle candidature in Consiglio per due ex pesanti come lo stesso Emiliano e Nichi Vendola. Dentro il partito di Schlein si minimizza: «Capricci, cederà». Sul territorio, invece, c’è chi crede che Decaro, convinto che nessuno si accollerà il rischio di cambiare cavallo e far vincere il centrodestra, terrà duro: «Chi ha più da perdere non è Antonio che ha davanti a sé ancora quattro anni a Bruxelles, ma il partito».
E tuttavia Schlein non si schiera contro Emiliano candidato e il governatore uscente fa professioni di fermezza: «Non si dettano condizioni sulle liste». Il braccio di ferro potrebbe concludersi con la rinuncia volontaria di Emiliano […], […] compensato con un incarico di assessore nella giunta Decaro, o un ruolo nel partito. E con il conseguente passo indietro di Vendola, tentato dal tornare tra quei banchi solo per contenere il successore e arcinemico. […]
Al puzzle per il centrosinistra si è aggiunta la Calabria, dopo le dimissioni di Roberto Occhiuto. […] Se Pasquale Tridico, del M5S, manterrà la sua indisponibilità a traslocare da Bruxelles, dove si è trasferito con la famiglia, dovrebbe toccare al pd Giuseppe Falcomatà. Giuseppe Conte, che ha incassato il via libera a Roberto Fico in Campania, non si opporrà.
GAETANO MANFREDI VINCENZO DE LUCA
luca zaia giorgia meloni
ELLY SCHLEIN E VINCENZO DE LUCA
michele emiliano antonio decaro
elly schlein eugenio giani
luca zaia giorgia meloni