renzi bettini

L'UOMO-OMBRA SENZA RUOLI E IL LEADER DI UN PARTITO AL 2% NEI SONDAGGI DECIDONO IL FUTURO DEL GOVERNO - BETTINI: ''SE CADE IL GOVERNO, SI VA AL VOTO''. NELLA SUA ENCICLICA SETTIMANALE, SE NON QUOTIDIANA, IL SEGRETARIO DE FACTO DEL PD DETTA LA LINEA. MA RENZI NON CI STA: ''SI PARLA CON LE ISTITUZIONI, NON CON I COMMENTATORI. LA COSTITUZIONE DICE CHE SI VERIFICA SE C’È UNA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO''

 

Da www.huffingtonpost.it

 

Se dovesse cadere il Conte bis, sottoposto a continue scosse, si tornerà inevitabilmente a votare? La pensa così Goffredo Bettini, consigliere politico del segretario del Pd Nicola Zingaretti, nel suo appello all’unità nell’intervista concessa al Corriere della Sera. Non la pensa così Matteo Renzi, agitatore del momento, nella sua intervista al Messaggero in cui lascia intendere che prima si potrebbe cercare un nuovo equilibrio parlamentare. Chi difficilmente farebbe parte di questo nuovo consesso è Matteo Salvini, che però al Corriere della Sera offre nuovamente la disponibilità a un confronto con il Governo. 

Bettini e Zingaretti

 

Goffredo Bettini al Corriere: “Se dovesse implodere, urne inevitabili”. 

“Sulla proposta che la maggioranza dovrà approvare in Parlamento” sul Recovery Plan “occorre una convergenza convinta delle forze sociali e dei partiti che sostengono Conte. Ci vuole collegialità, perché le risorse che abbiamo a disposizione una volta consumate non torneranno più. Va colta da tutti la solennità del momento”, esorta il dirigente dem. “Se l’attuale esecutivo dovesse implodere, per ragioni interne e non a causa dell’opposizione, sarebbe secondo me impossibile continuare la legislatura con altre soluzioni. Nessuno sarebbe più in grado di mettere in piedi ipotesi credibili. A quel punto ritengo inevitabili le urne. E tutti dovranno rispondere della propria parte di responsabilità nell’aver portato il Paese, in un momento così delicato, all’avventura di nuove elezioni”. 

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2

Parlando di Matteo Renzi, Bettini evidenziato che “ha contribuito a varare questo Governo. Sapeva di pagare un prezzo per la sua tradizionale avversione verso il M5S. Eppure in questi mesi abbiamo retto”. Ora “non so se, nella fase nuova che si sta aprendo, Renzi abbia intenzione di togliere il suo sostegno a Conte. Per certi aspetti non mi interessa leggere nella sua testa, piuttosto sapere che senza Italia Viva il governo non avrebbe più i numeri per andare avanti. Quindi, con pazienza, occorre ricomporre ascoltando tutti. E occorre, dall’altra parte, porre i problemi in maniera costruttiva”.

 

Matteo Renzi al Messaggero: “Al voto in caso di crisi? No”. 

 

“Ci sono 200 miliardi di euro che appartengono ai nostri figli, che noi prendiamo in prestito aumentando il debito pubblico e che servono per il futuro dell’Italia. Non accetto che qualcuno voglia spenderli alla chetichella, senza passare dal Parlamento. E non accetto che qualcuno possa esautorare il governo con task force e poteri sostitutivi. Io non lavoro per la crisi di governo, lavoro per evitare la crisi del Paese”. Il leader di Italia viva, Matteo Renzi sottolinea che “a noi interessa aiutare l’Italia, non prendere un ministro in più. A noi non servono sgabelli o strapuntini: noi siamo quelli che portano le idee, non che chiedono i posti”, aggiunge.

goffredo bettini dopo tre ore di dibattito con renzi e d'alema

 

 “Se mai dovessimo arrivare alla crisi, si parla con le istituzioni, non con i commentatori. La bussola per il Presidente della Repubblica è la Costituzione. E la Costituzione dice che si verifica se c’è una maggioranza in Parlamento. Spero che non si arrivi a tanto - sottolinea Renzi - ma se si arrivasse lì, scommetto sulla presenza di un’ampia maggioranza parlamentare. Penso che voteremo per le politiche del 2023”.

 

Matteo Salvini al Corriere: “Confronto con Conte su Recovery e scuola”. 

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis

“Ci siamo trovati compatti su una linea che non è sovranista e non è euroscettica: ma abbiamo detto no alla riforma di un trattato che ci rende meno liberi e che mette a rischio i risparmi degli italiani” dichiara il leader della Lega, Matteo Salvini, raccontando anche di aver proposto al premier Conte di “incontrarci nei prossimi giorni. Per dirgli che noi ci siamo. Siamo pronti al dialogo”. Un dialogo a trecentosessanta gradi, “su tutto, anche sull’utilizzo delle risorse del Recovery fund”, assicura Salvini, che puntualizza la strategia: “Agli alleati dico che un’opposizione unita ottiene. Ma per essere uniti, le decisioni della coalizione vanno prese a maggioranza”. Il leader leghista lamenta una mancanza da parte del premier: “Quello su cui ancora da Conte non c’è stato alcun tipo di riscontro, e mi dispiace, è il tema della scuola. Il governo prevede di riaprire tutto il 7 gennaio, ma l’apertura di settembre ha avuto parte in causa non piccola nei nuovi contagi”. La soluzione, per Salvini, ”è meno alunni nelle classi, coinvolgendo le scuole private, stabilizzazione degli insegnanti precari e riorganizzazione dei trasporti pubblici”.

 

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

Enzo Amendola al Sole 24 Ore: “La proposta sul Recovery si può cambiare”. 

 

La proposta per il Recovery Plan italiano “verrà discussa in Cdm e poi in Parlamento. Tutti potranno proporre soluzioni migliorative, consapevoli però del cronoprogramma. Come in passato, vedi Expo o Ponte Morandi, se obiettivi e rischi sono chiari, le norme vengono di conseguenza” spiega in un’intervista al ‘Sole 24Ore’ il ministro degli Affari europei, Vincenzo Amendola, ricordando sulla task force che “la Commissione ha chiesto nelle sue linee di guida del 17 settembre, quindi non solo all’Italia, che gli Stati membri individuino un soggetto che svolga il ruolo di coordinatore del Pnrr. Una unità di missione responsabile dell’attuazione in sinergia con i ministeri coinvolti, che assicuri il monitoraggio e il reporting a Bruxelles”.

vincenzo amendola

 

“La Commissione - aggiunge -sottolinea che questa struttura tecnica dovrà avere capacità amministrative, autorità e risorse umane adeguate. Del resto, anche a livello europeo si è creata una task force apposita che lavora insieme ai commissari per rendere operativo questo percorso di investimenti comuni”. “I manager avranno un compito molto complicato e lo dovranno fare a tempo pieno per i prossimi sei anni. I nomi saranno scelti in base alle capacità tecniche e alla passione per questa impresa comune” conclude.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...