CON PD, M5S, AVS GIORGIA MELONI GOVERNA ALTRI 20 ANNI! L’OPPOSIZIONE SI FRANTUMA SU ARMI E GAS RUSSO: SEI MOZIONI DIVERSE E ASTENSIONI INCROCIATE - IL PD LITIGA ANCHE CON SE’ STESSO: SCHLEIN PIÙ VOLTE HA ATTACCATO IL GOVERNO ITALIANO PER AVER ACCETTATO DI SPENDERE IL 5% DEL PIL PER LE SPESE MILITARI NATO. E IN EUROPA IL GRUPPO DEM VOTA CONTRO LA LINEA DELLA SEGRETARIA A FAVORE DELLA RISOLUZIONE SULLA DIFESA, CHE COMPRENDE UN ESPLICITO INVITO AGLI STATI MEMBRI A INVESTIRE IL 5% DEL PIL – CONTE CAMBIA IDEA SULLE PRIMARIE: VUOLE CORRERE PER SFIDARE LA SCHLEIN. IL SUO OBIETTIVO...
Maria Teresa Meli per corriere.it - Estratti
Come da copione l’opposizione si presenta con sei mozioni. Ma questa volta c’è una novità. Il Pd oltre a dividersi su punti fondamentali della politica estera con i potenziali alleati, litiga anche con sé stesso. Elly Schlein più e più volte ha attaccato il governo italiano per aver accettato quel 5% del Pil per le spese militari Nato.
C’è un passaggio su questo anche nel testo che il Pd ha presentato ieri alla Camera e al Senato. Peccato che in Europa il gruppo dem — proprio nelle stesse ore in cui in Parlamento si è svolto il dibattito sulle comunicazioni di Meloni — abbia votato a favore della risoluzione sulla Difesa, che comprende un esplicito invito agli Stati membri a investire il 5% del Pil.
Il gruppo dei Socialisti e democratici ha votato in modo pressoché compatto, compresa la delegazione spagnola. Certo, i dem non sarebbero dem se votassero tutti allo stesso modo, perciò un pezzo dell’eurogruppo non si è allineato, ma la maggior parte sì.
MENAGE ATREJU - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA
I contrari sono stati, come da copione, Strada, Tarquinio e Ruotolo. Zan ha preferito non esprimersi. Lo stesso hanno fatto Decaro, Ricci e Benifei.
Ma il capogruppo Nicola Zingaretti ha seguito le indicazioni dei socialisti europei.
D’altra parte, anche il premier spagnolo Sánchez, invocato dal Pd come barriera al riarmo, non è che abbia mai detto no. Più banalmente, si è impegnato a rispettare il target Nato fissato chiedendo flessibilità su come arrivare a questo obiettivo.
Per il resto, le opposizioni non si sono discostate dalla solita linea. I 5 Stelle continuano a chiedere lo stop alle armi a Kiev e a frenare sull’utilizzo degli asset russi. Il Partito democratico invece va avanti nel sostegno all’Ucraina. Anche se la parola «armi» è bandita dalla mozione dem (del resto non figura nemmeno in quella della maggioranza) e si preferisce utilizzare un giro di parole per dire che l’Italia deve continuare a sostenere Kiev «mediante tutte le forme di assistenza necessarie».
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Morale della favola: alla fine, in sede di votazione, le opposizioni optano per il rito delle astensioni incrociate, ma per parti separate delle rispettive mozioni, ben s’intende, perché alcuni punti della mozione del Movimento sono indigesti anche a Schlein.
Quindi il Pd tutto, non solo i riformisti, vota contro alcuni punti della mozione Conte.
Segnatamente, sugli asset russi, sullo stop al sostegno militare all’Ucraina e sul ripristino del gas di Mosca. «Persino la mozione di Avs era più potabile di quella dei 5 Stelle», mormora qualche parlamentare pd. Eppure anche quella prevedeva di fermare i flusso di armi a Kiev (e infatti su questo punto specifico tutti i dem hanno votato contro la risoluzione rosso-verde), ma in una formula ben più blanda di quella presentata da Conte.
Dunque i dem sono rimasti compatti. Unica eccezione, i voti sulle risoluzioni di Italia viva e Azione. Il Partito democratico aveva deciso per l’astensione e la maggior parte dei deputati si è attenuta a quell’indicazione, eccezion fatta per i riformisti di Lorenzo Guerini che hanno votato a favore di entrambi i testi.
Insomma, la politica estera continua a dividere il cosiddetto Campo largo. Ma c’è di più. Ieri i 5 Stelle hanno pubblicato su tutti i social una card per annunciare il dibattito in Aula che raffigurava Conte e Meloni come i duellanti della giornata. Peccato che quello sia il ruolo che si è ritagliata Schlein. E infatti quella card è stata notata dal Nazareno. Come è stato notato il fatto che l’ex premier sembra aver cambiato idea sulle primarie.
Ora vorrebbe correre, qualsiasi sia la legge elettorale, perché sa di prendere più voti del Movimento 5 Stelle. E così può far pesare la «sua» percentuale nella trattativa con il Pd sulle liste per le politiche
schlein landini conte
guerini schlein conte
ANGELO BONELLI - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - GIUSEPPE CONTE - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE
GIUSEPPE CONTE - ELLY SCHLEIN - NICOLA FRATOIANNI - ANGELO BONELLI - MANIFESTAZIONE PD AVS M5S PER GAZA - FOTO LAPRESSE - FOTO LAPRESSE
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