antonio di maio luigi paolina esposito

DI MAIO IN PEGGIO – AL POVERO LUIGINO ORA NON NE VA PIÙ BENE UNA: DOPO LA DISASTROSA CAMPAGNA ELETTORALE E LA MANCATA RIELEZIONE, È ARRIVATA ANCHE LA CONDANNA IN APPELLO PER LA DITTA DI FAMIGLIA, LA “ARDIMA”. LA SOCIETÀ DOVRÀ RISARCIRE UN OPERAIO CHE LAVORAVA A TEMPO PIENO NONOSTANTE DA CONTRATTO LA SUA GIORNATA FOSSE DI 4 ORE AL GIORNO – LA DITTA ERA STATA POSTA IN LIQUIDAZIONE DAL MINISTRO E DALLA SORELLA, DOPO LA DONAZIONE DELLA MADRE. IL PADRE, ANTONIO, ERA DI FATTO IL FACTOTUM DELLA SOCIETÀ, MA NON RISULTAVA TRA I VERTICI…

Loredana Lerose per “Cronache di Napoli”

 

luigi di maio paolina esposito

E' un momento nero per il ministro Luigi Di Maio e per la sua famiglia. Dopo il fallimento totale del suo progetto politico e la mancata rielezione in Parlamento dell'attuale titolare della Farnesina, è arrivata anche la condanna in Appello per la ditta di famiglia, la Ardima Costruzione, a risarcire un operaio che aveva fatto causa per aver lavorato a tempo pieno, nonostante un contratto part-time.

 

Una vicenda di lavoro nero che coinvolge i congiunti più stretti dell'ex ministro del Lavoro, incarico che il politico di Pomigliano D'Arco ha ricoperto nel governo Conte-1, prima di occuparsi degli Esteri con i due esecutivi successivi. In primo grado l'istanza dell'operaio di Marigliano, difeso dall'avvocato Ignazio Sposito, era stata respinta.

LUIGI DI MAIO MEME

 

La terza sezione controversie di Lavoro e di Previdenza ed Assistenza della Corte d'Appello di Napoli, presieduta da Piero Francesco De Pietro, ha ribaltato il giudizio, condannando la società di cui è titolare, stando gli atti della sentenza, Paolina Esposito, madre del ministro, a pagare una cifra superiore ai 15mila euro, di cui una parte a titolo di Tfr, oltre a una buona percentuale delle spese legali.

 

I giudici hanno definito "illegittimo, ingiusto, infondano ed inammissibile" il comportamento della società Ardima nei confronti del carpentiere che ha deciso di far valere i suoi diritti. Stando ai contratti, la giornata del lavoratore sarebbe dovuta durare 4 ore al giorno, per un totale di venti ore settimanali. ma in realtà era in servizio per non meno di 10 ore dal lunedì al venerdì "con concessione di circa 30 minuti per la consumazione della colazione al sacco".

 

ANTONIO DI MAIO

La ditta si è difesa con una nota del 2015, riportata in sentenza, che la retribuzione era commisurata alle ore di lavoro "ancorché erogata per metà in busta paga e l'altra metà in contanti". Una ammissione, di fatto, si chiama `lavoro nero'. Come se non bastasse alcuni testimoni, della difesa e dell'accusa, hanno confermato che l'operaio era a disposizione a tempo pieno dal luglio del 2008 al settembre 2011, quando è arrivato il licenziamento in tronco dell'operaio che svolgeva le sue mansioni sotto il diretto controllo e la direzione del geometra Antonio Di Maio, il padre del ministro.

 

visura della ardima costruzioni della famiglia di maio

Il giudice di primo grado aveva respinto il ricorso, ma non aveva tenuto conto, per la Corte d'Appello, della circostanza di un impiego full time nonostante un contratto part time. La ditta negli ultimi anni è stata posta in liquidazione dall'ex capo politico del Movimento 5 Stelle e dalla sorella (ai quali era stata donata dalla madre, insegnante e poi presidente, pochi mesi dopo la prima elezione di Luigi alla carica di deputato) con la nomina di dell'altro fratello Giuseppe come liquidatore.

 

PAOLINA ESPOSITO IN DI MAIO

Ed era stata già al centro di una vicenda di abusi edilizi a Mariglianella, poi regolarmente sanata con l'abbattimento dei manufatti e l'ammissione degli errori commessi. A complicare il quadro anche le polemiche relative al fatto che Antonio Di Maio fosse di fatto il factotum della società, ma che non risultasse tra i vertici della stessa. Ora il verdetto della Corte d'Appello aggiunge un altro capitolo buio alla storia di Ardima. Un'altra stangata per il ministro uscente, ormai fuori dal Parlamento.

ANTONIO DI MAIOLUIGI DI MAIO APE MAIA MEME luigi di maio paolina espositoLUIGI DI MAIO DIRTY DANCING - MEMEDI MAIO CALENDA MEME ANTONIO DI MAIOil documento del catasto di mariglianellasulle proprieta' del padre di luigi di maiovista satellitare delle proprieta' di antonio di maio a mariglianellaANTONIO DI MAIOANTONIO DI MAIOmanifatti abusivi nella proprieta' di antonio di maio 6

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?