DI MAIO IN PEGGIO – UNA MANOVRA PERFETTA PER SALVARE IL PADRE DI LUIGINO: NEL MAXIEMENDAMENTO SPUNTA UNA NORMA AD PERSONAM CHE CONSENTE LA DEFINIZIONE AGEVOLATA DEI CARICHI TRIBUTARI PER I CONTRIBUENTI IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ ECONOMICA (UN REGALINO DA 125MILA EURO) – SALLUSTI TUONA: "C'E', NELLA LEGGE, UN CODICILLO CHE SALVA DALLA BANCAROTTA IL PADRE DI DI MAIO. PAGANO I PENSIONATI E I PICCOLI IMPRENDITORI CHE SI SONO FIDATI DI SALVINI. COMPLIMENTI, CAPITANO"…
Una manovra perfetta...per salvare il papà di Luigi Di Maio. Nel testo del governo di M5s e Lega, infatti, spunta una norma ad personam. Si parla del "saldo e stralcio", rientrato all'ultimo secondo nel maxiemendamento dopo che era stato stralciato proprio perché indigesto ai Cinque Stelle.
Ma, come detto, il "saldo e stralcio" è tornato. Di che si tratta? Presto detto: la norma consente la definizione agevolata dei carichi tributari per i contribuenti in situazione di difficoltà economica, con un sistema modulato su tre differenti aliquote agevolate per la chiusura delle pendenze a seconda dell'Isee. Non si può dunque, non pensare ad Antonio Di Maio, padre del vicepremier, che dal 2001 al 2011 ha ricevuto la bellezza di 33 cartelle esattoriali.
Tra debiti previdenziali, contributivi o tributari non pagati - ricorda Il Giornale - il signor Di Maio avrebbe dovuto versare 176.724,59 euro. E per lui - che aveva aderito alla rottamazione delle cartelle ma non risulta aver versato le rate di luglio, settembre e ottobre 2018 - potrebbe dunque aprirsi la strada del "saldo e stralcio". Facendo due rapidi calcoli, a seconda dell'Isee di Di Maio senior, la partita potrebbe essere chiusa con una cifra che oscilla tra i 24mila e i 52mila euro, con un risparmio che potrebbe oscillare da 98mila a 125mila euro.
SALLUSTI CONTRO SALVINI
Per Alessandro Sallusti, "non è un caso che ieri il Corriere della Sera abbia pubblicato un sondaggio che dimostra come i consensi alla Lega stiano crescendo di molto al Sud e stiano calando di non poco - si parla dell'8 per cento - al Nord".
Nel mirino del direttore de Il Giornale ci sono Matteo Salvini e la manovra. Sul quotidiano di via Negri scrive: "In tanti anni non avevo mai visto una cosa del genere, in un mercato rionale o in un suk le cose procedono più ordinatamente e legalmente". Il riferimento è all'iter seguito dalla legge di Bilancio.
"Uno scempio - prosegue - sul quale, un po' vigliaccamente, il trio Conte-Salvini-Di Maio si è ben guardato dal metterci la faccia: niente post, nessun selfie o passerella televisiva. Semplicemente sono spariti nel nulla".
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE
Dunque, il cannoneggiamento di Sallusti si fa pesantissimo: "C'è da vergognarsi per la forma e indignarsi per la sostanza. Ci stanno portando al fallimento esclusivamente per ambizione e interesse personale". E ancora: "Ci sono, nella legge, un codicillo che salva dalla bancarotta il padre di Di Maio e un altro la Raggi dall'incapacità di tappare le buche di Roma. Pagano i pensionati e i piccoli imprenditori che si sono fidati di Salvini. Complimenti, Capitano", conclude sarcastico.
GIOVANNI MUCIACCIA TROLLA DI MAIO
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