volodymyr zelensky ue europa

L’UCRAINA NELL’UE È UNA BUONA IDEA? - BARBARA SPINELLI: “L’ADESIONE DI KIEV, MOLDAVIA E GEORGIA AGGIUNGEREBBE AGLI ABITANTI DELL’UNIONE CIRCA 51 MILIONI, TUTTI APPARTENENTI A PAESI CHE O VIVONO IN PIENA GUERRA, O SONO DOTATI DI CONFINI INCANDESCENTI CON MOSCA” - “LA NATURA E L’IMMAGINE DELL’UNIONE NE VERREBBERO ALTERATE IN MANIERA DRASTICA. GIA? OGGI I PAESI DELL’EST – POLONIA E BALTICI IN PRIMA LINEA – SONO NELL’UNIONE CON L’IDEA DI CAMBIARNE PROPOSITI E RAGION D’ESSERE. LA DIVISIONE TRA VECCHIA E NUOVA EUROPA NEL MEDIO PERIODO POTREBBE TORNARE A ESSERE NON SOLO VISIBILE MA DISTRUTTIVA E AUTODISTRUTTIVA…”

Barbara Spinelli per “TPI - The Post Internazionale”

 

BARBARA SPINELLI

Come altri paesi dell’Est Europa che per decenni hanno vissuto ingabbiati nel Patto di Varsavia, i governanti dell’Ucraina avevano in mente come assoluta priorita l’ingresso nella Nato: l’unico punto d’arrivo che dava loro la sensazione di un cambio di pagina decisivo – una volta dissolta l’Unione sovietica assieme al suo impero – e che offriva un ombrello di protezione militare almeno in apparenza automatico.

 

URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

L’articolo 42,7 del Trattato di Lisbona (dell'Unione europea) e ritenuto troppo labile in proposito: «Qualora uno Stato membro subisca un'aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformita dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Cio non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri».

 

ucraina il massacro dei civili a bucha 11

L’adesione all’Ue era giudicata come un primo passo verso l’orizzonte atlantico, una sorta di corridoio in grado di connettere l’Est europeo alla ben piu cruciale America del Nord, oltre che al Regno Unito. Questa era l’Europa sognata in gran parte delle societa post-comuniste: non un fine ma un mezzo, non l’abitudine alla convivenza tra popoli che lungo i secoli si erano combattuti in scontri sanguinosi (i fondatori che sono Germania, Francia e Italia in primis) ma una base d'appoggio per spiccare il salvifico, risolutivo salto oltre l’Atlantico.

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 6

 

Il grande equivoco

Adesso che siamo in piena guerra tra Kiev e Mosca l’aspirazione ucraina inevitabilmente si ridimensiona. Il principale obiettivo di Mosca era la neutralita dell’Ucraina e la rinuncia di Kiev all’ingresso nella Nato, ed e stato raggiunto, cosi come dopo il ‘45 fu raggiunto neutralizzando Finlandia e Austria.

 

Ambedue le grandi potenze nucleari vogliono avere attorno a se una cintura di Stati neutrali, non armati da Paesi avversari o lontani, e lo squilibrio fra Russia e Nord America creatosi con l’allargamento a Est della Nato non poteva durare. La cintura dell’una come dell’altra potenza e chiamata anche sfera di interesse.

URSULA VON DER LEYEN DURANTE IL COLLEGAMENTO DI ZELENSKY

 

In America del Nord prende il nome di Dottrina Monroe. La dottrina fu annunciata negli anni Venti dell’800, dopo le guerre napoleoniche: vietava l’intromissione di forze esterne in tutta l’America Latina, isole comprese, e ancor oggi e sacrosanta per le amministrazioni Usa. Carlo Emilio Gadda la chiamo nel 1929 il «campicello di Monroe, chiuso da un leggiadro filo spinato» (in realta non fu affatto leggiadro, come si vide poi in Cile o Venezuela o Nicaragua o Cuba).

 

Il filo spinato che proteggeva l’Urss e il Patto di Varsavia era spaventoso ma nelle menti dei governanti russi l’idea di una “cintura” neutrale anche se non piu spaventosa continua a esistere, e continuera presumibilmente a esistere anche dopo Putin. Questo l’equivoco che il primo grande allargamento a Est dell’Unione europea non ha risolto (otto Paesi in tutto, tra il 2004 e il 2013) e che sempre piu ha avvelenato le sue relazioni interne, la sua idea di Stato di diritto, il progetto pacifico che nel secondo dopoguerra era stato il cemento prima del Mercato Comune poi della Comunita, infine dell’Unione.

 

URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

La promessa di includere al piu presto l’Ucraina, e contemporaneamente anche la Georgia e la Moldavia che hanno presentato la loro domanda di candidatura il 3 marzo, tre giorni dopo la richiesta di Kiev, rappresenta un radicale sbilanciamento dell’Unione a Est, con conseguenze enormi che andranno ben analizzate e se possibile contrastate e riaggiustate, se si vuole che l’Ue sopravviva come progetto pacifico i cui interessi non possono eternamente coincidere con quelli oltreatlantici.

 

vladimir putin

Equilibrio precario

L’adesione di Ucraina, Moldavia e Georgia aggiungerebbe agli abitanti dell’Unione circa 51 milioni (ben piu degli abitanti polacchi), tutti appartenenti a Paesi che o vivono in piena guerra come nel caso di Kiev, o sono dotati di confini incandescenti con Mosca e immersi in conflitti congelati come Georgia e Moldavia.

 

L’ingresso di Cipro nel 2004 gia fu una scelta avventata dei dirigenti Ue, se si considera il fatto che l’isola era lungi dall’aver superato il conflitto territoriale con la Turchia. Prossimamente, con l’aggiunta di Ucraina, Georgia e Moldavia, sarebbero ben quattro gli Stati non ancora pacifici che entreranno nell’Unione con un’idea calda delle guerre fredde e con confini instabili oltre che controversi.

 

putin berlusconi bush pratica di mare

La natura e l’immagine dell’Unione ne verrebbero alterate in maniera drastica. Gia oggi i Paesi dell’Est – Polonia e Baltici in prima linea – sono nell’Unione con l’idea di cambiarne propositi e ragion d’essere. Non riconoscono pienamente la Carta dei diritti fondamentali, che pure e giuridicamente vincolante essendo iscritta nei Trattati.

 

Non mancano di sottolineare – ogni volta che prendono la parola nel Parlamento europeo o nel Consiglio – che principi e diritti contenuti nella Carta e nei Trattati sono soggettivi, la cui portata giuridica e opinabile. Sempre vedono, nell’Unione, i possibili e temibili tratti del Patto di Varsavia. Era questa d’altronde la posizione congiunta del gruppo di Visegrad, ultimamente sfasciatosi perche l’Ungheria, pur condividendo i giudizi di Polonia e Baltici sui diritti, si e rifiutata di entrare in rotta di collisione con Mosca durante la guerra in Ucraina, e non partecipa ne alle sanzioni ne a possibili blocchi delle importazioni di gas e petrolio.

ursula von der leyen. mateusz morawiecki

 

L’ingresso dell’Ucraina (il Paese piu popoloso tra i nuovi candidati) accentuerebbe questa divisione tra “Vecchia” e “Nuova Europa”. Divisione su cui scommise con forza l’amministrazione di George W. Bush nel 2003, in occasione della guerra in Iraq. Come scriveva Dario Fabbri nel dicembre 2017, su Limes, tale era la «Nuova Europa nella bellicosa dizione di Donald Rumsfeld, da contrapporre alla censurabile mollezza dell’altra meta del continente. Estesa dalla Slesia al bassopiano sarmatico, dal Baltico al Mar Nero, dai Carpazi alla Bessarabia. Composta da molteplici etnie e confessioni, eppure universo reso culturalmente coeso dalla passata appartenenza all’impero sovietico».

 

frank walter steinmeir vladimir putin

La divisione e oggi meno visibile, visto che anche la vecchia Europa si e appiattita sulle volonta della Nato e dell’amministrazione Usa, ma nel medio periodo potrebbe tornare a essere non solo visibile ma distruttiva e autodistruttiva. Le prime avvisaglie gia sono percepibili: la decisione di Zelensky di rifiutare la visita a Kiev del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, considerato “persona non grata” per le passate posizioni favorevoli al gasdotto Nord Stream 2, le critiche dei dirigenti ucraini ai governi europei troppo poco bellicosi o non bellicosi con Mosca, la predilezione evidente di Kiev per l’alleanza con il Regno Unito, che pure non e piu parte dell’Unione: sono tutti segni che il cambio di rotta nella storia europea e gia cominciato.

 

putin orban

Tra Paesi potenzialmente cosi diversi una difesa comune e indipendente da Nato e Washington sara sempre piu ardua, e quasi impossibile una comune politica estera su cui fondare ed ergere l’esercito europeo che tanti anelano nel nostro continente senza ben sapere di cosa stanno parlando.

ursula von der leyen mateusz morawiecki volodymyr zelensky e jens stoltenberg 1ucraina il massacro dei civili a bucha 8

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO