kavanaugh

AMERICA FATTA A MAGLIE - SI PRESENTERÀ O NO DOMANI L'ACCUSATRICE DI KAVANAUGH DAVANTI AL CONGRESSO? IL GIUDICE SVELA IL SUO DIARIO DELL'EPOCA E LA SUA DIFESA: HO FATTO IL CAZZONE, DI QUALCOSA MI PENTO, MA NIENTE CHE SI AVVICINI AGLI ABUSI DI CUI MI ACCUSANO - SI INFILA PURE AVENATTI, L'AVVOCATO DELLA PORNOSTAR NONCHÉ CANDIDATO ALLA CASA BIANCA, CON UN'ALTRA TESTIMONE CHE PARLA DI FESTINI CON RAGAZZE DROGATE - LA FIGURACCIA DI BIDEN E L'AMMONIMENTO DI GINGRICH: SE NON DIFENDETE KAVANAUGH…

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

KAVANAUGH CON LA MOGLIE A FOX NEWS

Si presenterà o no domani mattina Christine Blasey Ford  a testimoniare davanti al Congresso sulle accuse di tentato stupro commesso 36 anni fa che ha rivolto al nominando giudice alla corte suprema Brett Kavanaugh? Soprattutto, ci sarà la riunione prevista della commissione Gustizia dopo l'ultimo colpo di teatro, o se volete schizzo di fango?

 

Rinvii sembrava non dovessero essercene più, anche se ancora una volta l'avvocato della signora, e storica militante democratica, Debra Katz, continuava a richiederne, e il voto per la conferma del giudice è ancora  fissato per venerdì mattina.

 

RENATE ALUMNI

Pero’ è arrivata la bomba Avenatti, sempre che si decida di dar credito al controverso avvocato e alla terza accusatrice venuta fuori a tempo opportuno. È andata così. Micheal Avenatti, balzato alle cronache perché rappresenta spericolatamente la porno attrice Stormy Daniels, che ce l'ha con Trump dopo aver avuto nel 2006 un incontro sessuale occasionale con l'allora solo imprenditore, aveva per alcuni giorni fatto sapere di ,avere una nuova accusatrice del giudice Kavanaugh con testimonianza inequivocabile, a conferma del fatto che da studente faceva per diletto, assieme ai suoi amici, lo stupratore di compagne di college.

 

Poi ieri mattina aveva rinunciato dicendo che la donna non era pronta, e chiuso il profilo Twitter e i commenti.

Invece viene fuori nel pomeriggio che ha mandato al Senato, alla commissione Giustizia, la testimonianza giurata di una donna, con documenti allegati che sono all'esame della commissione. Chiede il rinvio della nomina, chiede l'indagine dell’Fbi, dice che la donna è pronta a testimoniare e a sottoporsi a un test poligrafico della verità, a condizione che il giudice Kavanaugh faccia la stessa cosa.

kavanaugh trump

 

La donna si chiama Julie Swetnick, lavora al tesoro a Washington, dispone di security clearance, ovvero di chiavi di accesso riservato, del dipartimento di Giustizia e del dipartimento di Stato. Curriculum specchiato, sosterranno i Democratici, Deep State nemico di Donald Trump, risponderanno I conservatori.

 

Lei sostiene di aver partecipato, siamo sempre all'inizio degli anni '80, molte volte alle stesse feste nelle quali c'era Brett Kavanaugh e i suoi amici, i quali facevano ubriacare le ragazze e sempre secondo lei mischiavano sostanze ipnotiche  alle bevande, e poi ci provavano aggressivamente, con persone non in grado di reagire, portandole in un'altra stanza e addirittura mettendosi in fila.

 

Nella escalation delle accuse dunque passiamo da un goffo tentativo di assalto, e l'esibizione del pene, allo stupro di gruppo seriale con somministrazione di droga. Credibile? Credibile l'avvocato? Tutte queste accuse taciute fino all'ultimo, mai venute fuori durante l'intero processo di audizione del giudice? Vedremo.

Michael Avenatti E STORMY DANIELS

 

Torniamo alla Ford. La principale ragione di fastidio della accusatrice ora è concentrata sul fatto che i repubblicani hanno scelto per porle le domande una avvocatessa specializzata in crimini sessuali. Ma non avevano fino a ieri protestato perché 11 uomini bianchi presumibilmente di parte l'avrebbero interrogata? Non sarà invece che il grande timore è costituito dal fatto che per la prima volta la professoressa Ford dovrà testimoniare sotto giuramento e con il rischio di spergiuro?

 

Per il momento, mentre cresce la suspense dell'attesa, continuano ad arrivare prove indirette, e dalla parte dell'accusa vengono esibite testimonianze del marito della professoressa e di quattro amiche. Tutti dicono che  aveva parlato loro già da tempo di questo doloroso ricordo.

 

Il giudice Kavanaugh invece, dopo l'intervista televisiva insieme alla moglie, nella quale è parso tranquillo e determinato, mai sopra le righe, semplicemente ribadendo che la professoressa Ford dice sicuramente quel che ricorda ma sbaglia persona, ha autorizzato il Senato a rendere noto la sua agenda di quell'anno, il 1982, con i suoi impegni di studio e di sport, persino il taglio di capelli dal barbiere, accuratamente segnati, per rafforzare l'ipotesi che probabilmente a quella festa non ha proprio partecipato.

 

stormy daniels e l'avvocato michael avenatti

Ma quale festa? L'accusatrice non ricorda né il luogo né la data, solo che doveva essere un weekend, e nei weekend Kavanaugh non c'era mai, secondo il suo diario.

Nella testimonianza anticipata dalla Commissione il giudice ammette un comportamento giovanile un po' allegro e disordinato, bevute di birra nei fine settimana assieme ai compagni e qualche stravaganza di troppo della quale forse oggi si pente. Ma niente di simile a quel che la sua accusatrice gli attribuisce.

 

Grande confusione, un po' come per Deborah Ramirez, l'altra molestata dal giovane non ancora giudice, secondo la rivelazione del New Yorker per la penna di Ronan Farrow. La Ramirez ammette che era ubriaca ed esclude di voler comparire o testimoniare a qualsiasi titolo. Per lei come testimonianza vale un articolo di giornale.

 

ronan farrow

Infine si è buttato sulla scena il mitico avvocato Michael Avenatti, personaggio  molto controverso anche per i disinvolti standard degli avvocati americani, già fallito e risorto un paio di volte dalle sue ceneri, ora intenzionato, sic, a candidarsi alla Casa Bianca nel 2020.

 

Dopo gli exploit come difensore di Stormy Daniels, per giorni ha garantito di rappresentare  un'altra accusatrice, pronta a presentarsi con tanto di testimonianze dirette. Ora si apprende che ha presentato materiale alla commissione Giustizia del Senato. Che sia credibile è tutto da dimostrare.

 

Dicevamo che i dubbi espressi all'ultima ora da Debra Katz sull'opportunità di portare a testimoniare domattina la sua assistita, ci sono la mancata indagine aperta dalle FBI sulla denuncia, e la scelta dei repubblicani di far rivolgere le domande alla testimone da una avvocatessa specializzata in crimini sessuali.

 

Sulla necessità di una indagine si è espressa anche Lisa Murkowski, senatrice repubblicana sempre in preda a dubbi amletici quando si tratta di donne e diritti civili, soprattutto perché tra poco più di un mese è in rielezione e teme il voto delle donne. Il Federal Bureau of Investigation ha risposto con un secco no alle richieste di aprire un'inchiesta, perché sono passati troppi anni e si baserebbe su un inutile sentito dire. I democratici hanno gridato allo scandalo e accusato il presidente Trump di essere lui a bloccare l'apertura dell'indagine.

 

christine blasey ford

Ora però alcuni repubblicani, che evidentemente si sono fatti un po' più furbi , hanno tirato fuori un gustoso video dove un Joe Biden, ex Vice presidente con Barack Obama, ancora giovanile, correva l'anno 1991, interviene contro l'indagine dell'FBI nel caso Anita Hill versus Clarence Thomas, anche lui aspirante giudice della  Corte Suprema, accusato della sua ex assistente di ricatti a scopo sessuale.

 

Nel video un Biden molto agitato interviene durante le testimonianze di allora per dire: ”Il prossimo che si riferisce a un rapporto dell'FBI come degno di una qualche attenzione, chiaramente non capisce niente. FBI in questo o in casi come questo non arriva a  una conclusione… è tutto un lui ha detto, lei ha detto, loro hanno detto, punto. Perciò quando vi sventolano davanti un rapporto dell'FBI, sappiate che non hanno raggiunto nessuna conclusione e che non possono fare nessuna raccomandazione”.

 

BARACK OBAMA E JOE BIDEN

Ora però lo stesso Joe Biden insiste che un'accusa di molestie sessuali vecchia di 36 anni debba e possa essere dimostrata dal FBI, peggio, cita il caso che allora dileggio’ . Partecipando venerdì scorso al Today Show, ha detto “ l'indagine per Anita Hill l'abbiamo fatta”.

 

Sapete come andò allora? Io me lo ricordo bene, ando’ che la Hill esitava a parlare con gli investigatori perché non voleva che la sua identità venisse fuori. I democratici della commissione Giustizia la persuasero a esporsi. Quando però ci fu la pubblica audizione, l’Fbi trovo’ delle forti contraddizioni tra la dichiarazione resa a loro e la dichiarazione pubblica, scrisse un affidavit e lo mando’ al Congresso.

 

Nel frattempo la testimonianza si era arricchita insomma di molti particolari taciuti all’Fbi. Biden, che era il presidente della Commissione, tentò di metterci una pezza, ma la credibilità di Anita Hill ne uscì seriamente intaccata, a dimostrazione che troppo spesso in questi casi la vittima e accusatrice viene politicamente manipolata senza scrupoli.

 

christine blasey ford kavanaugh come clarence thomas e anita hill

Il diavolo sta nei dettagli, e di quelli si occuperà domani mattina, sempre che la Ford sì presenti, l'avvocato Rachel Mitchell dall'Arizona, scelta dei repubblicani per fare le loro domande. Niente 11 uomini bianchi, insomma, contro una sola donna, peraltro bianca e bionda, eppure, buttati i cartelli già pronti per dimostrare contro gli 11 uomini, un nuovo casino è stato armato dai democratici.

 

Hanno detto che la Mitchell è una collaboratrice del famigerato sceriffo Joe Arpaio, graziato di recente da Trump. Non è vero, ma nel frattempo lo hanno scritto tutti dal blogger dell'Huffington Post a quello del Washington Post, e tra un Tweet e l'altro il danno all'immagine  della signora si ritiene compiuto. Sarà anche femmina ma è una reazionaria che va in giro col mitra.

 

CLARENCE THOMAS

A evitare tentazioni sempre possibili di debolezza e di timori da parte dei senatori repubblicani, i cui numeri sono giusti giusti, e la cui debolezza si è dimostrata anche nell'intera vicenda della conferma del giudice, il vecchio leader Newt Gingrich scrive ricordando la fatica e l'umiliazione dell'intero processo, imposte a una persona dalla carriera e dalla vita fino a ieri specchiate.

 

Gingrich dice: guardate che l'intera caccia alle streghe è stata costruita con una violenza mai vista prima sul nulla, ricordate che se questo non ce la fa, non si troverà più un giudice conservatore disposto a correre un simile rischio.

 

Forse invece aspiranti ad essere grigliati da un Senato fuori controllo si troveranno sempre. Quella che rischia di scomparire In questo delirio di Metoo e correttezza politica farlocca, è quel periodo di spensieratezza giovanile quando fare il cazzone o un po' la troia, e ubriacarsi per dimenticare tutto il giorno dopo, faceva parte del gioco della vita. E forse è anche peggio.

newt gingrich e moglie

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