carl bernstein donald trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - ''SEI UN DEMENTE CHE RACCONTA BALLE DA PIÙ DI 40 ANNI''. ''NO IL DEMENTE SEI TU, SIGNOR PRESIDENTE'': EPICO SCONTRO A SUON DI INSULTI TRA TRUMP E CARL BERNSTEIN, UNO CHE INFILA IL WATERGATE OGNI DUE PAROLE E INSISTE SULLO 'SCOOP' CNN DELL'AVVOCATESSA RUSSA CHE AVEVA AVVICINATO TRUMP JR. GRANDE IMBARAZZO FRA LE ALTRE TELEVISIONI E GIORNALI NEMICI DI TRUMP, CHE AVEVANO RACCONTATO LA STORIA COME UNA SVOLTA NEL RUSSIAGATE

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

 Non è più solo Donald Trump versus Cnn. È Donald Trump contro Carl Bernstein, uno che quando ti capita di conoscerlo, a me successe nel lontano 1992 a New York, ti guarda con quell'aria distante che probabilmente solo il Pulitzer e l'essere stato impersonato da Dustin Hoffman possono attribuire, e dopo due parole ci infila Watergate, parola mantra definitiva, nel senso che sta a significare che lui e’ lui e ha fatto fuori un presidente degli Stati Uniti, e tu non sei un cazzo.

NORA EPHRON CARL BERNSTEIN

 

Certezza che intende certificata anche oggi che la carriera non è più quella di una volta, che ha creduto alla bufala di un avvocato imbroglione, e ha affermato una cosa non vera su un incontro tra una avvocatessa russa e il figlio di Trump, del quale papà sarebbe stato al corrente, anche se ha sempre negato di esserlo, a quanto pare dicendo il vero.

 

 Lo scontro va avanti a colpi di tweet e di insulti, nei quali la follia creativa del presidente americano non ha rivali, e Bernstein e la CNN rispondono proprio come due Maestà offese nella dignità regale.

 

 A me viene in mente la compianta Nora Ephron, scrittrice e regista di commedie di strepitoso successo, come Harry ti presento Sally e C'è posta per te, che fu sposata negli anni 70 con Bernstein al massimo del successo.

NORA EPHRON CARL BERNSTEIN INTERPRETATI DA MERYL STREEP E JACK NICHOLSON IN HEARTBURN

 

Sull’infedeltà e le bugie del marito, descritto come “capace di fare sesso con una tenda veneziana”, ha scritto allora un best-seller, da cui è stato tratto anche un film, Heartburn, da noi tradotto a cavolo  con  Affari di cuore, ma in realtà’ era un “bruciore di stomaco”. Bernstein si offese così tanto da ottenere un ordine del tribunale per impedire alla moglie di scrivere ancora su di lui, eppure questa volta sullo schermo lo rappresentava Jack Nicholson, decisamente più affascinante dell'originale.

 

 La Ephron, donna in gamba, eppure tradita, umiliata, imbrogliata a lungo prima di accorgersi della triste realtà, per interpretare  se’ stessa  aveva scelto Meryl Streep, perché “se tuo marito ti tradisce con una carhop - una cameriera di quei ristoranti che ti servono direttamente in automobile- lascia che Meryl faccia la tua parte. Ti sentirai molto meglio.”

 

Basta col passato, anche se ci sarebbe da ricordare che più di recente, a Donald Trump  già eletto, Bernstein si è lasciato andare a dichiarazioni apocalittiche sul presidente e sui pericoli per l'America che prefiguravano un impegno tosto e anche un po' incarognito contro di lui del tipo:

 

JACOB BERNSTEIN FIGLIO DI NORA EPHRON CON CARL BERNSTEIN

 “La situazione è molto più pericolosa che durante il Watergate (aridanga), soprattutto perché Trump sembra deciso a ignorare e a confutare le prove di ciò che ha fatto la Russia per minare il processo elettorale americano". Un anno dopo e una lunghissima e costosa inchiesta dopo, ancora siamo in attesa delle prove.

 

Oppure “Il punto è raccontare Trump in modo obiettivo, sincero e contestuale. Ne esce il ritratto di un despota; ignorante, pericoloso, talvolta fuori controllo, a volte furbo come una volpe, altre pazzo come un cavallo”. Pensa se lo raccontassi in modo fazioso.

carl bernstein 2

 

Veniamo ad oggi. Esordisce lieve Trump:

“Sloppy Carl Bernstein, a man who lives in the past and thinks like a degenerate fool, making up story after story, is being laughed at all over the country!” . Quel rincoglionito di Carl Bernstein, un uomo che vive nel passato e pensa come un demente, inventando una storia dopo l'altra, si sta facendo ridere dietro da tutto il Paese.

 

Risponde CNN.“Make no mistake, Mr. President, CNN does not lie. We report the news. And we report when people in power tell lies. CNN stands by our reporting and our reporters. There may be many fools in this story but Carl Bernstein is not one of them”.

 

Veda di non sbagliarsi, signor presidente la CNN non mente, noi raccontiamo le notizie. E raccontiamo quando la gente al potere dice bugie. La CNN si fida dei suoi report e dei suoi Reporter. Può darsi che ci siano dei dementi in questa storia, ma Carl Bernstein non e’  tra loro.

 

Bob Woodward e Carl Bernstein

La storia, diciamolo ancora una volta, di cui Bernstein e’ coautore, citava Lanny Davis, l'avvocato di Michael Cohen, a sua volta avvocato pentito di Donald Trump nelle faccende amorose e di sistemazione pecuniaria di ex occasionali amanti ed escort varie, come fonte prima anonima poi con tanto di nome e cognome. Davis avrebbe raccontato che il suo assistito gli aveva raccontato ( e che avrebbe testimoniato al procuratore speciale) che Donald Trump candidato nella primavera del 2016 sarebbe stato al corrente di un incontro tra un avvocatessa russa, che avrebbe dovuto avere materiale contro Hillary Clinton, e suo figlio Donald Junior.

carl bernstein 3

 

Non una indiscrezione da niente, non solo perché Trump ha sempre detto di non aver saputo nulla, ma perché avrebbe mentito su una vicenda che in qualche modo può essere collegata alle accuse del Russiagate su cui sta investigando il procuratore speciale da più di un anno. La fonte, visto che aveva combinato casino, prima ha negato di essere la fonte, poi ha riconosciuto di esserlo, alla fine ha spiegato di non avere alcuna certezza che le cose siano andate così, né che il suo assistito glielo abbia detto in modo esplicito.

 

Insomma, è una bufala, Ma la CNN si rifiuta di smentire la storia di scusarsi cosa che all'interno del network ha provocato più di qualche polemica tra i giornalisti, del tipo “ Vabbè fare la guerra a Trump, ma proprio perdere la faccia no “e anche “ se Bernstein pensa di prendere un altro Pulitzer, e di fare un altro Watergate, non è così che si lavora”

 

donald trump junior

Bernstein ci ha pensato un po' e poi anche lui ha twittato l'alto concetto di sé: “I have spent my life as a journalist bringing the truth to light, through administrations of both parties. No taunt will diminish my commitment to that mission, which is the essential role of a free press. @CNN stands by its story, and I stand by my reporting.”

 

Ho passato la mia vita da giornalista che porta alla luce la verità, attraverso Amministrazioni di tutti e due i partiti. Nessuna accusa può sminuire il mio impegno in questa missione che e’ il ruolo essenziale della stampa libera. La CNN conferma la sua storia ed io confermo il mio reportage”’.

 

Grande imbarazzo fra le altre televisioni e giornali nemici di Trump, che avevano raccontato la storia come una svolta nel Russia Gate e la prova fumante che Donald Trump durante la campagna elettorale avesse chiesto l'intervento della Russia per un aiutino alla sua elezione.

 

mueller trump

La versione online della CBS ieri è stata modificata, scrivendo testualmente: “CBS News can no longer report that Cohen was willing to tell special counsel Robert Mueller that the president knew in advance of the June 2016 Trump Tower meeting.”. CBS news non può più scrivere che Cohen sta per rivelare al procuratore speciale Robert Mueller che il presidente sapeva in anticipo dell'incontro alla Trump Tower del giugno 2016.

 

Una precisazione analoga è comparsa su Washington Post. Gli altri zitti. Perciò quando Trump scrive che da oggi in poi è chiaro a tutti che “fonte anonime” significa che la storia è inventata, qualche argomento in più per dirlo gliel'hanno dato proprio loro, i media americani.

Michael Cohen LANNY DAVIS

 

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