LADY LUSI VUOTA IL SACCO - LA PROVENIENZA DEI SOLDI, GLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI, LO SPOSTAMENTO DEL DENARO NELLE SOCIETÀ CANADESI. E IN PIÙ PARLA ANCHE DI UN ALTRO INVESTIMENTO, ANCORA NON NOTO. SI TRATTA DELL’ACQUISTO DI UN TERRENO A TORONTO DOVE LUSI E CONSORTE AVREBBERO VOLUTO COSTRUIRE UNA CASA - “LUIGI ERA MOLTO PREOCCUPATO DELLA REAZIONE DI RUTELLI”...

Valeria Pacelli per Il Fatto

L'interrogatorio di Giovanna Petricone, moglie dell'ex tesoriere Luigi Lusi, è tutta un'ammissione. La provenienza dei soldi, gli investimenti immobiliari, lo spostamento del denaro nelle società Canadesi. E in più parla anche di un altro investimento, ancora non noto. Si tratta dell'acquisto di un terreno a Toronto dove Lusi e consorte avrebbero voluto costruire una casa, per vivere in tranquillità.

Sono queste le ultime novità dopo il deposito al senato della richiesta di arresto per l'ex tesoriere accusato dalla magistratura romana di essersi appropriato di una somma -almeno per quanto è stato accertato finora - di 23 milioni, ma che secondo gli investigatori potrebbe essere anche di più alta, dato che gli accertamenti sono ancora in corso.

Ma a dare un contributo per fare chiarezza in questa vicenda è proprio Giovanna Petricone, sentita dai pm Alberto Caperna e Stefano Pesci lo scorso 3 marzo. Nei suoi confronti, il gip Simonetta D'Alessandro ha disposto gli arresti domiciliari in quanto, si legge nell'ordinanza, sua complice in "fraudolenta appropriazione". Ed è proprio questa donna di 46 anni e di origini canadesi, che confessa le operazioni fatte dal marito per svuotare pian piano le casse della Margherita, senza che nessuno se ne accorgesse.

"Nel 2006 - racconta Giovanna Petricone ai magistrati - Luigi diventò senatore della Margherita ed in quel momento mi espresse la sua preoccupazione per il futuro del partito, che immaginava destinato ad una prossima estinzione. Mi disse che il suo progetto era quello di gestire i fondi della Margherita in modo del tutto autonomo. Voleva investire in immobili per alimentare il futuro della sua carriera politica e mi disse che, se la sua carriera fosse finita, il patrimonio sarebbe rimasto alla nostra famiglia". Un'idea questa che si concretizza poco prima del 2007, quando si fondano le società dove sarebbero confluiti i soldi.

"Cominciammo a realizzare l'idea di Luigi ad aprile 2007 - prosegue la moglie di Lusi - quando la Margherita era già di fatto inattiva come partito politico. Lui versava gli assegni sul mio conto Unicredit. Quando raggiungevo 200-300mila euro trasferivo la somma in Canada tramite bonifico". Poi aggiunge: "La Luigia Ltd fu costituita nel 2006, con amministratore mio fratello Francesco Giuseppe, per investire in Canada. Mio marito mi disse che due milioni provenivano dai risparmi personali che aveva salvato dalle spese legate alla fine del suo precedente matrimonio. Lo ritenni plausibile".

E infatti secondo le indagini del nucleo tributario e dei magistrati romani che seguono l'inchiesta, da giugno del 2007 a giugno dell'anno dopo, Luigi Lusi avrebbe trasferito sul conto della moglie circa 2 milioni di euro, di cui 1,6 vengono poi bonificati mediante sei operazioni alla società canadese Luigia Ltd. "Alla fine del 2007- prosegue la signora Lusi - costituimmo la Filor per investire in Canada i risparmi di Luigi. Comprammo un terreno edificabile a Toronto per 850mila dollari canadesi (valore che corrisponde a 653mila euro). Avere una casa in Canada era un mio grande desiderio".

Poi i magistrati vogliono approfondire sulla questione dei numerosi immobili acquistati dall'ex tesoriere, e a quel punto la Petricone ammette di avere partecipato attivamente anche all'individuazione degli altri affari immobiliari in cui Lusi ha investito parte dei soldi sottratti al partito.

"Fui io a trovare l'attico in via Monserrato a Roma - prosegue la moglie di Lusi - Mio marito infatti mi aveva detto che serviva una dimora per la rappresentanza nel centro storico. Ricordo che il prezzo era intorno ai 3 milioni. Fui sempre io a trovare la villa di Genzano. Luigi curò i dettagli degli acquisti. Per completare l'acquisto di Ariccia stipulammo un mutuo. Non sono a conoscenza del perché fu stipulato il mutuo, ma mi rendevo conto che mio marito era ben consigliato, non so da chi. Si consultava spesso con Mario Montecchia e Giovanni Sebastio".

Si tratta dei due commercialisti di Lusi finiti ai domiciliari, e accusati di "mendaci scritture contabili" per coprire la sottrazione dalle casse della Margherita per i 23 milioni di euro per ora accertati. A questo punto i pm chiedono a Petricone se fosse consapevole che i soldi provenivano dal partito. "Davo per scontato che la provenienza fosse quella. Pensavo che i soldi venissero in parte da lì e in parte dai risparmi di Luigi". E su Francesco Rutelli, la Petricone conclude così: "Luigi era molto preoccupato della reazione di Rutelli. Mi disse che la sua priorità era proteggere me".

 

 

luigi lusi LUSI E SIGNORA LUIGI LUSIFRANCESCO RUTELLI E LUIGI LUSILA VILLA DI LUSI A GENZANOLuigi Lusi

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