enrica sabatini casaleggio di maio

LUIGINO E’ STATO COMMISSARIATO DA CASALEGGIO - DI MAIO A ROMA PRESENTA I NUOVI 18 “FACILITATORI” CHE LO AFFIANCHERANNO NELLA GESTIONE DEL M5S, DOPO LE ACCUSE DI AVER ACCENTRATO TROPPO POTERE NELLE SUE MANI - NELLA SEGRETERIA POLITICA C’È ENRICA SABATINI, BRACCIO DESTRO DI DAVIDE CASALEGGIO: È LA NUOVA RESPONSABILE DEGLI AFFARI INTERNI…

1 - IL "TEAM DEL FUTURO" CASALEGGIO E DI MAIO SI RIPRENDONO IL M5S

Federico Capurso per “la Stampa”

 

LUIGI DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO - PIETRO DETTORI

Luigi Di Maio a Roma presenta i nuovi 18 «facilitatori» del «team del futuro» che lo affiancheranno nella gestione del Movimento. Complicazioni lessicali, nient'altro, per non dire «dirigenti» e «segreteria politica». Come a dare una mano di trucco leggera, in sostanza, alla trasformazione del M5S in partito. Una metamorfosi necessaria, però, per alleggerire il peso sulle spalle del leader. Lo stesso Di Maio ammette di essersi sentito «molto solo negli ultimi anni, anche nel prendere le decisioni». E per proteggerlo, così, dalle critiche che lo sommergono da mesi e dall' accusa di aver accentrato nelle sue mani tutto il potere.

 

davide casaleggio luigi di maio

In sala, al Tempio di Adriano, è presente lo stato maggiore grillino. Anche Davide Casaleggio, che in una prima fase aveva visto con diffidenza la riorganizzazione del Movimento, temendo potesse essere usata per togliergli potere. In effetti, subito dopo la sconfitta alle elezioni Europee dello scorso maggio, era esattamente questa la strategia dei vertici e la speranza di molti uomini di peso del partito. Poi, la debolezza della leadership di Di Maio, erosa dalle sconfitte elettorali e dalla caduta del governo con la Lega, hanno bloccato tutto. Anzi, hanno invertito il processo e Casaleggio si è trasformato in un elemento assolutamente necessario al capo politico per sopravvivere.

Enrica Sabatini

 

Così, un ministro di peso dei Cinque stelle spiega la scelta di inserire Enrica Sabatini nella segreteria come responsabile degli agli «Affari interni». Una dicitura che «vuol dire un po' tutto», la presenta Di Maio con un mezzo sorriso tirato, ma il capo politico sa bene che quello sarà il ruolo più delicato e di potere della nuova struttura. La pupilla di Casaleggio avrà il compito di coordinare tutti i dirigenti e imprimere una direzione e una tempistica al loro lavoro. «Dovrò rendere i vari gruppi di lavoro un' orchestra che suona in armonia», spiega lei.

 

Enrica Sabatini

Di Maio, seduto al fianco di Casaleggio, quando sale sul palco lancia subito un messaggio d' intesa al figlio del fondatore: «I facilitatori non si sostituiranno alla piattaforma digitale». Un' assicurazione, in sostanza, sulla presenza del sito web Rousseau nella prossima vita del partito. L' inaugurazione della segreteria, infatti, è solo il primo passo. Di Maio detta i tempi: «Entro la terza settimana di gennaio puntiamo a completare i facilitatori regionali». Poi, «ci saranno gli Stati generali del Movimento, durante i quali avremo l' occasione di scrivere una nuova Carta dei valori».

 

Si corre. Tutto nei prossimi tre mesi. D'altronde, «questa riorganizzazione è già in ritardo», ammette l' europarlamentare Ignazio Corrao, nominato nella segreteria politica con il compito di affiancare i sindaci Cinque stelle. «Ci saremmo evitati molti problemi se fosse arrivata prima.

 

di maio grillo casaleggio

Adesso però non ci si deve fermare, si deve allargare ancora di più alla base e renderla partecipe». E l' impulso a coinvolgere gli attivisti, con assemblee nei territori e riportando i banchetti nelle strade, arriva anche da altri due membri della segreteria politica, Paola Taverna e Danilo Toninelli. Mentre Emilio Carelli promette una «comunicazione più strutturata, con toni diversi», di governo. Spinte divergenti, ma la trasformazione è quasi completa. Manca solo una sede di partito e una scuola di formazione politica. «Non sono previste», rispondono dal Movimento, «per ora».

 

2 - DI MAIO LANCIA LA SQUADRA: FINALMENTE IO NON PIÙ SOLO I VERTICI FANNO AUTOCRITICA

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Enrica Sabatini

L'obiettivo che Luigi Di Maio lancia dal palco è un pochino ambizioso: «Vogliamo far tornare la felicità nelle case degli italiani». Insomma, da abolire dopo la povertà ora c'è la tristezza, per il capo dei grillini. Questo e altro, fa capire il ministro degli Esteri, d'ora in poi sarà possibile grazie al team del futuro del M5S. Un evento lanciato in pompa magna nel tempio di Adriano. Foto della prima fila: Pietro Dettori, braccio destro di Luigi, Davide Casaleggio, il leader politico con a fianco la fidanzata Virginia Saba.

 

LUIGI DI MAIO E DAVIDE CASALEGGIO

Ai lati i facilitatori, che «non saranno decisori», ha tenuto a specificare Di Maio per non creare subito tensioni con la squadra pentastellata che sta al governo. Ecco, in sala nonostante il consiglio dei ministri previsto in serata si sono visti solo tre sottosegretari (Castelli, Tofalo e Di Stefano) e un ministro, Vincenzo Spadafora. Durante la presentazione si è capito che la plenipotenziaria sarà Enrica Sabatini, nuova responsabile degli Affari interni. «Lei sarà tutto», l'ha presentata Di Maio.

 

Di fatto la socia di Rousseau, quindi molto vicino a Casaleggio, da ieri è una specie di vicesegretario, la numero 2, quello che nei partiti di una volta era il coordinatore nazionale. La presentazione ha dato modo al leader politico dei pentastellati di «iniziare a sentirsi meno solo». Perché finalmente «potrà condividere le responsabilità e il peso delle scelte con gli altri». Da oggi, spiega, «sarà tutto più facile».

danilo toninelli spaesato in senato

 

IL VALZER

Allo stesso modo, però, la presentazione dei facilitatori è stato anche un valzer di mea culpa sugli errori commessi negli ultimi mesi. Il via alle danze è partito dal deputato ed ex giornalista Emilio Carelli (si occuperà di comunicazione): «Dobbiamo cambiare il tono e le strategie», ha detto alludendo agli errori commessi nel passaggio tra l'opposizione e la forza di governo.

 

«Il Movimento è una piramide rovesciata, la base è il nostro vertice e noi dobbiamo rimanere degli umili portavoce. Chiedo scusa perché spesso si è creata una distanza, che dovrà essere colmata. Chiederò di ricominciare dall'ascolto con delle vere e proprie assemblee fisiche», è stata invece la riflessione di Paola Taverna, vicepresidente del Senato con delega agli attivisti. A quella base, cioè, che si è ristretta nelle urne, basti pensare ai voti scomparsi alle Europee di sei mesi fa.

 

PAOLA TAVERNA SI LAUREA

A seguire spazio ai restanti componenti del direttorio a sei: Danilo Toninelli, Ignazio Corrao e Barbara Floridia. Insieme a loro ci saranno anche i 12 facilitatori (tutti passati dal vaglio di Rousseau) divisi per aree tematiche (ambiente, lavoro, economia, esteri, difesa). «Stasera con questo evento possiamo chiudere un primo step di un processo di riorganizzazione partito quasi un anno fa: non è stato semplice. L'anno che sta per concludersi è quello in cui il Movimento ha raggiunto i dieci anni», ha concluso Di Maio. Che è in attesa di cancellare la tristezza, da ieri ha abolito la solitudine.

 

Ultimi Dagoreport

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…

riarmo armi pedro sanchez elly schlein giorgia meloni giuseppe conte donald trump

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI! DUE SVALVOLATI SI AGGIRANO PER L’EUROPA: PEDRO SANCHEZ E ELLY SCHLEIN – CON LA NATO MORENTE (TRUMP SOSTIENE CHE L'ARTICOLO 5, CARDINE DELL'ALLEANZA, SI DEBBA "INTERPRETARE"), I DUE SINISTRATI DEL PSE, CHE INSIEME AL PPE SOSTENGONO LA MAGGIORANZA URSULA, MINACCIANO DI STACCARE LA SPINA DICENDO "NO" AL RIARMO UE: UN "NO" CHE SAREBBE UN REGALONE ALLA GIORGIA DEI DUE MONDI CHE NON VEDE L'ORA DI DIVENTARE LA STAMPELLA DEL PPE (DOVE E' ATTESA A BRACCIA APERTE: AL VERTICE DELL'AJA HA SEDOTTO A COLPI DI SMORFIE TRUMP SUI DAZI AL 10% ALL'UE) - LA MOLLA DI TANTO TAFAZZISMO GEOPOLITICO DI ''FALCE & MART-TELLY'' È IDEOLOGICA, TROVANDOSI STRETTA TRA L'INCUDINE DEI RIFORMISTI PD E IL MARTELLO A CINQUESTELLE DI CONTE, CHE L'HA SCAVALCATA A SINISTRA A SUON DI MANIFESTAZIONI, SLOGAN E PROCLAMI "ARCOBALENO", SORPASSANDO PERFINO AVS - E TRA I DUE LITIGANTI, LA DUCETTA SE LA GODE... 

elly e alessandro onorato, goffredo bettini e dario franceschini, matteo renzi , ernesto maria ruffini schlein giuseppe conte

DAGOREPORT - ‘’AAA CERCASI UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE’’. IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO, ELLY SCHLEIN, HA CAPITO CHE NON BASTA UN’ALLEANZA CON CONTE E FRATOIANNI PER RIMANDARE NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO IL GOVERNO MELONI. PER SPERARE DI VINCERE, OCCORRE DAR VITA A UN NUOVO ULIVO PRODIANO CAPACE DI FEDERARE LE VARIE ANIME DEI CENTROSINISTRATI, AL PARI DELLA DESTRA DOVE SI SFANCULANO DA MANE A SERA MA ALLA FINE IL COLLANTE DEL POTERE È PIÙ FORTE DELLA LORO EGOLATRIA – IL PRIMO A METTERSI IN MOTO È STATO MATTEO RENZI CHE, DA ABILISSIMO MANOVRATORE QUAL È, SI È TRASFORMATO IN UN ARIETE MEDIATICO DELL’OPPOSIZIONE – ALLA DISPERATA RICERCA DEL CENTRO PERDUTO, DOPO SALA E RUFFINI, OGGI SCENDE IN CAMPO ALESSANDRO ONORATO, ASSESSORE AL TURISMO DEL CAMPIDOGLIO, CHE MIRA A FEDERARE UNA RETE RIFORMISTA FORMATA DALLE PRINCIPALI REALTÀ CIVICHE DI CENTROSINISTRA PRESENTI IN ITALIA PER TOGLIERE L'ESKIMO A "FALCE E MART-ELLY''...

donald trump benjamin netanyahu iran israele stati uniti khamenei fordow

DAGOREPORT – COME MAI TRUMP HA PERSO LA PAZIENZA, IMPRECANDO IN DIRETTA TV, SULLE "VIOLAZIONI" DELLA TREGUA IN MEDIO ORIENTE DA PARTE DI NETANYAHU? "NON SANNO COSA CAZZO STANNO FACENDO. DOBBIAMO FAR CALMARE ISRAELE, PERCHÉ STAMATTINA SONO ANDATI IN MISSIONE"? - È EVIDENTE IL FATTO CHE IL “CESSATE IL FUOCO” CON L’IRAN NON RIENTRAVA NEI PIANI DI BIBI NETANYAHU. ANZI, IL PREMIER ISRAELIANO PUNTAVA A PORTARE A TERMINE GLI OBIETTIVI DELL’OPERAZIONE “RISING LION” (DOVE SONO FINITI 400 CHILOGRAMMI DI URANIO?), MA È STATO COSTRETTO AD ACCETTARLO DA UN TRUMP IN VENA DI PREMIO NOBEL PER LA PACE. D’ALTRO CANTO, ANCHE A TEHERAN LA TREGUA TRUMPIANA NON È STATA PRESA BENE DALL’ALA OLTRANZISTA DEI PASDARAN… – VIDEO

elly schlein gaetano manfredi giorgio gori stefano bonaccini pina picierno vincenzo de luca matteo ricci

DAGOREPORT - MENTRE ASSISTIAMO A UNO SPAVENTOSO SVALVOLAMENTO GLOBALE, IN ITALIA C’È CHI SI CHIEDE: ‘’COME SI FA A MANDARE A CASA LA SPERICOLATA ELLY SCHLEIN?’’ - ANCHE SE HA UN IMPATTO MEDIATICO PIÙ TRISTE DI UN PIATTO DI VERDURE LESSE, LA FANCIULLA COL NASO AD APRISCATOLE HA DIMOSTRATO ALTE CAPACITÀ DI TESSERE STRATEGIE DI POTERE, PRONTA A FAR FUORI IL DISSENSO DELL’ALA CATTO-DEM DEL PD - SE IL CENTRO RIFORMISTA HA LA MAGGIORANZA DEGLI ISCRITTI DEL PD, HA PERMESSO DI AVERE UN RISULTATO IMPORTANTE ALLE EUROPEE E FA VINCERE CON I SUOI CANDIDATI LE PROSSIME REGIONALI, PERCHÉ NON TIRA FUORI UN LEADER ALTERNATIVO AL SINISTRISMO FALCE & MART-ELLY? -  LIQUIDATO BONACCINI, ORMAI APPIATTITO SULLA SCHLEIN, SCARTATO DECARO PRIVO DEL CORAGGIO PER SPICCARE IL VOLO, SULLA RAMPA DI LANCIO CI SONO IL SINDACO DI NAPOLI, GAETANO MANFREDI, MA SOPRATTUTTO GIORGIO GORI. L’EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI BERGAMO È IN POSSESSO DEL FISICO DEL RUOLO PER BUCARE LO SCHERMO E IL MELONISMO PAROLAIO. A PARTE LE GELOSIE INTERNE DEI RIFORMISTI, LA BASE, CON LA GRUPPETTARA ELLY AL COMANDO, OGGI È TALMENTE RADICALIZZATA CHE RIUSCIRÀ AD INGOIARE UN EX MANAGER DI MEDIASET SULLA PRIMA POLTRONA DEL NAZARENO?