obama nasrallah hezbollah cassandra

AMERICA FATTA A MAGLIE - ATTENZIONE, CADUTA OBAMA! SU POLITICO.COM ESPLODE LO SCANDALO 'CASSANDRA PROJECT', CHE COINVOLGE L'EX PRESIDENTE, LA RUSSIA, L'IRAN, GLI HEZBOLLAH. UN TRAFFICO MILIARDARIO DI DROGA, ARMI E RICICLAGGIO - UN'INDAGINE CHE FU BOICOTTATA DA BARACK, PER NON OSTACOLARE L'IMMINENTE ACCORDO SUL NUCLEARE CON L'IRAN

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Si chiama Cassandra project, lo scandalo è documentato con inchiesta circostanziata e prove documentali da Politico.com, importante sito di notizie e analisi politiche. Coinvolge l'ex presidente Barack Obama, la Russia, l'Iran, gli Hezbollah.

 

OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI

Riguarda un traffico di droga, armi e riciclaggio, scoperto dalla Dea, l'antidroga americana, in una indagine gigantesca su decenni di traffici miliardari del gruppo estremista sciita libanese, che fu boicottata prima e poi lasciata morire su ordine del presidente, per non ostacolare l'imminente accordo sul nucleare con l'Iran, proprio quell'accordo pessimo e privo di garanzie, a difendere il quale oggi è rimasto soltanto il peggio dell’Unione Europea capitanato da Federica Mogherini.

 

 Già lo chiamano Obama gate.

C'era una volta il Watergate, che e’ un lussuoso complesso di edifici a Washington, prevalentemente uffici, ma anche abitazioni e un albergo. Da un ufficio in quel complesso partì l'inchiesta del siluramento di Richard Nixon, e da allora per pigrizia e per comodità si aggiunge Gate al nome di qualsiasi scandalo e scandaletto.

 

C'è il Russia gate, che sta deragliando pericolosamente verso un FBI gate, e forse verso un più generale e disastroso Swampgate, dal nome della palude di burocrati, tecnocrati, e poteri vari che Trump ha giurato di voler prosciugare, ma dalla quale deve difendersi perché è piena di coccodrilli.

 

HASSAN NASRALLAH

Ci sarebbe un HillaryGate, a volerlo avviare finalmente; da oggi c'è un Obama Gate, e il corrispondente unico in missione contro Trump non può farci niente.

 

Mettiamo che il reato di ostruzionismo da parte di un presidente degli Stati Uniti durante l'esercizio dei suoi poteri esista, e avvenga quando il presidente interferisce con una investigazione federale che riguarda potenze straniere le quali stanno commettendo dei crimini gravi negli Stati Uniti o all'estero. Mettiamo che questa accusa sia considerata così grave da portare alla decisione di nominare uno Special counsel, un procuratore speciale con pieni poteri di investigazione ed economici, che debba arrivare fino in fondo e fare chiarezza.

 

Non c'è già, non è Robert Mueller che da 7 mesi cerca possibili collusioni tra la Russia e la campagna del candidato Donald Trump nel 2016 senza riuscire a trovare una sola prova certa ; che cerca le manovre di ostruzionismo tramate da Donald Trump, una volta diventato presidente, e non le trova.

 

HASSAN NASRALLAH

Si tratta di mister Barack Obama, Nobel per la Pace, anche se poi a guardare i rapporti ufficiali, si scopre che e’ il presidente che ha venduto il quantitativo di armi più ingente di qualsiasi altro presidente americano, e guarda caso proprio in Medio Oriente, laddove celebrava i ramoscelli di ulivo della Primavera Araba.

 

Si tratta di mister Barack Obama, che il ritiro dalla politica attiva che è consuetudine degli ex presidenti non lo vuole proprio praticare , e che nelle settimane appena passate si è fatto il giro delle capitali del mondo in una evidente interferenza con gli affari dell'Amministrazione al potere. Di quell’ Obama che pochi giorni fa ha paragonato Donald Trump ad Adolf Hitler.

 

A chi si sta domandando come mai le prove dello scandalo che lo investe in pieno come un tir siano state pubblicate proprio da Politico.com, cioè da un sito di informazione potentemente antitrumpiano e filo democratico, si potrebbe a rispondere che ogni tanto anche i media americani invasati dalla faziosità tornano a fare il loro mestiere, ma anche che forse non solo i Clinton sono diventati una liability, una zavorra della quale urge liberarsi per rinascere, ma che pure Obama e la sua eredità costituiscono un ostacolo. Troppo potere, troppi cadaveri nell'armadio.

Ahmadinejad incontra Nasrallah

 

Project Cassandra viene costruito intorno all'indagine della Dea, Drug Enforcement Agency, e dei servizi segreti americani in collaborazione con molti servizi stranieri, sulle attività in crescita continua di Hezbollah nel mondo. Nel 2008 grazie alle attività criminali, riciclaggio di denaro sporco, traffico di cocaina, finanziavano Il terrorismo con più di un miliardo di dollari l’anno in stretta collaborazione con gli Ayatollah di Teheran, loro finanziatori storici.

 

libano, base di hezbollah

Hezbollah non era più soltanto una organizzazione militare e politica del Medio Oriente, si era trasformata in un'associazione criminale internazionale miliardaria legata ai cartelli sudamericani della droga e alla mafia russa.

 

Sede di Cassandra Project era una struttura coperta e segreta della Dea a Chantilly, in Virginia, da li' grazie a intercettazioni telefoniche, operazioni sotto copertura e informatori, avevano disegnato e rintracciato tutte le reti illecite di Hezbollah, con l'aiuto di trenta agenzie di sicurezza statunitensi e straniere. Erano finalmente in grado di seguire e quindi bloccare le spedizioni di cocaina che dall'America Latina andavano verso l'Europa e il Medio Oriente attraverso l'Africa, e che arrivano negli Stati Uniti attraverso il Messico. Avevano individuato anche il percorso del denaro sporco che poi veniva riciclato in vari modi, anche attraverso l'acquisto di auto usate.

 

hezbollah b

Quando l'inchiesta era al culmine, e pronta a chiudersi la rete, dai vertici dell'amministrazione Obama, e attraverso il direttore della CIA, John Brennan, e il segretario di Stato, John Kerry, arrivano sempre più frequenti ostacoli di ogni genere burocratico che si allargano anche ai dipartimenti della Giustizia e del Tesoro.

 

Le autorizzazioni necessarie per bloccare le attività degli attivisti di Hezbollah non arrivano mai, ogni giorno nuovi permessi venivano negati, perquisizioni proibite, arresti impediti, il tutto dopo una serie di scuse, cavilli, rinvii. Nella documentazione dell'inchiesta c'è una storia incredibile di boicottaggio.

libano Hezbollah

 

Nel frattempo gli agenti furiosi si vedevano passare sotto il naso un aereo al giorno dal Venezuela carico di denaro sporco, altri che trasportavano droga, personaggi come Al Fayad, capo delle Milizie di Hezbollah in Siria, catturato in Repubblica Ceca e del quale mai viene chiesta l'estradizione degli Stati Uniti per non dispiacere alla Russia e all’Iran. Così per tutta una serie di personaggi importanti e medi.

 

La decisione politica è arrivata dall'alto, conferma a Politico David Asher, un analista del Dipartimento della Difesa statunitense specializzato in finanza illecita che ha contribuito alla creazione del Progetto Cassandra.

 

Intende dire che sono stati proprio diretti collaboratori di Barack Obama a impedire che venissero arrestati i principali agenti di hezbollah, e tra loro c'era il principale fornitore di armi del siriano Bashar Assad. Le ragioni addotte variavano dalla certezza espressa dal direttore della CIA che il potere terroristico di Hezbollah fosse in radicale diminuzione, alla necessità testimoniata da Kerry di non guastare in alcun modo l'imminente accordo con l'Iran di prevenzione della produzione di armi nucleari, di non turbare in alcun modo la fase positiva con la Russia, necessaria per chiudere l'accordo.

 

L'inchiesta è praticamente naufragata, alla fine del 2016, quando è stato eletto Donald Trump, Hezbollah stava in perfetta salute, intoccata da Cassandra Project nonostante la mole micidiale di prove e accuse, nonostante la possibilità pratica della Dea di mettere fine all'intero traffico in pochi giorni.

JOHN KERRY OBAMA

 

Altro discorso sul danno politico, praticamente l'autorevolezza e la credibilità americane si sono ridotte a zero. Tanto è vero che tra le sue ultime direttive Obama è costretto a consegnare 400 milioni di dollari nascosti in blocchi di legno come pagamento all'Iran per ottenere la liberazione di 4 prigionieri americani.

 

Quando il Wall Street Journal scopre l'invio illegale di denaro, la Casa Bianca risponde che è solo una coincidenza, che si tratta dell'anticipo di un vecchio pagamento dovuto dall'epoca dello Scià di Persia, su cui si è raggiunto ora un accordo. Certo è che, distensione o no, l'Iran senza soldi, e senza prova di forza, non avrebbe lasciato liberi i quattro americani, che a questo livello tanto basso a forza di concessioni, anche su questioni vitali per gli interessi americani, è arrivata la credibilità di Washington.

 

I repubblicani al congresso chiedono ora di aprire un'indagine su Cassandra project, indagine che sarà costata decine di milioni di dollari ai contribuenti, I cui risultati avrebbero stroncato chissà quante stragi attentati e stragi, impedito l'ingresso di droghe pesanti che porta alla morte, frenato il riciclaggio di denaro che finanzia crimini. Obama è un campione di morale, a Obama si perdona tutto, Obama viene rimpianto. Fino a quando?

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO