1. NEANCHE IL TEMPO DI AFFACCIARSI AL BALCONE CHE GIÀ LONDRA DICHIARA GUERRA AL NUOVO PONTEFICE: L’ANNO SCORSO, DURANTE UN’OMELIA IN OCCASIONE DEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DEL CONFLITTO DELLE FALKLAND, BERGOGLIO HA CHIAMATO GLI INGLESI “USURPATORI DELLE MALVINAS”...

Andrea Andrei per Dagospia

Dal "Daily Mail"
http://bit.ly/Wp7prH

Neanche il tempo di affacciarsi al balcone di San Pietro, che già sul conto del nuovo papa si rincorrevano online documenti e racconti (più o meno enfatizzati) sui presunti lati oscuri di Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice gesuita e sudamericano della storia della Chiesa.

Come fu per Joseph Ratzinger, che a pochi minuti dalla nomina fu etichettato come simpatizzante del regime nazista (accusa poi svanita nel nulla), anche Bergoglio non ha potuto sottrarsi allo stesso rituale.

E così è venuta fuori l'accusa di collusione con la dittatura argentina e la sua strenua opposizione ai matrimoni gay (come se ci sia stato, escluso Don Gallo, qualche uomo di Chiesa che si sia espresso a favore). Ma stamattina il tabloid britannico "Daily Mail" ha aggiunto carne al fuoco, ricordando un episodio che sicuramente non farà piacere ai sudditi di Sua Maestà la regina Elisabetta.

Proprio un anno fa, in aprile, in occasione di una messa per il trentesimo anniversario del conflitto delle isole Falkland, papa Francesco si sarebbe lasciato andare a un'omelia particolarmente "appassionata". L'allora cardinale Bergoglio disse infatti: "Siamo venuti qui a pregare per i caduti, per quei figli della patria che sono morti per difendere la loro madrepatria, e per reclamare ciò che è loro, cioè la loro patria, che è stata usurpata".

La ripetizione delle parole "patria" riferito alle contese Falkland e "usurpata" è come un urlo assordante nelle orecchie dei britannici. La rivalità storica fra Argentina e Regno Unito è quasi proverbiale, tant'è che la famosa "mano de Dios" di Diego Armando Maradona si calò implacabile (almeno a livello calcistico) proprio sugli odiati inglesi. E chissà che adesso qualcuno non creda nel ritorno della stessa "mano" vendicativa, stavolta però con tutti i requisiti di sacralità del caso.

Al di là delle questioni politiche e geopolitiche, tutta l'America Latina esulta alla notizia dell'elezione di Bergoglio. A Buenos Aires la gente si è riversata nelle strade, festeggiando e sventolando le bandiere dell'Argentina e della Città del Vaticano. I fedeli hanno riempito la cattedrale della capitale, dove è stata celebrata una messa in onore del nuovo papa. Anche la "presidenta" Cristina Kirchner gli ha fatto gli auguri, nonostante il gesuita fosse uno dei suoi più acerrimi avversari, uno che lei usava definire un tipo "da Medioevo e Inquisizione" per le sue idee riguardo l'aborto e le unioni omosessuali.

L'unica punta di rammarico nel continente sudamericano viene forse dal Brasile, che credeva fortemente nell'elezione del cardinale Odilo Scherer. Il fratello Bruno ha però sdrammatizzato: "Dovrebbe essere felice di non essere diventato il nuovo papa. Deve pensare di essersi tenuto alla larga dai guai". Poi ha aggiunto: "Essendo molto giovane, credo che non avrebbe voluto perdere la sua libertà. Vuole continuare a viaggiare, scattare foto, e fare quel che ha sempre fatto... O almeno penso che sia così".

Tutti sono concordi nel dire che Bergoglio è un uomo che ha sempre dimostrato in passato di saper stare vicino al popolo, di parlare con le persone più umili e che in rarissime occasioni si è servito di una macchina con l'autista per spostarsi, ma che di solito prediligeva usare la metropolitana.

Forse però, per quanto rivoluzionario, d'ora in poi sarà costretto a rinunciare a quest'ultima abitudine.

 

JORGE BERGOGLIO PAPABERGOGLIO PAPAREGINA ELISABETTA II

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