nicolas maduro donald trump venezuela petroliera

DI MALE IN GREGGIO - DOPO CHE TRUMP HA DECRETATO IL "BLOCCO TOTALE DELLE PETROLIERE IN ENTRATA E IN USCITA DAL VENEZUELA", MADURO ORDINA ALLA MARINA MILITARE DI SCORTARE LE NAVI, CON IL RISCHIO DI UNO SCONTRO DIRETTO TRA USA ED ESERCITO DI CARACAS - TRUMP FA LA VOCE GROSSA: "CARACAS È CIRCONDATA DALLA PIÙ GRANDE 'ARMADA' MAI ASSEMBLATA NELLA STORIA DEL SUD AMERICA" - L'INTERVISTA DI SUSIE WILES, CAPO DI GABINETTO DELLA CASA BIANCA, CHE FINALMENTE AMMETTE TRA LE RIGHE CHE IL VERO OBIETTIVO DI TRUMP È ROVESCIARE MADURO (CHI L'AVREBBE MAI DETTO...)

 

VENEZUELA: DOPO MINACCIA TRUMP MADURO ORDINA A MARINA DI SCORTARE PETROLIERE

Donald Trump Nicolas Maduro

(Adnkronos) - Rischia di salire ulteriormente la tensione nel Mar dei Caraibi dopo che Nicolas Maduro ha ordinato alla Marina militare di scortare le petroliere che Donald Trump ha minacciato di bloccare. Lo scrive il New York Times, citando fonti informate che spiegano come nelle ore immediatamente successive al post di minacce del presidente americano diverse navi siano salpate dal Venezuela verso l'Asia scortate da imbarcazioni della Marina di Caracas.

 

Nessuna delle navi commerciali salpate figurerebbe però nella lista delle petroliere sanzionate dagli Usa, come parte della flotta che gestisce il mercato nero del petrolio venezuelano verso la Cina, nei confronti delle quali Trump ha circostanziato la sua minaccia di blocco.

 

IMMADURO - VIGNETTA BY ROLLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA

In particolare sono tre le navi salpate ieri dal porto di José, una carica di prodotti chimici e due di prodotti petroliferi, con la scorta della Marina militare. Washington è al corrente di questo sviluppo e sta valutando diverse possibili linee di azione, aggiunge il Times rivelando che l'annuncio del blocco da parte di Trump ha colto di sorpresa i vertici del Pentagono e il quartier generale del Southern Comand in Florida, che supervisione le operazioni nei Caraibi.

 

Ieri infatti i vertici militari si sono affrettati a convocare una riunione per stabilire come gestire la nuova situazione, considerato che tradizionalmente l'utilizzo di forze militari per imporre un blocco navale viene considerato un atto di guerra. Il fatto che Trump ha però limitato l'azione alle navi sanzionate dagli Usa sta creando confusione all'interno dell'amministrazione su chi dovrebbe guidare l'azione, se i militari o le agenzie che dipendono dal dipartimento della Sicurezza Interna, come la Guardia Costiera. 

Donald Trump Nicolas Maduro

 

Se Maduro continuerà ad ordinare alla Marina militare di scortare le navi commerciali salpate dal Venezuela, questo rischia di aumentare la possibilità di uno scontro militare in alto mare tra Washington e Caracas, dopo mesi di tensioni iniziate a settembre quando l'amministrazione Trump ha avviato il massiccio dispiegamento di forze navali di fronte alle coste venezuelane e i raid letali, da molti esperti considerati illegali, contro imbarcazioni definite di narcotrafficanti.

 

Le mosse di Trump rientrano in un'enorme campagna di pressione militare per costringere Maduro a lasciare il potere, a cui ora si aggiunge l'inasprimento di quella economica con l'annunciato blocco delle esportazioni petrolifere che sono il pilastro della cronicamente in crisi economia venezuelana.

 

militari americani salgono a bordo della petroliera sequestrata al largo del venezuela

Alcuni in Sud America avanzano l'ipotesi che Trump stia provocando Maduro per creare un episodio violento che possa essere il casus belli che giustifichi un intervento militare Usa in Venezuela. Senza contare che con l'ultimo post di minacce Trump, che da mesi sostiene insieme alla sua amministrazione che l'operazione in Venezuela è tesa a colpire il narcoterrorismo, fa esplicitamente riferimento al fatto che gli Usa continueranno le operazioni militari fino a quando il Venezuela "ci restituirà tutto il nostro petrolio, terra e asset che ci hanno rubato", con un riferimento alle nazionalizzazioni del petrolio negli anni settanta e poi ancora con l'avvento di Hugo Chavez nel 1999.

 

Da mesi Maduro e il governo venezuelano affermano che il vero obiettivo di Trump è il petrolio del Venezuela, come viene è stato ribadito nella lettera che ieri l'ambasciatore venezuelano all'Onu, Samuel Moncada, ha inviato al segretario generale Antonio Guterres per chiedere l'intervento "urgente" del Consiglio di Sicurezza contro "l'aggressione aperta e criminale" che costituisce "un piano colonialista" e un "gigantesco atto di estorsione".

 

militari americani salgono a bordo della petroliera sequestrata al largo del venezuela

"Il governo statunitense reclama come sua la più grande riserva petrolifera del mondo, in quello che sarebbe uno dei più grandi atti di spoliazione della storia dell'umanità", denuncia ancora Caracas riferendosi al post "assurdo" di Trump e al "delirio" dei suoi ultimatum. "Il presidente degli Stati Uniti sta violando impunemente e di fronte al mondo intero la nostra sovranità nazionale, l'integrità nazionale, l'integrità territoriale e l'indipendenza politica".

 

VENEZUELA TRUMP ORDINA IL BLOCCO DELLE PETROLIERE HEGSETH ANCORA NEL MIRINO

Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”

 

Donald Trump ordina il blocco «totale e completo di tutte le petroliere soggette a sanzioni che entrano ed escono dal Venezuela». E ancora, sempre su Truth: «Caracas è circondata dalla più grande Armada mai assemblata nella storia del Sud America».

 

militari americani salgono a bordo della petroliera sequestrata al largo del venezuela

«Questa flotta non farà che ingrandirsi e lo choc per loro sarà senza precedenti, finché non restituiranno agli Stati Uniti d'America tutto il petrolio, i territori e gli altri beni che ci hanno precedentemente rubato».

 

Ieri sera alle 21 ora di Washington, le 3 del mattino in Italia, il presidente americano ha parlato alla Nazione. Un discorso per celebrare «i successi dei primi 11 mesi alla Casa Bianca» filtrava dall'Amministrazione. Il timing però ha sollevato qualche dubbio. Il primo è che è stato annunciato martedì mentre a Washington piombava l'uragano dei commenti di Susie Wiles, capo dello staff che ha consegnato il suo pensiero sul team di Trump a Vanity Fair (in 11 interviste).

militari americani salgono a bordo della petroliera sequestrata al largo del venezuela

 

Wiles in un passaggio ha lasciato intendere che le operazioni di Trump attorno al Venezuela non sono – come più volte ribadito da Pete Hegseth, segretario alla Guerra – volte a contrastare i narcotrafficanti, bensì a rovesciare il regime. Trump ritiene che stritolando il Venezuela, «Maduro se ne andrà piangendo».

 

Carlson Tucker, ex imbonitore della Fox, dalla sua trasmissione streaming, ieri a poche ore dallo speech di Trump, ha scosso le acque affermando che al Congresso diversi deputati e senatori si aspettavano «l'annuncio della guerra al Venezuela». [...]

 

Susie Wiles Donald Trump

La mossa di Trump è stata criticata dai Paesi della regione. Claudia Sheinbaum, presidente messicana, ha chiesto l'intervento dell'Onu. E con il segretario generale Antonio Guterres ha parlato lo stesso Maduro che ha definito l'azione di Trump «una grottesca minaccia».

 

Le petroliere sono ferme nei porti. Non tutte però. Non ha subito finora alcun impatto la texana Chevron che in virtù di un'intesa del 2022 siglata da Biden commercia greggio lasciandone la metà al Venezuela (che poi tramite navi fantasma lo porta a Cuba e in Cina) e trasferendo il resto sul mercato americano e globale. Il blocco ha spinto in alto il petrolio: il Brent ha chiuso a 59,68 al barile, il Wti a 55,94.

 

Susie Wiles Donald Trump

C'è anche un fronte interno in questa escalation sul Venezuela. Ieri il Senato ha dato il definitivo via libera al Ndaa (National Authorization Defense Act), il budget da mille miliardi di dollari per il Pentagono. Oltre a riaffermare il sostegno all'Ucraina (con 800 milioni), tocca anche la questione Venezuela sfidando l'autorità di Trump: è previsto un taglio al budget per i viaggi di Hegseth se non consegnerà al Congresso il video sui raid contro i narcos nei Caraibi e nel Pacifico. [...]

militari francesi a bordo della petroliera della flotta fantasma russamilitari americani salgono a bordo della petroliera sequestrata al largo del venezuela

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…