la nave lifeline migranti

“MALTA APRA I PORTI ALLA NAVE FUORILEGGE ‘LIFELINE’” - SALVINI ACCENDE UN NUOVO FRONTE CON LA VALLETTA: “E’ CHIARO CHE LA NAVE, CON IL SUO CARICO DI 239 MIGRANTI, DOVRA’ ESSERE SEQUESTRATA E IL SUO EQUIPAGGIO ARRESTATO” - LA REPLICA MALTESE: “MALGRADO LA RETORICA, NÉ LA LIFELINE NÉ IL COORDINAMENTO DI ROMA CI HANNO TRASMESSO UNA RICHIESTA FORMALE DI ACCOGLIERE LA NAVE” - LA CONTROREPLICA DI TONINELLI

Giuseppe Gaetano per www.corriere.it

 

NAVE LIFELINE ONG TEDESCA

«La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati: per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che apra i porti» annuncia Matteo Salvini, inaugurando un’altra giornata caldissima sul fronte mediterraneo. Il ministro dell’Interno detta alla piccola isola anche le misure da adottare dopo l’approdo: «E’ chiaro che la nave poi dovrà essere sequestrata e il suo equipaggio arrestato».

 

Pronta la replica de La Valletta: «Malgrado la retorica, né la Lifeline né il coordinamento di Roma ci hanno trasmesso una richiesta formale di accogliere la nave». Un paio d’ore dopo il comunicato del governo italiano: «La capitaneria ha chiesto ufficialmente a Malta di far attraccare Lifeline». Ma è un giallo: le autorità maltesi sostengono di non aver ricevuto in realtà ancora alcuna comunicazione e di non avere comunque possibilità di soccorrere tanti migranti.

matteo salvini con i migranti

 

«Una falsità, ha avuto una richiesta ufficiale da Frontex» interviene il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, responsabile dei porti, invitando anche il comandante della Lifeline a contattare Malta. A questo punto, altro colpo di scena: la Spagna si mette in contatto con Malta e Francia, per evitare che tutto resti in alto mare. Madrid potrebbe decidere di assumere nuovamente l'iniziativa del salvataggio, come già avvenuto per la Aquarius?

 

Lifeline: «Seguiamo le leggi»

Salvini aveva anche provato anche a coinvolgere l’Olanda, visto che la barca batte bandiera olandese: «La nave non è nostra, l’Italia lo sa bene» la secca replica dell’Aja. «E’ una nave abusiva, fantasma, come quella di capitan Uncino» aveva tuonato allora giovedì notte, in comizio a Terni per il ballottaggio delle comunali.

 

NAVE LIFELINE ONG TEDESCA

Ma i volontari di Lifeline, in acqua ormai da una settimana con i tedeschi di Seafuchs, non ci stanno a sentirsi dare dei pirati e relegano la posizione del vicepremier a mera opinione: «In Europa c’è libertà di parola e Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali - dichiara il portavoce Axel Steier a Radio Capital -. La gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri, non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto». Inevitabile che il caso “Aquarius” si ripetesse a breve. Tra gli operatori dell’ong e Salvini è stato da subito odio, con un reciproco scambio di accuse sui social, sfociato nella minaccia di arrestare l’equipaggio se avesse toccato il suolo italiano. Il tutto a meno di 48 ore dal mini summit di Bruxelles, che avrà proprio la questione immigrazione come piatto forte del tavolo.

 

Toninelli: «Prima lo sbarco, poi il sequestro»

MALTA

Dalla parte del segretario leghista, come sempre, Danilo Toninelli: «Se è nelle sue acque, Malta non può evitare di assumersi la responsabilità, prima di tutto umanitaria», di lasciar attraccare la nave; oltre che «per rispetto del diritto del mare». «Sarei sconvolto dalla sua disumanità se non accogliesse la nave» aggiunge, visto che in questo momento «rappresenta il porto più vicino e sicuro».

 

E sempre lo rappresenterà, visto che la minuscola isola si trova proprio sulla rotta tra Africa e Italia. Poi una volta messi in salvo i profughi, secondo Toninelli, «riprenderà l’indagine della Guardia costiera che porterà al sequestro della nave» altrimenti, insiste, «verrà immediatamente sequestrata». Un'affermazione forte, rilasciata forsanche per evitare un M5S schiacciato dalla Lega sul capitolo accoglienza, molto sentito dall'opinione pubblica. Operazione che comunque, per essere messa in pratica, comporterebbe l'intervento delle unità navali italiane e il conseguente sbarco sulle nostre coste.

 

L'indagine di bandiera

Va detto che, affinché il legame con la bandiera issata a bordo abbia valore giuridico, ogni imbarcazione deve essere regolarmente registrata nel paese di cui espone il vessillo, altrimenti è soggetta alla giurisdizione di tutti gli stati. L’accertamento della nazionalità è un atto di polizia giudiziaria disciplinato dal codice della navigazione e da diverse convenzioni internazionali. In attesa di definire meglio la situazione legale di Lifeline, che intanto ha esibito su Twitter il documento che proverebbe la sua iscrizione nel registro nautico olandese, ci sono due precedenti in cui i tribunali italiani hanno sequestrato la nave di una ong: nel marzo 2018 alla spagnola Open Arms, dopo un’operazione di salvataggio durante la quale i soccorritori si sono rifiutati di affidare gli immigrati alla guardia costiera libica; e nel 2017 alla tedesca Jugend Rettet. Entrambe le organizzazioni governative sono state assolte proprio in questi giorni.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?