MORTE A BRINDISI - HA APERTO GLI OCCHI MA È STATA SUBITO SEDATA VERONICA, LA RAGAZZA SOPRAVVISSUTA ALL’ATTENTATO, USTIONATA GRAVEMENTE - STANNO MEGLIO LE ALTRE 4 FERITE - INDAGATO (NON SI SA PER COSA) UN MARESCIALLO DELL’AERONAUTICA IN PENSIONE - IL PM DI BRINDISI DINAPOLI HA COMINCIATO A FARE UN IDENTIKIT DELL’ATTENTATORE, MA PIETRO GRASSO LO HA SUBITO STOPPATO: “TUTTE LE IPOTESI ANCORA AL VAGLIO”…

1- IL LENTO RISVEGLIO DI VERONICA
Carmine Festa per "La Stampa"

Stanno tutte meglio le sette ragazze sopravvissute alla strage che invece ha ucciso Melissa Bassi, la sedicenne di Mesagne travolta dallo scoppio di un ordigno davanti al cancello della scuola «Morvillo Falcone» di Brindisi. Quella che preoccupa di più i medici è Veronica Capodieci, 15 anni, ricoverata al Perrino di Brindisi e poi trasferita a Lecce. Ieri mattina Veronica si è svegliata alle sei, ha risposto a qualche domanda dei medici che hanno anche alzato la tendina del reparto rianimazione dov'è ricoverata per consentirle un rapido saluto a suo padre.

Poi, per evitare troppo stress, Veronica è stata sedata. I medici la seguono con attenzione e non perdono di vista le ustioni di terzo grado che ha sul 40 per cento del corpo. All'ospedale Perrino, ieri interdetto ai giornalisti, restano ricoverate Azzurra Camarda, 17 anni, e Sabrina Ribezzi, di 18. Entrambe hanno ustioni su tutto il corpo e solo quando la fase acuta dell'incidente di cui sono rimaste vittime sarà passata, sarà possibile stabilire gli interventi necessari e la terapia giusta per farle riprendere dallo choc e dalle ferite subite.

Non destano particolari preoccupazioni, invece, le condizioni fisiche di Anna Lopertuso, 20 anni, Vanessa Capodieci, 19 anni, sorella di Veronica e Selena Greco, 16 anni. Vanessa resta ricoverata a Brindisi, accanto ha sua madre che non smette di piangere pensando a Veronica ricoverata a Lecce.

E in ospedale è rimasta anche la madre di Melissa. Non si è ripresa dallo choc per la morte della figlia. Ieri la donna non è stata presente alla messa celebrata a Mesagne per Melissa sul cui corpo, ieri, è stata effettuata l'autopsia da parte del medico legale Margherita Neri dell'istituto di medicina legale dell'università di Foggia. Un esame compiuto per certificare con precisione le cause di una morte provocata dalla vicinanza alla bomba esplosa che ha sparso nel raggio di cinquanta metri schegge diventate proiettili o lame taglienti. In casa Bassi raccontano anche del gatto di Melissa che per tutta la giornata di ieri ha vagato tra le stanze alla ricerca della ragazza. Un dolore immenso che non ha risparmiato nessuno.

Non si arresta la caccia a tutto campo per individuare l'attentatore. Ieri sera, fino a tarda notte, alcune persone sono state interrogate in procura. Dopo gli interrogatori è trapelato che ci sarebbe un ex maresciallo dell'aeronautica in pensione indagato. Non è ancora chiaro, però, di cosa venga accusato. Sul fronte delle indagini ha fatto il punto il procuratore Marco Dinapoli.

Dagli uffici che distano pochi metri dalla sede della scuola obiettivo dell'attentato, il magistrato ha rivelato alcuni particolari dei risultati investigativi raggiunti finora. Dinapoli ha detto che l'attentatore non è un ragazzino, è esperto di elettronica e che, come dimostra un video acquisito da un chiosco di panini a pochi metri dalla scuola, ha azionato un telecomando che a sua volta ha innescato un meccanismo volumetrico in grado di provocare l'esplosione al passaggio delle persone.

Dinapoli ha tracciato anche un profilo psicologico dell'attentatore: «È un uomo che lotta contro il mondo. Potrebbe aver preparato a casa l'ordigno e poi averlo trasportato davanti al cancello». Nessuno esclude che l'uomo, italiano sui sessant'anni di età, sia stato aiutato da qualcuno. Molti escludono o comunque ridimensionano a questo punto delle indagini le piste che portano al terrorismo o alla strategia della tensione. Gli inquirenti sono in possesso di un filmato e ieri mattina con l'aiuto degli studenti della scuola hanno ricostruito le fasi immediatamente precedenti e quelle successive allo scoppio.

Prima di concludere il suo incontro con i giornalisti, Dinapoli ha aggiunto che la Procura di Brindisi indaga con l'accusa di strage. Per il momento nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. L'attentatore della scuola Morvillo Falcone non ha ancora un nome e cognome. Ma un video c'è. La qualità delle immagini non è eccellente, ma sta portando tutti verso quell'uomo in giacca che ha azionato il telecomando e poi è andato via. Senza girarsi.


2- BRINDISI: GRASSO,TUTTE LE IPOTESI ANCORA AL VAGLIO
(ANSA) - "Siamo ancora nella delicatissima fase della raccolta degli indizi, pertanto tutte le ipotesi riferibili alla strage sono ancora all'esame delle autorità inquirenti". Così il procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso interviene sulle diverse valutazioni dei pm inquirenti sull'attentato di Brindisi.

 

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