xi jinping trump

“LA CINA È PRONTA PER UN RUOLO GUIDA” - XI JINPING PER LA PRIMA VOLTA ARRIVA A DAVOS, IN SVIZZERA, PER IL FORUM ECONOMICO MONDIALE - CON IL RITORNO DEL PROTEZIONISMO BY TRUMP, PECHINO SI OFFRE COME “STABILIZZATORE DEI MERCATI INTERNAZIONALI E PROTETTORE DELLA GLOBALIZZAZIONE”

Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

 

XI JINPING 1XI JINPING 1

Il leader della «Potenza responsabile» - così si presenta oggi la Cina sulla scena internazionale - è arrivato ieri nel pomeriggio a Berna per una visita di Stato di 48 ore prima di raggiungere il Forum economico mondiale di Davos, la sede del Cio a Losanna e, infine, il palazzo Onu di Ginevra.

 

Xi Jinping, accompagnato dalla moglie Peng Liyuan e da una folta delegazione di ministri e uomini d'affari, trascorrerà in tutto quattro giorni in Svizzera: un viaggio programmato da tempo ma che curiosamente coincide con la settimana inaugurale di Donald Trump alla Casa Bianca, assicurandogli così l'occasione di promuovere l'inedito ruolo per la Repubblica Popolare di «stabilizzatore dei mercati internazionali» e di «protettore della globalizzazione» che la nuova amministrazione Usa metterebbe in pericolo.

 

XI JINPING GIOCA A CALCIOXI JINPING GIOCA A CALCIO

Accolto dalla presidente federale, Doris Leuthard, e dal presidente del governo zurighese Mario Fehr, Xi ha lodato le «eccellenti relazioni» tra i due Paesi (la Svizzera è stata tra i primi a riconoscere la Repubblica di Mao, nel gennaio 1950) negli splendidi saloni del Parlamento Federale, nella Città Vecchia, mentre a poca distanza, un gruppo di tibetani provava a manifestare il proprio dissenso. Gli slogan contro Pechino hanno avuto vita breve: la polizia, presente in forze, ha fermato chiunque alzasse la voce, mettendo rapidamente fine a un corteo che comunque non era stato autorizzato.

 

O meglio, avrebbe dovuto concludersi entro mezzogiorno, ovvero l'orario di arrivo di Xi all'aeroporto di Zurigo. Il governo di Berna, scottato dalla risentita reazione dell'allora presidente Jiang Zemin, in visita nella capitale elvetica nel 1999 e accolto dal lancio di uova e insulti dei sostenitori del Dalai Lama, aveva deciso di consentire un raduno soltanto la mattina, quando in 500 si sono raccolti vicino ai palazzi del potere.

 

XI JINPINGXI JINPING

Che qualcosa sarebbe andato oltre gli accordi raggiunti tra autorità e comunità tibetana (circa settemila residenti) lo si è capito quando un manifestante si è cosparso di benzina ed è stato bloccato dagli agenti un attimo prima che riuscisse a darsi fuoco. Poi, una trentina di irriducibili hanno proseguito la loro (breve) protesta. Niente comunque che potesse rovinare una visita che acquista un'importanza superiore all' interscambio comunque rilevante tra Berna e Pechino (31 miliardi di euro).

 

XI JINPING TRA I CINESI jpegXI JINPING TRA I CINESI jpeg

La Confederazione è l'unica tra le economie di mercato occidentali ad aver promosso (nel 2014) un accordo di libero scambio con la Cina, accordo che attende solo di essere finalizzato per diventare (nelle intenzioni) un modello da estendere; inoltre, il debutto di un presidente della Repubblica Popolare a Davos, esclusivo club che raccoglie i massimi rappresentanti dell' economia globale - martedì Xi Jinping terrà l'allocuzione inaugurale - offrirà all'Impero Celeste un'occasione unica per proporsi sulla scena del mondo come la sola nazione veramente «affidabile» per numeri e stabilità, il Paese cui guardare quando le «sirene del protezionismo tornano a farsi sentire».

 

xi jinpingxi jinping

Parte del discorso è stato anticipato dalla Xinhua, l'agenzia di stampa di Stato. La Cina, con la sua millenaria civiltà, spiegherà Xi, «ha forgiato nel tempo l' idea di una società armoniosa, dove ciascuno si occupa del suo vicino». Ora, con iniziative come la rinnovata Via della Seta (una serie di infrastrutture che permetterà scambi economici più rapidi Est-Ovest), e il concetto del mondo visto come «comunità dal destino condiviso, una casa comune per l'umanità», Pechino accetterebbe «la responsabilità di prendere un ruolo guida a livello internazionale». Principi confuciani e Realpolitik: la Cina torna, dopo secoli di chiusura, a offrirsi come modello per il mondo intero.

 

Occidente in crisi e Oriente in espansione? È un fatto che sia Pechino, da anni, a investire miliardi all'estero e a presentare delegazioni di manager che hanno fatto fortuna grazie al «libero mercato socialista». Con Xi Jinping, oggi in incontri bilaterali, gli svizzeri si troveranno di fronte personaggi quali Jack Ma, patron di Alibaba, Wang Jianlin, fondatore di Wanda Group (hotel e infrastrutture), e Zhang Yaqin, presidente di Baidu, il Google cinese.

Ultimi Dagoreport

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO