UNA MANOVRA SBANCATA! LE COPERTURE DI CUI IL TESORO HA DISPERATO BISOGNO PER LE MODIFICHE ALLA LEGGE DI BILANCIO ARRIVERANNO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO, CHE PAGHERANNO PIÙ TASSE NEI PROSSIMI DUE ANNI IN SEGUITO ALLA DIMINUZIONE DELLA QUOTA DI DEDUCIBILITÀ SULLE LORO PERDITE – QUESTE RISORSE PERMETTERANNO DI CANCELLARE L'AUMENTO DEL 2% DELL'IRAP PER LE HOLDING INDUSTRIALI: UN AIUTO A FININVEST CHE FA FELICE FORZA ITALIA (OVVERO I BERLUSCONI) – LA MAGGIORANZA ALLA FINE FA UNA DOPPIA RETROMARCIA SULL’ORO: TRAMONTA L'IDEA DI TASSARE LINGOTTI E MONETE, MENTRE LE RISERVE AUREE RESTANO A BANKITALIA...
Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
giancarlo giorgetti controlla i numeri della manovra foto lapresse
L'accordo serve per mettere il lucchetto alle coperture della manovra. La chiave è pronta: via l'aumento dell'Irap dal 2% al 2,5%, al suo posto un'ulteriore riduzione delle deducibilità delle perdite fiscali. È così che il governo punta a raggiungere, già oggi, l'intesa con le banche per un contributo extra alla legge di bilancio. L'occasione è a vista: il comitato di presidenza dell'Abi si riunirà nel pomeriggio [...]
[...] L'idea di intervenire sugli sconti applicati sulle perdite pregresse è stata messa sul tavolo dagli stessi banchieri, seppure all'interno di un set di opzioni che comprende anche un differimento ulteriore dell'utilizzo delle deduzioni delle Dta (imposte differite attive). Ma, come anticipato da Repubblica, la seconda soluzione ha da subito suscitato dubbi nell'esecutivo. Nelle scorse ore è arrivata anche la conferma dei tecnici: la proroga è incompatibile con i saldi invariati.
tassa sugli extraprofitti delle banche
[...] è stata scelto l'altro schema, ma in una versione più ampia: la diminuzione ulteriore della quota di deducibilità sulle perdite, già ridotta al 45% per il 2026 e al 54% per il 2027, sarà nell'ordine di una decina di punti. Il risultato? Le banche pagheranno più tasse nei prossimi due anni dato che la deduzione sarà più bassa.
E così l'esecutivo potrà incassare quelle risorse che servono a cancellare l'aumento del 2% dell'Irap per le holding industriali. È l'aiuto a Fininvest che fa felice Forza Italia. Meno Matteo Salvini.
giorgia meloni antonio tajani giancarlo giorgetti foto lapresse
Un'anteprima della contesa che si aprirà a breve al Senato, dove intanto il governo ha messo in atto una doppia stretta. Il "tesoretto" per le modifiche dei parlamentari si è ridotto, da 300 a 200 milioni: 100 per il 2026, altrettanti per l'anno successivo, ma - è la novità - neppure un euro per il 2028. [...]
Intanto al Mef cambia ancora la correzione alla norma sui dividendi delle società: via l'obbligo di mantenere la partecipazione per un determinato numero di anni (holding period). Insieme al dimezzamento, dal 10% al 5%, della soglia che fa da spartiacque tra la tassazione piena e quella agevolata, per beneficiare di quest'ultima la società dovrà fare investimenti per un valore che potrebbe aggirarsi intorno al milione di euro.
Tramonta l'idea di fare cassa con la rivalutazione di lingotti e monete d'oro: FI ne ha preso atto e ha ritirato l'emendamento. Mentre su un altro oro, quello di Bankitalia, FdI aspetta il parere della Bce. Il Tesoro l'ha chiesto due volte ma la risposta dell'Eurotower non è ancora arrivata.
In ogni caso non ci sarà un trasferimento delle riserve auree allo Stato, come i Fratelli chiedevano inizialmente. Al più una conferma del fatto che l'oro appartiene ai cittadini, come è già oggi. Ma per il partito della premier serve l'etichetta del «popolo italiano».

